mercoledì 5 agosto 2020

I poeti del sogno Piccola antologia di Antonio Fiori

"Chi ha fatto o farà quel sogno può ambire ad essere un giorno antologizzato, così che l'antologia sarebbe a numero aperto di autori, un libro infinitamente aggiornabile, perennemente incompiuto, che sarebbe piaciuto a Borges. Purché, beninteso, che oltre che sognatori si sia stati poeti" 
Così mi scrive Antonio Fiori sul commento al mio post dove io parlo di loro, dei I poeti del sogno Piccola Antologia, libro pubblicato nel giugno 2020 per Inschibboleth Edizioni nella collana Margini diretta da Filippo La Porta. 
I poeti del sogno già li amerete moltissimo come se anche noi o anche voi abbiate fatto lo stesso sogno. Nella piccola antologia troveremo le delizie poetiche del tempo di Augusto e via via fino ad arrivare al 2014 l’ultimo sogno, lo stesso sogno,  raccontato su Facebook. Nei versi e con i versi la vita, la biografia di dodici apostoli della poesia. Sembra una bellissima tavola rinascimentale con le prospettive amate da Raffaello nella scuola di Atene, sembra una allegoria, un gioco umanistico di giostre e di giochi. 
Nel sunto dei secoli conosciamo i poeti di Antonio Fiori amandoli e sentendoli vicini nel sogno. Siamo anche noi i poeti mancanti?  
E poi vi incanterete sulle note a piè pagina. Ah che note! 
Il distico di Marziale è uguale al distico di Lucio Falerno Magno. Ah saperlo! E qui mi incanto. 
Piccola antologia fantastica: Sarà coincidenza o Marziale era venuto a conoscenza dell’epigramma di Lucio? e trovo un'altra appropriazione indebita, avvenuta nel primo ottocento da parte di un illustre autore partenopeo a pagina 40, una nota relativa ad un sonetto attribuito a Domenico Piccinni ed invece di recente attribuito a Coviello. 
Le note sono un piccolo capolavoro di precisione insieme alle biografie di questi deliziosi poeti nostri amici perché ci somigliano tanto e ci vengono incontro dalla poesia amata da Antonio Fiori. 
Leggendo e rileggendo le biografie vorrei farveli conoscere tutti ma metto lui Gherardo Finzio, l'ultimo in ordine temporale, l'ultimo che come noi scrive il suo sogno su Facebook, che come noi scrive sui blog letterari. 
"Scopriremo di essere spariti nella rete/ che nessuno risponde alle chamate" e ciò non sarà vero perché qualcuno risponderà sempre se abiteremo il fatato mondo letterario per davvero. 
Con ammirazione autentica porgo ad Antonio Fiori lo scettro della poesia nel Regno della Litweb
Ippolita Luzzo 

 Antonio Fiori è’ nato a Sassari nel 1955. Si occupa attivamente di poesia da molti anni ed ha ottenuto riconoscimenti in numerosi premi nazionali. Nel 2004 è stato annunciato tra i sette poeti vincitori per la silloge inedita al Premio Montale Europa; per l’edito, è stato nella prima rosa dei finalisti al Premio Camaiore 2003 con la raccolta ‘Sotto mentite spoglie’ (Manni,2002). Suoi testi sono apparsi su ‘L’immaginazione’, ‘Gemellae’, ‘Arte-Incontro’, ‘Sonos & Contos’. Collabora in diversi blog e siti letterari. E’ incluso in diverse antologie tematiche: ‘Verso i bit. Poesia e computer’ (Lietocolle, 2005), ‘Antologia della poesia erotica contemporanea’ (Atì Editore, 2006), ‘Il corpo segreto – Corpo ed eros nella poesia maschile’ (Lietocolle, 2008), ‘Vicino alle nubi sulla montagna crollata’ (Campanotto, 2008).
Ha pubblicato: Almeno ogni tanto (L’Officina delle Lettere, a cura di Crocetti ed. 1998-1999), Sotto mentite spoglie (Manni, Lecce, 2002), La quotidiana dose (Lietocolle, 2006).

