venerdì 6 luglio 2012

Ma Pasolini non ha vinto il premio Strega?


Pasolini non ha mai vinto il premio Strega
Io ero sicura che quest’anno ce l’avrebbe fatta
Ed invece anche quest’anno hanno vinto gli inseparabili
Vincono sempre gli inseparabili, vincono proprio perché sono vincoli
Vincoli e non sparpagliati nell’adunata dei voti contati
Ma anche noi non abbiamo vinto, anche noi,  col nostro premio
Lo Strega web, non abbiamo vinto,
 non abbiamo neppure assegnato il premio
Il presidente della giuria, l’esimio e preclaro Buzzi diRacalmuzzi       ronfava e ronfava
 La notte del sei e mentre tutta la sua giuria era affannata
 e tanto stressata
 Lui, satollo e ben bevuto, aveva soltanto una busta in mano.
 Sicuro era il nome del vincitore, 
 sicuramente in quella busta oltre al nome
 Ci stava un bel foglio… la raccomandazione della casa editrice
 di un premio web
 Che fa tanta gola…  è il primo e l’unico senza quattrini 
 ma il vizio è duro da farlo finire
 È pur sempre un titolo… potrebbe servire.
 Ma il nostro Buzzi, seppur tanto accorto, con quella busta andò
 poi a letto poi al bagno poi di nuovo a letto
 e quando alla fine 
 la giuria distrutta gli chiese chi avesse vinto
 lui quella busta non la leggeva più, schiacciata dal peso, 
 bagnata dal piscio,  dal suo sudore
 era oramai senza parole, giaceva scomposta e tutta sgualcita,
 senza nemmeno un nome da poter applaudire.
 E’ andata così, andrà meglio un altro anno, 
 sicuramente un altro anno
 il premio lo vincerà Pier Paolo Pasolini
e tutti noi insieme a lui

mercoledì 4 luglio 2012

la costante- una guerra costante

In chimica la costante di equilibrio è una grandezza che esprime in quantità la dipendenza delle concentrazioni di prodotti e reagenti in una reazione chimica all’equilibrio
In fisica la costante di Boltzmann è la costante di proporzionalità e relaziona il troppo piccolo col troppo grande, l’idea centrale della meccanica  statistica
La dipendenza la relazione la distanza l’azione
In meccanica quantistica la costante di Planck determina la distanza tra i valori, è equivalente ad una quantità d’azione fondamentale. Permette la quantizzazione di grandezze come l’energia, la quantità di moto e il momento angolare.
In filosofia la costante è un dialogo eterno fra relazione e distanza, fra dipendenza e azione
Fra l’essere e il mondo, fra il microscopico ed  il macroscopico
La costante fra noi, qui nelle chat, è il continuo rimando, il continuo rimpallo su concetti e canzoni
Su film su racconti su memorie e memoria
Su un tempo che va e uno che viene, intanto che noi sui tasti pigiamo
E’ la storia nuova eppure sempiterna dell’illudersi ancora di essere insieme, di non essere soli perché il foglio davanti si colora di nuovo
Scorrono così su fogli e fogli, su schermi bianchi, mia moglie sorveglia, mia zia pure, io sono sposato, tu sei una bambina ed adesso se vuoi ascolta questa.
Ti immergi così da solo perfetto nel mondo dei quanti, nel mondo di Planck, della pietra angolare scartata dai costruttori, da Filottete, ripreso dai suoi compagni solo per il suo arco
Ed anche tu ed anche noi serviamo solo se abbiamo un arco sul quale poggiare, come gli etruschi, il nostro importante castello di carte
La costante per noi per tutti noi rimane una legge di fisica chimica, la legge eterna della solitudine, il nostro avversario che ora tentiamo di sconfiggere ancora con una chat un messaggio un link, un fiore di nuovo
Senza il profumo senza il contatto, ma è questione di tempo, ed avremo il profumo ed avremo il contatto mandato sicuro in video fattura
Le vecchie fatture non sono mai morte ed una magia sarà ben accolta purchè la distanza rimanga costante
Il solo nemico è la vicinanza e noi combattiamo su fronti alternati con le stesse armi
Due opposti avversari di cui abbiamo un vero terrore   la solitudine e la vicinanza
Una guerra perduta senza sollievo senza rimedi senza una pace
Senza il conforto di cedere le armi avendo l’onore di aver combattuto
una guerra  per sempre e tanto costante.

