Carta Stampata del mio cuore non ti amo più
Così canticchio stamattina con un giornale in mano
Veramente io desidererei vedere il mio nome su un giornale,
sarebbe la concretezza di un gesto,
la veridicità di un’azione, avrebbe la
consistenza del foglio e non l’impalpabile del web.
-Io sono editore da cinquanta anni- beh, forse il giornale c’era prima, nella sua
infanzia,vero?
Così mi dice proprio oggi il mio compagno di scuola del liceo classico,
allora nel vecchio convento dei cappuccini.
Così annuisco anche io, sarebbe bello scrivere su un
giornale.
Poi leggo tanti giornali, leggevo, il verbo vuole
l’imperfetto, perché ora fra tanti
Fra tanta stampa io non trovo chi mi interessi.
Sono così spesso intenta a leggere su blog, su siti
letterari, social news, su notizie e libri tutti rigorosamente web
Leggo rileggo come se, come quando, come ormai, un giornale
terrei in mano.
Che differenza c’è fra una lettura in mano ed una lettura su
uno schermo?
Sempre lettura è.
La nobiltà della carta stampata mi sembra l’ultimo sussulto
d’orgoglio prima di abdicare.
No, non finirà il libro, la libreria, il giornale,
rimarranno le biblioteche, rimarranno
gli abbecedari,
il giornale di opinione, di cronaca, di costume
Ma ma ma
Ma chi li leggerà?
Sempre meno e sempre in pochi, mentre sempre in tanti poi saremo noi
quassù a rimanere
A leggere a spulciare annotare e poi a scrivere in un
linguaggio vivo di interazione
Ti scrivo e mi rispondi, ti leggo e ti commento, poi ci
sentiamo ancora e la letteratura diventa un pourparler
Delizioso e umano, un parlarci insieme, senza pietà, senza
guadagnare, senza spendere una lira
Sul Web tutto gratis…
i giornali, sia leggere e sia scrivere… non bisogna proprio pagare né per
leggere
né per scrivere
Non bisogna poi cercare un amico che ti porti, una redazione
che non ti boicotti, un editore che ti stampi
Alleluia Brava gente
Noi, gli altri, possiamo scrivere come voi esattamente come
voi, giornalisti affermati
Possiamo scrivere di tutto, anche di cazzate, esattamente
come voi, meglio di voi, quanto voi.
Ecco perché, carta stampata, non è vero che non ti amo più,
… Ti amo e ti odio… come Catullo