lunedì 3 agosto 2020

Domenico Conoscenti legge Pezzi dal Regno Della Litweb

"Le donne non fanno revisione auto? 
Revisione auto in poesia, fra Ungaretti e Marinetti.
E poi, cioè prima, tutte e solo donne nel malinconico e duro e bello
« Tutte le cose » 
Tu mi turbi, cara turba… pezzo pop, che alleggerisce  e colora in parte l’angoscia per la rabbia palpabile e prensile che ci assedia, con gli accenni alle pubblicità d’antan che non so immaginare quanti lettori (più) gggiovani possano gustare… con mio (perfido) dispiacere per la brutalità dell’anagrafe… 
Amiche del cactus, la pianta grassa, naturalmente... Le amiche care, croce delizia, solitudine e isolamento.
Un Altro Sud in testa, la percezione della propria diversità, e ancora isolamento
Ho cominciato a leggere e sfogliare a ritroso i tuoi Pezzi, e ho avuto la conferma che la felice nonchalance, la leggera (e solo) apparente svagatezza che ti permette affondi acuti e fughe e svolazzi iridescenti, hanno il loro corrispettivo nel senso di solitudine e/o di isolamento che viene fuori (più nudamente) da alcuni Pezzi più antichi. 
Tempi e luoghi e generazioni precedenti fanno di noi quello che poi siamo diventati con in più il senso di una estraneità che forse in altre zone d’Italia (penso al Centro-Nord) è più ovattata attutita da altre socialità durature, al di fuori di quella familiare. 
Che possiamo farci ? Se mai volessimo farci qualcosa… (forse qui ci starebbe meglio un « volessimo farci DI qualcosa »).
Leggiamo, scriviamo, pensiamo nel dormiveglia, ci teniamo quel poco (o molto) di caro che abbiamo e che, terronescamente, lasciamo in ombra, sullo sfondo. E ci godiamo (croce e delizia, again) il Sud che ci abita dentro.
Buon agosto Ippolita"

Mai più bel buon agosto ho ricevuto in regalo di oggi, dalla lettura personale e privata di Domenico Conoscenti, un autore da me amatissimo, vi invito a leggere La Stanza dei lumini rossi, per conoscerlo.
"Nato a Palermo nel 1958, insegnante negli istituti superiori, ha pubblicato: Qui nessuno dice niente (Marietti, 1991). Il Palindromo nel 2015 ha ripubblicato La stanza dei lumini rossi (e/o, 1997) con un testo inedito ai margini del romanzo. Nel 2016 escono con Mesogea i racconti di "Quando mi apparve amore"; e nel 2019 pubblica il saggio "I neoplatonici di Luigi Settembrini. Gli amori maschili nel racconto e nelle traduzioni di un patriota risorgimentale" per Mimesis, nella collana LGBT.Studi ident.di genere e orient.sess"

mercoledì 29 luglio 2020

Salvatore Conaci presenta Evie Benson

Il libro di Salvatore H Conaci sceglie una campagna di preordini per aver poi la pubblicazione su bookabook, una realtà editoriale nuova e con prospettive più ampie sulla distribuzione.
Augurando a Salvatore esperienze positive accogliamo nel Regno della Litweb il suo thriller intrigante e ben costruito.
La protagonista viene sedotta da uno sconosciuto, apparso sul web con un nickname, e si innamora.
Decide di riuscire a vederlo e va proprio a trovarlo. 
Da subito siamo tutti coinvolti in questa storia che molti di voi conosceranno. Molti sono stati sedotti o hanno sedotto senza mai incontrare la persona che stava al di là dello schermo.
Saremo tutti con Evie a trepidare ed insieme a tutti i suoi amici saremo preoccupati. 
La storia poi diventa corale nel momento in cui tutti gli amici si troveranno insieme e mostreranno ognuno di loro inganni e piccinerie, tradimenti e sotterfugi.
Salvatore costruisce la storia con talento e ormai sa come spaventare e poi rasserenare i lettori con uno stile incalzante ma sempre chiaro e piacevole. 
Conosce gli incastri da attuare per creare suspense e insieme la capacità per descrivere la riflessione sugli avvenimenti. 
Vi piacerà molto e sono sicura che avrà un buon seguito
Ippolita Luzzo 

mercoledì 22 luglio 2020

Salvatore Stefanelli La Testa Mozzata

Il Thriller nell'estate 2020. Sembra destino che arrivino thriller nel Regno della Litweb, insieme infatti sono giunti questo di Salvatore Stefanelli, La Testa Mozzata e quello in bozze di Salvatore Conaci "Cosa accadde davvero ad Evie Benson". Nel fare gli auguri ad entrambi  vi parlerò ora delLa Testa Mozzata, un lungo racconto di Salvatore Stefanelli.  
Un poliziotto a Napoli, un commissario di polizia è Antonio Negri con  origini e  amicizie sbagliate, e la testa mozzata intravista tatuata sul braccio di un cadavere sarà un incubo per tutta la sua vita.
Subito il thriller entra nel suo ambiente, ospedale, cadavere, commissario, stranezze, e siamo già curiosissimi di sapere. 
Il lungo racconto si legge con facilità, lo stile è scorrevole e la trama è plausibile, l'autore dimostra la sua esperienza nel genere.
Molto interessante dunque seguire il percorso  
 Salvatore Stefanelli infatti è  autore di thriller e non solo, 6 ebook e circa 90 tra racconti  e poesie inseriti in antologie di autori diversi.
In “La testa mozzata” un thriller edito da Delos Digital (marzo 2020), l’autore ci presenta il commissario Antonio Negri, Napoli, ma anche le doppie realtà e scritto il mio pezzo stasera all'indomani di ciò che si è scoperto in una caserma di carabinieri trasformati in aguzzini e torturatori, in illegalità pura, il libro di Salvatore sembra ancora più inquietante.
Se il thriller deve impaurirci divertendoci allora credo sia meglio immaginare che ciò che si legge sia pura immaginazione e non realtà. Poi certo lo diventa o lo può diventare ma il thriller avrà già esorcizzato la paura e avrà permesso ai lettori di interpretare i fatti con lucidità. 
Leggiamo dunque thriller questa estate e saremo pronti ad affrontare qualsiasi paura. 
Con Salvatore Stefanelli, La testa mozzata (Delos digital, 2020)
Ippolita Luzzo

