domenica 12 gennaio 2014

Carta Vetrata

CARTA VETRATA


    Supporto flessibile di carta, ricoperto con granuli cristallini di materiale abrasivo, che può essere vetro o smeriglio. Usata per sgrossare, levigare e pulire superfici



Questo il titolo del romanzo che ci invita ad usare la Carta vetrata su un intonaco riccamente rifinito per coprire ogni imperfezione.

 Sulla copertina svolazzano gli invertebrati, insetti appunti, che sempre più numerosi ci infastidiscono con punture, vedi zanzare, infettandoci, vedi le zecche.

Dicono che il mondo sarà  abitato da insetti, in un futuro meno futuro di quanto immaginiamo. Dicono che la genia uomo sia alla

 sua ultima rappresentazione.

Non lo so e non lo voglio sapere, io posso guardare stamane la copertina di Carta Vetrata ed augurarmi che fra gli insetti abbian la meglio le coccinelle che son cannibali e si possono usare come una vera lotta biologica insieme  alle api per fare il miele e riprodurre una civiltà.

Io se riapro il libro e guardo poi in giro mi sento che solo una cosa possa dire. Ognuno è quello che è. Nel mondo esiste il buono e il cattivo magari mischiato in una stessa persona, magari ci vuole  l’occasione e il buono può diventare malvagio, ed il malvagio poi ravvedersi. Magari può essere proprio così. Mi dicono che i soldi fanno venire la vista ai cecati, che ognuno di noi si può vendere perché ogni uomo ha il suo prezzo… dipende che prezzo.

Il prezzo che noi stabiliamo che sia.

E visto che il prezzo lo possiamo fare se proprio dobbiamo venderci al diavolo allora che sia un prezzo altissimo tanto da riuscire a comprarci anche un depuratore per tutto lo schifo con cui si deve avere a che fare.

Scegliere si può. La vita ogni giorno ci pone una scelta, anche nella più piatta banalità.

Mi dicono che la verità è solo finzione ed io purtroppo dico di sì.

Nel mio piccolo quotidiano vedo osannate produzioni scadenti, vedo una pletora di giornalisti solo plaudenti e compiacenti.

Vedo associazioni e consorterie, vedo riunioni e massonerie tenersi per mano, sodalizzare e spartire potere e carta stampata.

Un vero schifo.

Ci basterà Carta vetrata?

Ci vorrebbe l’acido muriatico, dice mia sorella, che pure è molto pacifica, per scrostare tutto la cortigianeria di un medioevo senza speranza.

Io che però credo ancora possibili i  rapporti di fiducia biunivoci, sono sicura che ogni elemento può esser capito se ha un altro di riferimento, Levi strauss, Sassure, ed allora forza e coraggio, leggiamoci pure Carta vetrata che è il vero bello e stampato e decidiamo se noi vogliamo essere Demi oppure Agata, e decidiamo noi il prezzo con cui vogliamo essere pagati, oppure astrarci da tutto l'andazzo.

venerdì 10 gennaio 2014

Destra e sinistra. I giardini di marzo



Destra e sinistra  24 marzo 2012-03-24

“All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri, io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli…

…Che anno è?  Che giorno? Questo è il tempo di vivere con te

L’universo trova spazio dentro me… ma il coraggio  di vivere quello ancora non c’é

I giardini di marzo si vestono di nuovi colori  Lucio Battisti

Destra e sinistra

Avanti  Marsch

Libero pensiero in libero stato

“Una bella minestrina è di destra, va da sé che un minestrone è di sinistra… Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra?” Giorgio Gaber

Appartengo ad un pensiero alto di responsabilità sociale…  uno Stato che si debba fare carico delle istanze dei ceti deboli, che debba difenderci dalle sperequazioni sociali, uno Stato etico che abbia a cuore l’educazione dei suoi cittadini  e curi esigenze materiali e spirituali con un contratto stabilito sul rispetto.

