Gianluca Mercadante Caro
Scrittore In Erba
Gianluca è uno scrittore
conosciuto qui, su facebook, rincorrendo contatti simpatici, vivi, divertenti.
Essere lettori o scrittori
non vuol dire solo annoiarsi e citarsi addosso.
Gianluca ha un profilo
allegro, leggo le sue frattaglie e sorrido, così incuriosita, ho prenotato suo
libro dal mio libraio e con la mia
estemporanea voglia di parlarne annoto le sue frasi pagina per pagina… ridendo.
Caro Gianluca, posso parlarne
male? Pag 103
Una stroncatura ben fatta aumenta di botto le vendite,
è statistico. Pag 105
Stiamo nel mazzo questa è la
realtà. Uno su mille ce la fa, anche due.
Non hai mai fatto il Ghostwriter?
Scrivi la mia storia. Lo hanno chiesto anche a
me, sai?, a me che non so scrivere storie.
So sintetizzarle, però. Un sintetizzatore
personalissimo.
Ho aperto una pagina facebook
dove posto i miei frammenti.
Ho trecento contatti e
cinquanta letture. Perché non mi leggono gli altri 250?
Bisognerebbe scrivere una
legge, non un libro. Bisognerebbe tutelare il diritto alla passione.
Infatti io regno sul mio regno, le leggi le faccio io, per applicarle in futuro, ancora sono in via risoluzione.
Infatti io regno sul mio regno, le leggi le faccio io, per applicarle in futuro, ancora sono in via risoluzione.
La vita è piena di incertezze
perché le certezze, in genere, sono abbastanza deprimenti.
Nel caso: poi me la firma una copia del suo libro?
Un libro per poter esistere
deve diventare un prodotto. “Il mio lo diventerà senza questo passaggio”
Come se avessi un codice a
barre, questo sono. Un prodotto.
Leggo con le orecchie e
ascolto con gli occhi, Caro scrittore in erba.
Io sono una lettrice!
Ebbene tu e io
mettiamo il nostro ingegno
nelle mani di gente che finge di non conoscerci
Possiamo darci del tu?
Senza il tu a cui rivolgersi l’atto di scrivere perde
di spessore e finalità pag 130
Pirandello diceva che la vita
o la si vive o la si scrive. Mah! Si scrive dopo, mentre e prima che accada,
finché ci saranno ginocchia sbucciate, terremo in vita l’infanzia dove
ritorniamo.
Caro Gianluca è vero, avrei
dovuto stroncare le imperfezioni, le troppe volte che hai detto “ Caro
Scrittore in Erba” sarei dovuta intervenire con più decisione ma mi sei troppo
simpatico, quello che racconti è verissimo, uguale a quello che succede a me,
anche se io non pubblico, avrai capito che scrivo anche io non più in erba.
Vengo anch'io? No, tu no. Era
la canzone della mia vita da studentessa. Ora noi speriamo che ce la caviamo. Noi aspettiamo fuori.
Ippolita Luzzo
Ippolita Luzzo