venerdì 20 marzo 2020

Taccuino delle piccole occupazioni di Graziano Graziani

Sono di ritorno dalla chemioterapia mensile e quale conforto e compagnia più esaltante può essere la lettura!
Accompagno la lettura con questo mio piccolo pezzo intanto che il farmaco va. Il mio problema è stato risolto con un intervento chirurgico ma ora una pandemia affligge il mondo intero.
" Che fare di fronte a un problema insolvibile? Ciò che ha sempre fatto l'uomo nel corso dei secoli: usare l'immaginazione. L'immaginazione è l'unico surrogato possibile per completare il film della nostra vita, sostiene Girolamo, perché è l'unico modo in cui possiamo far coincidere il punto di vista, o meglio la visuale di ripresa. Anche se cambia la natura dell'oggetto, che in un caso è reale e nell'altro è immaginario, la telecamera che riprende siamo comunque noi, lo sguardo è il nostro, siamo noi i testimoni privilegiati. Passare dalla realtà all'immaginazione è come cambiare qualità della pellicola, ma l'obiettivo che riprende resta lo stesso. Ecco spiegata la confusione che tanta gente fa tra realtà e finzione, pensa Girolamo" 
Girolamo Girolimoni, ha un nome di un personaggio di cui la cronaca nera si è occupata nei tempi passati, essendo stato denominato il mostro di Roma, ed al quale vennero date colpe di crimini che non aveva commesso. Il nostro Girolamo si sente anche lui accusato ingiustamente di qualcosa e si sente perseguitato, ma Girolamo è anche il nome di uno dei Padri della Chiesa. Ed è bello poter spostare il nostro punto di vista sul nome con la conoscenza. 
Mi è molto familiare Girolamo, il protagonista del libro, alle prese con le sue piccole occupazioni, perché è del segno dei pesci, come mio marito, come mio figlio, come la mia luna in pesci, e insieme sentiamo, noi due, io e Girolamo,  di essere ai confini di nuovi mondi e di nuovi modi di vivere. 
Girolamo è nato il 29 febbraio, un giorno che non esiste, o per meglio dire un giorno presente nel calendario ogni quattro anni per far tornare i conti di un calcolo sbagliato del calendario. 
Graziano Graziani ci presenta questa uomo con dettagli minimi, e nello scrivere di lui scrive di tutti noi alle prese ora con certificazioni in cui dobbiamo dichiarare chi siamo e dove andiamo, perché andiamo, una dichiarazione sostitutiva dell' atto notorio che dobbiamo tenere in macchina. 
Sapeva Graziano che il suo libro sarebbe uscito all'alba livida di un divenire pandemico? non credo, ma lo sentiva nell'aria e ci ha regalato un orologio, anzi un orologiaio, un uomo che possa mettere a posto il meccanismo del tempo e dei ricordi, che possa unire realtà e immaginazione nella storia personale di noi lettori.
Amerete moltissimo il libro di Graziano Graziani, amerete moltissimo il suo personaggio, ameremo moltissimo insieme a lui passeggiare nei boschi narrativi di Graziano, boschi che non ci saranno mai preclusi, perché sono i boschi della letteratura. 
Sempre grata nel Regno Della Litweb alla splendida collana "Romanzi" della Casa Editrice Tunué 
Il prossimo pezzo sarà per Elena Giorgiana Mirabelli: evviva voi
Ippolita Luzzo 

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