sabato 20 giugno 2020

La Cura Provvisoria dei Tratti Fragili di Tiziana Calabrò ed Eleonora Scrivo

"Questo fino a ieri..." dice Rachele, la protagonista di "Adesso chiamo Guido."  e poi lascia una lettera sul tavolo della cucina. Rachele ha il nome di mia madre ed è a lei che dedico le tante lettere scritte in questo libro. 
In "Ex post" una lettera a Walter di un'altra donna che scrive "L'amore è un sentire difettoso".
Vi sono pezzi scritti da Tiziana, da Eleonora e poi vi sono pezzi scritti insieme. 
Per Eleonora è l'esordio nella prosa, dopo aver avuto menzione per la poesia al Premio Internazionale Mario Luzi, Tiziana scrive da otto anni sul blog " La medaglia del rovescio" ed ha già altre pubblicazioni. Tiziana torna a Lamezia per la terza volta e a teatro ha portato ”Ho attraversato ridendo la terra capovolta". Allora io scrissi che sarebbe ritornata nel mio blog "Il regno della Litweb": " Ieri sera al Chiostro Di San Domenico lo spettacolo di Tiziana Calabrò ed Eleonora Uccellini “Ho attraversato ridendo la terra capovolta... ma anche no” ispirato al blog di Tiziana “Lamedagliadelrovescio” si chiude fra abbracci, applausi e profezie. Ritornerete, esclamo, ritorneranno, diciamo insieme a Michela Cimmino, alle colleghe e agli alunni del liceo Scientifico e del Liceo Campanella. Ritorneranno, tutti lo vogliamo, sentiamo in coro dal pubblico." 
Ritorna Tiziana, questa volta con Eleonora Scrivo,  giorno 27 giugno nella mini rassegna "Vedere per leggere" nello spazio gentilmente concesso dall'Ottica Dipi, e con il contributo della Libreria Mondadori di Lamezia Terme. 
Il libro ci chiede una riflessione e un'attesa, scrive nella prefazione Cinzia Messina e mi piace riportare da lei "Si legge sempre come in attesa, perché è la sospensione il segreto, il segreto di questo raccontare; niente è definitivo e fermo"
Eleonora racconta come ha incontrato di recente Tiziana e come grazie a Facebook abbia potuto leggere e capire di aver incontrato chi aspettava, di aver intercettato una complementarietà e da allora tutto è in movimento. 
Mi piace il ruolo di Facebook utile, nel mondo dei rapporti amicali, della curiosità, dell'ironia e del rispetto. 
Nasce così La cura provvisoria  dei Tratti  fragili che attendiamo a Lamezia, nell'attesa che è movimento.
Ippolita Luzzo 

venerdì 12 giugno 2020

La Presenza e l'assenza di Franz Krauspenhaar

Il libro è un impasto di sensazioni forti, molto forti, che depistano il lettore, lo  sorprendono e lo spiazzano.
I buoni, dove stanno i buoni? Un Noir che metto maiuscolo, un noir senza uno svelamento quasi, se non la difficoltà di tutti i partecipanti a trovarne il bandolo. La scomparsa arriva quasi subito, lei scompare, per abulia, non sappiamo, io la trama non la svelerò perché voglio lasciare lo stesso spaesamento nell'animo del lettore. Lei scompare e un investigatore viene assunto, anzi no, due investigatori si troveranno a cercare la scomparsa. 
La Presenza è L'Assenza ci ricorda il titolo di questo magnifico libro di Franz Krauspenhaar che fa dire a Guido Cravat, uno dei due investigatori "Attendo domani, ed è difficile, come tutte le attese. Si attende sempre qualcosa, in questa nostra vita."
Incalzante.
Credo che il noir sia ciò che meglio si confà allo stile di Franz Krauspenhaar. 
Un noir martellante che inchioda il lettore alla storia e ai personaggi. 
Appena arrivato ho iniziato a leggere e sono riuscita a staccarmi solo alla fine. I personaggi in balia di un cattivo, e ogni pagina è in effetti una sorpresa. Chi è il cattivo? Cambiano i ruoli e cambiano addirittura i moventi per cui una azione malvagia si commette. Nella banalità del male. 
Nel vortice del male, di una mente psicotica, scopriamo che un po’ di follia alligna in molti e che sparire per abulia è la follia minore. Un vero applauso all'autore che ha creato una storia terribile e attraente come può essere attraente il male visto sulle pagine di un bel libro e complimenti alla Arkadia Editore ormai una bella realtà nel panorama editoriale nazionale. Libro che consiglierò in ogni dove nel Regno della Litweb
Ippolita Luzzo 

