In copertina la barchetta di Emanuele Tirelli e nel libro la bicicletta di Pedro Felipe.
Sulle onde scritte con la penna, righe, onda su onda, quando il mare è quello che impariamo a disegnare, naviga la barchetta di carta. Le parole formano sia le onde, onde di parole, che l'interno della barca, bianca, nel suo foglio esterno. Bianca al centro, barra al centro, in un verde mare.
Mare mare mare da canticchiare: sembrano felici le parole di navigare in questa storia che ha al suo interno un personaggio portato già in scena a teatro. Un personaggio che ha un nome in omaggio a “Sombrero”di Rino Gaetano. Da lui viene Pedro Felipe di Emanuele Tirelli.
Sulle onde scritte con la penna, righe, onda su onda, quando il mare è quello che impariamo a disegnare, naviga la barchetta di carta. Le parole formano sia le onde, onde di parole, che l'interno della barca, bianca, nel suo foglio esterno. Bianca al centro, barra al centro, in un verde mare.
Mare mare mare da canticchiare: sembrano felici le parole di navigare in questa storia che ha al suo interno un personaggio portato già in scena a teatro. Un personaggio che ha un nome in omaggio a “Sombrero”di Rino Gaetano. Da lui viene Pedro Felipe di Emanuele Tirelli.
Padre Felipe abita nel Polve, in Spagna. Esiste il Polve? No, è una citazione. Da Polvere? Polve sei e polve diventerai...
Per conoscere la trama dovrete leggere questa storia, io vi racconterò una scena, una soltanto, nella quale leggiamo i pensieri di Pedro quando la sua bicicletta viene regalata.
"“Quello che era certo è che prima o poi mi sarei vendicato. Mi consideravano uno scugnizzo ed ero molto più furbo di loro. Avrei potuto riflettere, organizzare un discorso, prevedere le risposte e cercare le contromosse per metterli a tacere, ma speravo in qualcosa di più soddisfacente. Non chiedevo mica l’attribuzione della vittoria. L’importante per me era vendicarsi. Ma ecco che arrivò l’occasione giusta, quella per cui dovetti ringraziare la generosità della mia famiglia. In qualità di titolare di uno dei pochi negozi d’abbigliamento del quartiere, mio padre conosceva gran parte dei genitori dei miei compagni di classe e, quando ricevetti la mountain bike come regalo per il mio ottavo compleanno, decise che la vecchia BMX con telaio blu, ruote, imbottiture e paramani gialli poteva essere ceduta a chi non era stato fortunato come me. Ed è così che la mia BMX fu regalata al fratello di Mauro Solsi, uno dei grassi e stupidi caporioni della classe. È così che la mia BMX fu regalata senza il mio permesso”
Il personaggio è qui con noi. Nel racconto seguiamo Pedro, bambino di otto anni, lasciare la Spagna per l'Italia, e insieme le oscillazioni dei suoi pensieri in crescita. Da uomo inadeguato, da uomo che non si accorge. Uno come noi. Ci accorgiamo noi delle cose che ci succedono?
Lui crede di accorgersi
"Adesso gli occhi degli uomini che incontro hanno preso ad allargarsi e le fessure a respirare in uno sguardo che non avverto più come indagatore. Anzi, ho iniziato a pensare che quegli stessi uomini dai quali mi sentivo osservato avrebbero potuto pensare lo stesso di me, che li stessi guardando per chissà quale motivo. Può sembrare semplice e riduttivo, ma per molti aspetti siamo davvero tutti uguali. Certo, può sembrare semplice e riduttivo, ma è di sicuro confortante. Nei mesi successivi a quelle rivelazioni e al nostro allontanamento, nulla era stato più valutato come un errore. Il passato, seppur lentamente, aveva iniziato ad essere davvero trascorso e a liberarsi dei vestiti di un continuo presente. Un po’ come dire che avere una tradizione ingombrante è come non averla affatto, perché in entrambi i casi nessuno è davvero capace di costruire la propria andatura senza la continua necessità di cronometrarla. Ma non fu più tardi allora e capii che tardi non sarebbe stato mai più"
capii che tardi non sarebbe stato mai più.