martedì 3 luglio 2012

L'inferno è qui

L’Inferno è qui
In questi giorni senza colore afasici e afantici - senza fanta sia
In questo tirare a campare senza guardarsi mai con un caro accanto
Senza un amico da stringere la mano senza nemmeno un nemico da odiare
L’inferno è qui con il volto della banalità, di una quotidianità piatta e scontata
Con il sapore rimasticato di sogni infranti senza più attese
Sgomenti assistiamo alla fine di tutto, di un amore di un amico di un genitore
Sgomenti e perplessi vediamo invecchiare immemori e bianchi  i nostri cari
Vediamo oramai le nostre case come tante prigioni, un vuoto a perdere
L’inferno è qui, in un mondo interiore fatto solo di attese mai vere
In un mondo esteriore che rivuole l’immagine fresca e pimpante dei sempre vent’anni
In un mondo di soldi, di portafogli, di conti correnti
da staccare veloci, da appiccicare alla volante
Facciamo fagotto e fuggiamo via, ma anche nel web, ma anche sui tasti
Lo stesso squallore lo stesso disamore lo stesso odore
Un mondo artefatto falsato e mascherato senza alcuna vergogna
Gioca al gioco eterno del sentirsi potente, del provare a schernire
A  non dare risposte, a non volere essere umani, un mondo robot
Ce l’abbiamo fatta, gli incubi di tanti scrittori, di tanti poeti,
Gli incubi veri si sono fatti realtà ed ora scriviamo scriviamo 
E scriviamo quello che con un click verrà cancellato
Senza un vero motivo perché il vero inferno è appunto questo
Vivere senza un motivo che ogni mattina ci dia la sveglia
Ci dia il sorriso, ci dia il calore di essere umani
Vivere alla carlona alla burlona senza più amore.
E' vero, non è mai esistito ma si teorizzava l'amore 
fra uomini,  l'amore che sia il vero motivo per dirci che siamo
ancora vivi nell'inferno di ora.

domenica 1 luglio 2012

Non ho Obliterato - c'è legge e legge - leggi anche tu

Non ho obliterato il biglietto del treno
Per non conoscenza, per dimenticanza, ma già il controllore,
con il taccuino in mano, era pronto
Mi sono ribellata alla multa salata, proprio non lo sapevo, ho protestato
Con garbo, con sincerità
E lui ha richiuso il blocchetto, un uomo vero, un uomo normale
Che al di là della legge sa valutare il vero ed il falso, il buono ed il cattivo.
Ma con Antigone noi già sappiamo che c’è una legge degli uomini e una legge divina
Che c’è una legge dello stato e una legge degli affetti
Che c’è una legge dentro di noi ed una fuori di noi
Noi già sappiamo che non basta la legge applicata se non si usa l'intelligenza
Che non basta una legge se non si interpreta caso per caso
Senza punire soltanto il furto di una mentina o di una penna biro
Come se fosse un delitto perfetto
Ma dopo di lui, del controllore, quello stesso giorno, a Siracusa,
trovammo proprio due ciuchine perfette che, davanti all’entrata dell’Orecchio di Dioniso, si opposero perché non avevamo il biglietto.
Saremmo stati felici di farlo, il biglietto, ma loro ci dissero che, benché mancassero soltanto cinque minuti alla chiusura, noi il biglietto avremmo potuto farlo solo all’ingresso della zona archeologica.
Protestammo, non ce l’avremmo fatta, saremmo tornati col biglietto in mano ma fuori orario.
Eravamo pronti con i soldi in mano a pagare pur di vedere l’orecchio
Ma loro inflessibili, loro si opposero in nome della legge, del regolamento.
Così con tristezza lasciammo perdere ma litigammo io e la mia amica, lei difendeva le due impiegate
Io le tacciavo di non avere discernimento, di non aver saputo cogliere la differenza fra entrare a sbafo e voler pagare
Fra vero amore per una cultura che avrebbe dovuto donare a loro quella misura di tutte le cose
Antigone docet ma non per loro
Ma non per tanti che vessano, multano, col foglio in mano, multe salate
Furti, io li chiamo, fatti soltanto per avvelenare un clima sociale senza speranza di legge letta, letta ma non capita.

venerdì 29 giugno 2012

E a mille click champagne per tutti

(E a mille click champagne per tutti, era questo il titolo di un mio pezzo del lontano 2012, raggiunti i mille click del blog, Ippolita la regina della Litweb, aperto da Bruno Corino, inventore della Litweb, una letteratura nascente sul web. Un blog, un regno, il mio, condotto e scritto da me in compagnia di libri e film, canzoni e dipinti. Sempre esultante davanti la bravura e cercando di essere da stimolo a chi intraprende l'arte di esser sé stesso, auguro al blog di Salvatore milioni di click, stappando lo champagne dei mille click. 27agosto 2016) 



