Ho un altro sud in testa
il sud che ho conosciuto io
senza le tavolate e senza parenti intorno.
Il sud del silenzio e della monotonia.
Ho un altro sud da raccontarvi
dove la vita non ha colore
nemmeno al sole dell'estate,
senza mare e comitive, senza inviti.
Il sud della solitudine.
Un sud che non vuole far nascere
e se è nato non vuole far vivere quel corpo
che anelerebbe vita.
Uccisi dall'indifferenza
al sud si asciugano i giorni dietro un balcone.
Le buche, le cacche dei cani, le bottiglie vuote di birra,
le erbacce lungo i muri delle case, la spazzatura gigante,
ed il silenzio dei rapporti morti.
I vivi sono morti più dei morti,
di chi non ci sta più,
i vivi ci stanno da fantasmi e
il cimitero sembra il luogo più social di tutto il sud.
Ho un altro sud in testa
e mi spiace molto non averlo abbandonato al suo destino.
Un sud dove non vorrei mai ritornare,
sono stata qui ad espiare
non essendo riuscita ad andare via.
Ho un altro sud in testa
il sud della disperazione
e una faccia è l'inferno quotidiano.
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