La piacevolezza del libro, risiede nella trama certo, ma soprattutto nel modo di scrivere pulito, senza involuzioni e ricercatezze. Una bella lingua curata per fare stare bene il lettore.
Questo perché anche il libro è un amico e come Pedro anche noi scegliamo i nostri amici
"Nella varietà delle persone conosciute esistono ruoli naturali e ruoli attribuiti. Come il pescato di una rezza che nella sua varietà si adatta alle richieste differenti dei commensali, così gli esseri umani si avvicinano tra loro per caratteristiche e necessità. Ed è molto probabile che la genuinità di un momento e di un incontro vada poi a condizionare il tronco portante di quella relazione. Ci sono amici ai quali consegniamo i sommovimenti più viscerali e altri a cui scegliamo di tenerli nascosti. Il ruolo di questi ultimi è altro, ma non per questo meno apprezzabile e decisivo: a loro spetta il compito della distrazione. Non sapendo, non conoscendo, possono essere ancora bendati e tenuti all'oscuro da qualunque informazione sia in grado di costringerci a noi stessi. Procediamo quindi con la creazione di un estraneo-conosciuto senza la fatica di doverlo cercare da capo. Con lui esistono già esperienze comuni capaci di alimentare una conversazione e affrancarci dal rischio di scivolare nel fosso del pensiero da rimuovere, o quantomeno da accantonare."
L'estraneo-conosciuto, con questa deliziosa definizione, che rimanda ad un mio antico pezzo, L'etica Nicomachea- Segnali di fumo- Le amiche, io vi aspetto felicissima di poter incontrare l'autore e proporre il libro come lettura.
Aggiungo due postille sull'autore e sulla casa editrice. Nel regno degli amici. Nel regno della Litweb
"“Quello che era certo è che prima o poi mi sarei vendicato. Mi consideravano uno scugnizzo ed ero molto più furbo di loro. Avrei potuto riflettere, organizzare un discorso, prevedere le risposte e cercare le contromosse per metterli a tacere, ma speravo in qualcosa di più soddisfacente. Non chiedevo mica l’attribuzione della vittoria. L’importante per me era vendicarsi. Ma ecco che arrivò l’occasione giusta, quella per cui dovetti ringraziare la generosità della mia famiglia. In qualità di titolare di uno dei pochi negozi d’abbigliamento del quartiere, mio padre conosceva gran parte dei genitori dei miei compagni di classe e, quando ricevetti la mountain bike come regalo per il mio ottavo compleanno, decise che la vecchia BMX con telaio blu, ruote, imbottiture e paramani gialli poteva essere ceduta a chi non era stato fortunato come me. Ed è così che la mia BMX fu regalata al fratello di Mauro Solsi, uno dei grassi e stupidi caporioni della classe. È così che la mia BMX fu regalata senza il mio permesso”
Il personaggio è qui con noi. Nel racconto seguiamo Pedro, bambino di otto anni, lasciare la Spagna per l'Italia, e insieme le oscillazioni dei suoi pensieri in crescita. Da uomo inadeguato, da uomo che non si accorge. Uno come noi. Ci accorgiamo noi delle cose che ci succedono?
Lui crede di accorgersi
"Adesso gli occhi degli uomini che incontro hanno preso ad allargarsi e le fessure a respirare in uno sguardo che non avverto più come indagatore. Anzi, ho iniziato a pensare che quegli stessi uomini dai quali mi sentivo osservato avrebbero potuto pensare lo stesso di me, che li stessi guardando per chissà quale motivo. Può sembrare semplice e riduttivo, ma per molti aspetti siamo davvero tutti uguali. Certo, può sembrare semplice e riduttivo, ma è di sicuro confortante. Nei mesi successivi a quelle rivelazioni e al nostro allontanamento, nulla era stato più valutato come un errore. Il passato, seppur lentamente, aveva iniziato ad essere davvero trascorso e a liberarsi dei vestiti di un continuo presente. Un po’ come dire che avere una tradizione ingombrante è come non averla affatto, perché in entrambi i casi nessuno è davvero capace di costruire la propria andatura senza la continua necessità di cronometrarla. Ma non fu più tardi allora e capii che tardi non sarebbe stato mai più"
capii che tardi non sarebbe stato mai più.
