A Lamezia riapre il Teatro Costabile grazie agli artisti della compagnia Mammut Teatro che hanno avuto l'intuizione di creare un Festival in queste torride giornate di Luglio e di proporre il meglio del teatro nazionale. Il festival si conclude con il meglio del meglio della produzione contemporanea, con la prova stratosferica di Roberto Latini. Un pubblico numeroso e coinvolto è rimasto strammato, straorzato, stupito e felicemente recitato anch'esso.
Qualche riferimento prima di darvi i miei appunti.
Roberto Latini: Amleto + Die Fortinbrasmaschine
"Da Marì Alberione Gennaio 26, 2017
Il nuovo lavoro di Roberto Latini è la riscrittura di una riscrittura: Amleto + Die Fortinbrasmaschine prende infatti le mosse da Hamletmaschine di Heiner Müller, testo di fine anni 70 liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. La drammaturgia di Latini e Barbara Weigel mantiene la suddivisione in cinque capitoli di Müller (Album di famiglia, L’Europa delle donne, Scherzo, Pest a Buda battaglia per la Groenlandia, Nell’attesa selvaggia/Dentro la orribile armatura/Millenni) arricchendola di riferimenti all’immaginario contemporaneo (al cinema, ma anche a Eduardo De Filippo, Carmelo Bene…) e con una lettura filologica del testo di Shakespeare (un amore che caratterizza tutto il percorso artistico della compagnia che, non a caso, si chiama Fortebraccio). Il risultato è uno spettacolo denso di significato, e di senso, che restituisce la potenza delle parole del Bardo, creando un cortocircuito tra passato e presente estremamente interessante. Roberto Latini, solo in scena, è come sempre straordinario nel dar vita a tutti i personaggi della tragedia shakesperiana (e il suo “Essere o non essere” è uno dei più belli e intensi visti a teatro)."
Roberto Latini: La levitazione del teatro.
Un gigante sulle scene ha tenuto sul suo corpo, con i gesti e con la sonorità della voce, il dramma, la tragedia e l’inane destino degli uomini nei secoli dei secoli. Recita il monologo di Amleto verso la fine e già però si è interrogato a lungo chiedendo più volte a gran voce: “Dov’è questo spettacolo?”
Vero è che ha iniziato con l’articolo uno che ci ricorda tutti gli uomini nascono liberi e uguali, vero è che la parola è azione e che cerchiamo la fraternità e stiamo su questa terra ma non è forse tutta immaginazione?
Se le parole sono fiato e il fiato è vita, guardami, noi siamo in bianco e nero.
Nell’eterno domandare la scena cambia, cambiano gli oggetti e mentre si dondola, ecco la domanda topica: Come stai? E rispondersi: bene.
Come è stato fatto questo amore in questi lunghi giorni? E rispondersi: bene.
Noi sappiamo quel che siamo ma non sappiamo quel che dobbiamo essere.
Sulla scena un proteiforme genio che occupa il nostro immaginario sconvolgendo le abitudini e ci costringe a salire anche noi con le sensazioni turbate sulla scena a scaraventare la sedia, a indossare i tacchi altissimi e a recitare insieme a lui: Guardami, a cosa guardi? Fuori dagli occhi.
Ed insieme scopriremo il momento in cui le parole madre e padre stanno insieme.
Sono queste le pochissime suggestioni fra molteplici spunti che io ho conservato di una serata speciale possibile solo grazie a MATRIOSKA FESTIVAL ai ragazzi del Mammut Teatro e alla genialità del teatro che ti porta a ripercorrere il mito, l’amore, il senso della vita.
Amleto + Die Fortinbrasmaschine di Roberto Latini, spettacolo conclusivo del Matrioska Festival, resta uno dei più straordinari spettacoli visti negli ultimi anni
Ippolita Luzzo