E a mille click champagne per tutti
Ho aperto questo blog lo stesso giorno che fui
Trollata bannata e oscurata
E meno male che non mi hanno decapitato
Questo non c’era nel regolamento dei siti letterari senza sbarramento
Fiato alle trombe, Turchetti
Gridava Mike Bongiorno
Iniziava Il Rischiatutto
Allora ovviamente esisteva il nozionismo, la conoscenza e le domande erano tante, profonde
Com'è profondo il mare…
Ora invece sui siti letterari e non, sulle televisioni private e non
Non bisogna sapere, conoscere nulla che non sia il sesso
Il cesso, il lesso, il messo
Tutto per esso tutto permesso
Tranne il pensiero, il pensiero debole e forte
Tranne il chiedere il motivo di tante sciocchezze.
Sui siti letterari comanda uno solo, comanda un monitor
Grande compatto pronto a cliccare e a cancellare
Chiunque si ostini ancora a pensare
Chiunque deragli e non vuole ragliare
Chiunque non batta le mani a comando
Fiato alle trombe Turchetti
Lo grido di nuovo con l’immenso rispetto verso
Chi ancora rischia davvero
Non solo un click ma la vita vera

martedì 26 giugno 2012

I blogger come i libellisti- Le cose permesse



Blogger-  i libellisti del duemila e dodici
da Archiloco a Luciano di Samosata nell’antica Grecia
da Orazio e Marziale  nella romanità,
dalla satira all’epigramma
da Dante a Pasquino nell’anno del signore
dai libellisti del settecento a Pasolini
da Pasolini a noi, ai blogger, i libellisti del web

(GRC)
«  λιπερντες πολται, τμ δ συνίετε
ήματ'  »
(IT)
« Miserabili cittadini, sforzatevi almeno
di capire le mie parole  
»

Così diceva Archiloco, suppongo urlasse

Ed io modestamente non dico come lui
Non mi permetterei mai
Adesso siamo civili
Adesso che sono permesse le cose

Le cose permesse
È permesso parlicchiare del tempo
Delle stagioni che…
Non sono più quelle di una volta
Del caldo e del freddo
Della pioggia che batte con troppa violenza
E’permesso domandarsi dei figli
Che crescono, studiano
Danno esami, sono all’università
Poi se proprio si deve
Un come stai
È permesso sempre
Ovviamente senza però rispondere davvero
Basta solo:- Io bene e tu?-
Le cose permesse
Permesse davvero sono le insulsaggini
Le ripetizioni, le banalità, il suono soltanto
Di una chiacchiera chiamata ancora
conversazione

domenica 24 giugno 2012

Viaggio a Napoli. La Salerno- Reggio Calabria


  Marzo 2012
Ed all'improvviso l'autostrada sparì...
Se otto ore vi sembran poche,  provate voi a viaggiare e capirete la differenza fra passeggeri e passeggiare…
Lamezia- Napoli… autostrada del sole
Viaggio verso la Mecca?
Come gli arabi in cammino per raggiungere la Pietra Nera? Il Vesuvio. Napoli.
Viaggio verso la terra promessa?
Come gli ebrei, dopo aver attraversato il Mar Rosso.
Un viaggio interminabile su un convoglio spruzzato da un  pungente odore di giacinti, un viaggio pellegrinaggio e antico per tratturi. No?
Per strade interpoderali, andando... dove non si sa... on the road... Kerouac
Attraversando il ponte sul fiume Calore,  l’apertura del Vallo di Diano, patrimonio storico dell’umanità, Unesco, gli scavi Di Grumentum, antica città romana, teatro della guerra  con i cartaginesi, foreste, alpeggi, paesini piccoli, Marsico nuovo e antico, punteggianti colline, castelli medievali ed insieme architetture odierne minimali e già corrose, nate  consunte, squallide e poi..
Caffè d’orzo, aspro, toilette sperduta fra un filo di panni stesi ed una sigaretta.
Finalmente Atena..l’autostrada del sole. Evviva
L’Appennino calabro- lucano- campano percorso in ogni sua curva altimetrica, in ogni suo sinuoso modellarsi a scontri di zolle tettoniche primordiali, la catena della Maddalena è stata finalmente assaggiata insieme alle risate continue della comitiva che, facendo di necessità virtù, fa buon viso a cattivo gioco associando immagini varie e comuni con continui rimandi e vincendo il tedio della costrizione con la fantasia.
A Napoli, a Napoli
Napoli? Chi l’ha visto?
Noi siamo a Bagnoli!
Una gita memorabile per la sua stranezza, non capita  a tutti di rientrare in albergo la notte scortati dal corpo di polizia municipale dopo aver provato il brivido su un semimovente bloccante il traffico di una città
ed aver percorso a ritroso come Huysmans,  come un gambero, il corso principale del Vomero.
Nemmeno uno sceneggiatore avrebbe potuto fare meglio!
Sul resto, lascio ai posteri l’ardua sentenza
Io mi sono divertita moltissimo ed a giudicare dallo stato dei partecipanti il gradimento è stato  condiviso.
                                                                                                       
                                                                                                                Ippolita