Lo Stato di Don Dossetti, di Tommaso Giglio, direttore dell’Europeo,  di Enzo Biagi

Uno Stato responsabile

E mi ritrovo a pensare sul perché  destra e sinistra non riescano a realizzarlo

Su cosa divida questi due schieramenti obsoleti  e fatiscenti… ma decisamente non cancellabili

Spiegavo un tempo ai miei ragazzi  che la destra, nell’analisi del suo pensiero,  partiva da un presupposto ottimista

Guardava all’individuo buono che libero doveva stare, senza lacci, senza regole dello stato, così si sarebbe arricchito e la sua ricchezza avrebbe arricchito gli altri.

La sinistra era pessimista  e pensava che lo stato dovesse frenare l’egoismo personale, perché gli uomini non sono buoni e nessuno volontariamente cede la sua ricchezza ad un altro.

Continuavo a dire che i poveri, nel corso della storia,  avevano sempre subito, erano sempre stati turlupinati, raggirati, usati, schiavizzati, rimbecilliti e,  come carne da macello,mandati al fronte per la gloria di uno solo.

I ragazzi,  smarriti,  mi chiedevano come fosse stato possibile, visto che i poveri erano di un numero di gran lunga maggiore dei ricchi, dei potenti.

Io rispondevo con amarezza, rispondevo delusa  e dicevo loro quanto fosse stato facile per i ricchi dividere, ricattare  un popolo sempre ondivago, sempre poco attento,  individui invidiosi gli  uni del piccolo potere degli altri, litigiosi

Dicevo così ed ora mi accorgo di quanto la mia era  facile preveggenza… come le tante Cassandre gridano ma non vengono ascoltate

Quel che più mi preoccupa è come sia stato possibile abdicare a gente che negli anni settanta giocava a carte e andava con entraîneuse, spendendo e spandendo in ostriche e champagne, nel vuoto più totale di principi… il timone di un paese  che va che va che va

Mentre chi allora studiava  e per le strade scioperava per la difesa di diritti calpestati  ora quasi si sente in colpa per aver vissuto un sogno di una possibile utopia

Destra sinistra

“La pisciata in compagnia è di sinistra

Il cesso è sempre in fondo a destra

Ma cos’è la destra?  cos’è la sinistra?

L'ideologia, l'ideologia

malgrado tutto credo ancora che ci sia,

è la passione, l'ossessione

della tua diversità

che al momento dove è andata non si sa

dove non si sa, dove non si sa.”Giorgio Gaber

poi lui sorridendo aggiungeva... far finta di essere sani

Ecco, per una volta almeno facciamo finta di essere sani


Papa Bergoglio. La tenerezza che non c'è



La tenerezza che non c’è in questo mondo stupido

Paolo Conte- testo di Insieme a te non ci sto più- 1968
Cantato da Caterina Caselli
Comincio a pensare che Papa Bergoglio abbia le stesse canzoni in testa. Sorridendo lo penso.
Non leggo i giornali, li sfoglio e loro scrivono:- Stamattina il Papa ha detto… Oh cosa ha detto il Papa… solo lui poteva, solo lui ci ha detto per la prima volta che…
Applausi, Applausi, perché il mondo gira solo intorno a te.
Secondo me il Papa non ne può più di questo circo mediatico sovraesposto e lui a fare l’uomo cannone, lanciato in bocca di qua e di là.
Se poi è vero, come sui giornali scrivono, che si era portata la canapa dal Brasile in Italia, a me sto fatto lo rende ancor più simpatico di quanto invece  lo riescano a fare i mezzi di comunicazione.
Io che giro un fatto nella mia testa e poi lo sbriciolo e lo ricompongo in forma diversa da come l’ho letto, credo che alcuni punti debbano stare fermi, altrimenti che punti sarebbero?
Coerenza fra il dire e il fare, Discernere sempre il vero dal falso e canticchiare le tanti canzoni di un sessantotto ancora da fare.
Insieme a te non ci sto più...
Con tutto l’amore per Papa Bergoglio che se le canta ogni mattina.