La piacevolezza del libro, risiede nella trama certo, ma soprattutto nel modo di scrivere pulito, senza involuzioni e ricercatezze. Una bella lingua curata per fare stare bene il lettore.
Questo perché anche il libro è un amico e come Pedro anche noi scegliamo i nostri amici
"Nella varietà delle persone conosciute esistono ruoli naturali e ruoli attribuiti. Come il pescato di una rezza che nella sua varietà si adatta alle richieste differenti dei commensali, così gli esseri umani si avvicinano tra loro per caratteristiche e necessità. Ed è molto probabile che la genuinità di un momento e di un incontro vada poi a condizionare il tronco portante di quella relazione. Ci sono amici ai quali consegniamo i sommovimenti più viscerali e altri a cui scegliamo di tenerli nascosti. Il ruolo di questi ultimi è altro, ma non per questo meno apprezzabile e decisivo: a loro spetta il compito della distrazione. Non sapendo, non conoscendo, possono essere ancora bendati e tenuti all'oscuro da qualunque informazione sia in grado di costringerci a noi stessi. Procediamo quindi con la creazione di un estraneo-conosciuto senza la fatica di doverlo cercare da capo. Con lui esistono già esperienze comuni capaci di alimentare una conversazione e affrancarci dal rischio di scivolare nel fosso del pensiero da rimuovere, o quantomeno da accantonare."
L'estraneo-conosciuto, con questa deliziosa definizione, che rimanda ad un mio antico pezzo, L'etica Nicomachea- Segnali di fumo- Le amiche, io vi aspetto felicissima di poter incontrare l'autore e proporre il libro come lettura.
Aggiungo due postille sull'autore e sulla casa editrice. Nel regno degli amici. Nel regno della Litweb
Biografia di Emanuele Tirelli
Emanuele Tirelli nasce a Napoli nel 1979. Lavora come autore, ufficio stampa e giornalista e cataloga i suoi libri per amicizia e conoscenza in vita degli scrittori. Per il teatro firma le drammaturgie degli spettacoli Questione di attimo (2013), Da questa parte (2012) e L'Incoronata (2011). Collabora con l’Espresso, Il Venerdì di Repubblica e Il Mattino.
con il magazine online PaneAcquaCulture. Debutta nella narrativa con il racconto La tempesta perfetta per la Raccolta Vicolo Della Ratta, Civico 14 (Mutamenti, 2012). Pedro Felipe è il suo primo romanzo con la Casa editrice Caracò.
La mia amica Caterina Prezioso scrive su Satisfiction "Per una volta partiamo dalla casa editrice conosciuta tramite questo piccolo, ma folgorante romanzo di esordio di Emanuele Tirelli. Caracò è una casa editrice napoletana-bolognese e caracò in napoletano arcaico significa chiocciola. Questa piccola intraprendente e indipendente chiocciola pubblica libri che sono totalmente biodegradabili e riciclabili, stampa su carta certificata Well Managed Forest ed ElementalChlorine Free Guaranteed. Caracò Editore ha un motto “C’è chi fa i libri e chi li ama”. In buona sostanza una casa editrice che tenta di coniugare qualcosa di lento come la chiocciola con qualcosa di estremamente veloce come @ la chiocciola della rete, il logogramma usato soprattutto per la posta elettronica, quindi il tentativo di trasformare il passato e il futuro in un presente vivibile a se stesso. In questo contesto, il romanzo di Emanuele Tirelli ha trovato una casa adatta ad ospitarlo "