domenica 15 gennaio 2017

Niccolò Spirito di Sara Di Furia

Questo libro serve a mettere fine ad una maledizione, dice l'autrice Sara Di Furia in una intervista che mi sono appena ascoltata, in merito al libro nel libro, il libro che sarà scritto dal protagonista Niccolò Spirito, per scacciare una antica maledizione risalente al tempo delle Crociate. Un Paranormal Fantasy inserito in un definito periodo storico, nel 1793, a Venezia, e l'autrice rispetta i luoghi, le piazze, i personaggi di quel tempo.
Niccolò Spirito, primo fantasy che leggo, mi è venuto incontro alla fiera del libro a Roma, Più Libri più Liberi. Giorni fantasy per me. Fantastici. 
Leggo quindi il libro amando quei giorni a Roma, gli incontri, le fotografie, le sintonie. Una fiera di conoscenze fra simili. Il mondo fantastico della piccola e media editoria indipendente.  Astro del sol... ci verrebbe da cantare con tutti, mentre io mi fermo agli stand ed inneggio felice al mondo della lettura. Nel libro di Sara Di Furia la stessa passione è presente.
La voce narrante è una penna, la penna di Niccolò, questo nobile veneziano che sarà l'artefice di uno svelamento attraverso la lettura. Ed è tutto un inno alla lettura questo libro che inizia con l'incontro con Beatrice, mentre costei legge Les Femmes Savants di Molière
"mentre il buio avvolgeva, con le sue braccia stanche, i tetti dei palazzi" 
e ritorniamo al motivo per cui maledizione fu gettata sugli Spirito 
"lo stemma di famiglia Due spade si intersecavano a formare una
croce, facendo scaturire tre onde stilizzate del mare. Lo stemma
aveva origini molto antiche. Fu coniato durante la crociata del
1202 quando l’antenato della famiglia Spirito salpò, senza fare
mai ritorno, verso Gerusalemme, in difesa del cristianesimo. Il
padre di Niccolò amava raccontare di come quei tempi fossero
densi di moralità cristiana tradotta in atti concreti di eroismo,
in contrasto evidente con l’epoca frivola, superficiale e solo in
apparenza morale, a cui invece loro erano stati destinati. Niccolò però conosceva bene il paradosso dell’esperienza vissuta dal suo antenato e il peso che, a distanza di secoli, aveva ancora sulla sua famiglia. La crociata dei veneziani era passata alla storia come la più vergognosa per il mondo cattolico, poiché si trattò di una guerra fratricida. Il doge veneziano Enrico Dandolo infatti, essendo a conoscenza delle difficoltà logistiche della Chiesa nell'organizzare una nuova spedizione, offrì gratuitamente ai “soldati di Dio” le proprie navi, a patto che prima di arrivare a Gerusalemme si sbarcasse nella cristiana Costantinopoli. Lo scopo era in realtà la conquista della città ottenendo così il monopolio dei traffici con il Levante. Sangue versato per il vile denaro.
La liberazione di Gerusalemme dagli infedeli divenne allora un
fine accessorio. Si trattò di un ricatto conclusosi con la strage di
fratelli nella fede e che macchiò indelebilmente con una maledizione tutti coloro che vi parteciparono. La leggenda nera infatti, racconta che per aver sparso sangue innocente, i discendenti dei crociati non avrebbero vissuto oltre i cinquant'anni, schiacciati e logorati da un morbo invisibile, e che tutto sarebbe proseguito fino a quando anche un solo uomo avesse ridato il giusto peso ai valori cristiani." 
Un libro scritto da chi ama la storia ed insieme  l'immaginazione, da chi vive nella storia rispettandone i passaggi ed insieme ama la letteratura, riconoscendo alla scrittura, al potere del racconto, la salvezza. 

Riuscirà la penna a sconfiggere la maledizione? 

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