martedì 9 giugno 2020

Olimpio Talarico Cosa rimane dei nostri amori

L'Infinito di Leopardi dal Castello Di Caccuri.
"L'incanto del panorama mi emozionava. Sembrava un quadro di Enzo Loria, quando osava mischiare i colori affettuosi dell'autunno caccurese con le meste nebbie della sua laguna. Lo sguardo navigò. Dal castello scivolò lungo il tappeto di colline, si attardò sulla valle taciturna del Neto, per poi risalire sulle casupole del paese, appoggiate l'una contro le altra e che parevano fare fatica per non scivolare verso la campagna, come se un destino volesse allontanarle da quella terra tirchia, avara, e loro si opponessero con tutta la loro forza"
Siamo a Caccuri, in Calabria, nell'altopiano della Sila, dove lo sguardo smisurato vaga, infinito, dal castello. 
Olimpio Talarico è nato a Caccuri e vive a Bergamo e ama di amore autentico entrambi i luoghi ma solo a Caccuri le strade gli parlano, solo a Caccuri sente l'impronta di chi è passato prima di lui, delle storie e dei sospiri.
Perciò dedica a Caccuri i momenti più elegiaci del suo scrivere nella grande fratellanza con le storie e gli abitanti del luogo.
Luogo magico, in effetti, per chi ha la ventura di visitarlo, luogo che reciterà con noi i versi di Leopardi:
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. 

A Caccuri però il cor non si spaura  ma il verdeggiare intorno e la linea vicina  fra il cielo e la terra conforta e abbraccia.
Cosa rimane dei nostri amori nasce come un'ode a Caccuri, poi l'autore ha costruito una trama e dei personaggi ma il primo personaggio vivente è proprio il paese. 
Olimpio in una sua dichiarazione ci dice:
"La piazza di Caccuri ha ispirato quasi tutte le mie storie.
Quando d'estate si ritornava in Calabria, Nicola a 5 anni si intrufolava fra le gambe di uomini che conosceva appena e seguiva per ore le partite a carte degli anziani del mio paese. Quanta magia c'è nel codice genetico"
C'è una foto del maestro Giuseppe Marino e un post di Francesco Stirparo, che ricordano che 56 anni fa, il 19 marzo del 1964, a Caccuri  durante la processione di San Giuseppe, aveva inizio la storia di "Cosa rimane dei nostri amori".
Il racconto inizia proprio con la festa di San Giuseppe e con due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, della banda spariti. 
Dalla festa alla tragedia alla morte, il corpo di uno ritrovato subito, il corpo dell'altra dopo molti anni. 
Nella trama le omertà, le accuse ingiuste, un innocente in carcere, e la ricerca della verità.
Il protagonista  Jacopo Jaconis, musicista, autore di colonne sonore, torna a Caccuri nel 1992 per un suo dialogo interiore e nel mentre avviene il ritrovamento del corpo della ragazza scomparsa nella festa di San Giuseppe del 1964. Viene inquisito suo padre, preside della scuola locale, accusato dell'omicidio dalla
testimonianza del prete della parrocchia don Marcello Poli.
Il maresciallo Nisticò però non crede al prete e affianca Jacopo, è sicuro che Amilcare Jaconis non sia un assassino.
Seguiremo il disvelare fra verità e menzogne, come se fosse un giallo, un noir, convinti che il profumo ci guiderà.
Il profumo dei soldi.  
Pezzi di noi, Pezzi di Storie.
Ed è per questo che il libro di Olimpio ha inaugurato la rubrica Pezzi di Calabria, una  rubrica sui borghi calabresi narrati dalla penne degli scrittori: Caccuri in Rivìentu.
Non posso non tacere del piacere di aver letto la dedica che Olimpio fa a tutti noi lettori, a quella lettrice della Pasticceria di Crotone che stava leggendo il suo primo libro,"Il due di bastoni" nel dolce della brioche con gelato e panna. 
"Una brioche letteraria" mi disse una volta un amico sulla mia lettura ad un suo libro ed ora consegno ad Olimpio la mia brioche ringraziandolo fortemente della sua amicizia e dei suoi Amori regalati prima e Cosa rimane dei nostri amori ora.
Aspettandolo a Caccuri 
Ippolita Luzzo