mercoledì 14 agosto 2013

Peppe Fonte- Cantautore in terra di Calabria



Peppe Fonte- Ombrelli soli--Quello che ti dirò-



 Tu a me:-Secondo me è l’una-



Io a te:- te lo dico, te lo sto dicendo, te lo dirò- da Guitton



"L'ascolto di un disco non deve essere mai anticipato da alcuna traccia sul tema. Ognuno deve ascoltare, in silenzio, le emozioni di un altro."dici tu

L’arte è” la non spiegazione”

 vuole andare a spasso con gli altri senza un perché.

All’improvviso supera pudori e tremori, paure e prudenza, urla, l’arte, che vuole andare fra le strade del mondo.

Stufa dei nostri fogli, dei nostri diari, delle nostre timidezze, comincia a spingere e ad essere sfrontata.

Ci comanda, ha vita propria, noi proviamo a bruciare i nostri scritti, non ci sogneremo mai di farne un libro di successo, un mercato, un presenzialismo.

Noi, solo sfiniti, plagiati dalla  nostra piccola peste, acconsentiamo, come da genitori abbiamo detto sì ai nostri bimbi in pianto.



Così nasce il tuo canto, per tacitare un suo capriccio, per  un atto affettuoso verso quelle canzoni che tenevi ben strette, legate nel fondo di  un cassetto.

Una volta aperto il comodino, dal letto son balzati giù, canzoni, poesie, racconti e ora tu ci canti tutto… dando una possibilità a quel tuo mondo nostro, noi siamo tutti insieme, lassù con la musica.

Tu ci porterai per mano, nelle note e nella emozione che nasce solo se

Solo se

Solo se



Ultimamente sento troppo e troppe volte citata la parola –emozione-

 quando se ne parla tanto vuol dire che è già andata via

Come facciamo tutti noi che parliamo d’amore solo quando non l’abbiamo più.

Lauzi un giorno disse che componeva solo canzoni tristi perché –quando aveva il suo amore, aveva altro da fare, uscire, parlare, ballare, guardare-

 altro che scriverci su!



Risento ancora e ancora - Quello che ti dirò- e la stranezza è che si scrive veramente per dirlo solo a lui, a lei, e si finisce poi per dire quelle parole… a tanta tanta gente che non sei tu.

Lei o lui scompaiono e noi stupiti ci troveremo per mano una bimbetta impertinente che, facendo un sorriso, ci guida dove vuole lei

Si chiamerà Arte questa bimbetta?

Lei ci accompagnerà, lei aprirà per noi un  grande immenso ombrello, quello di  Mary Poppins e

…Basta un poco di zucchero e tutto sembrerà più blu





Ombrelli soli noi

di un temporale rosa

bicchieri rotti noi

di un ristorante aperto



Aperto se

da qualche parte del mondo

malgrado noi

saremo unici

aperto se

aperto se



Quello che ti dirò… Peppe Fonte, cantautore e avvocato dalla voce grezza ( non mi uccidere, anche i miei blog son grezzi!)

Vuol dire non disciplinata, non levigata, allo stato naturale.
una voce per noi che "dall'asfittico spazio del destino"
troveremo il varco della poesia.



Fuggo via…




giovedì 8 agosto 2013

Gianluca Pitari- Diario di un complotto



Gianluca Pitari- Diario di un complotto

Gianluca

Sole leone e luna in pesci, una commistione di ambizione e idealismo che può toccare vette pericolose.

Una creatività notevole racconterà la realtà quale appare e non qual è.

Lui cerca la donna da idealizzare, dotata di spiritualità e senso poetico per fondersi in eccessi a volte insidiosi e ingarbugliati.

Caro Gianluca, abbiamo la stessa  luna, ti capisco, o almeno ti leggo e sottolineo ogni tua parola che richiama la mia 

“realizzi che l'esistenza  è sfuggita di mano, quando misuri

ogni gesto quotidiano sulle parole”

“realizzi che l'esistenza ti è sfuggita di mano... quando capisci

cos'è la poesia:attitudine alla vertigine!”

Dallo sbalanco  io in piedi rido. Le vertigini del vuoto accanto… avverti che non puoi appoggiarti

Allora basta guardare altrove, il lato accanto.

Dettagli .

Così ho intitolato la mia interpretazione al libro “Frontiera” di Pina Majone Mauro al Maggio dei libri.

Dettagli io osservo con te, come te.

“ Dettagli- Diffidate da chi vi sprona all’insieme celandovi il dettaglio: colui vi depista.Ogni entità che si rispetti è franta” dici tu, poi si ricompatta, dico io

“Dal rollio del mio vagone” dal finestrino laterale abbiamo visto scorrere nuvole e cieli azzurri… che un altro annoti per me cieli azzurri, Hikmet, non mi ci puoi portare.

La scintilla che hai dentro, il fuoco della Luna in pesci vira sul fantastico la sua prua e ci straorza le vele in un  viaggio sottocosta.

“ ci risiamo- ancora un presagio d’amore che mi svapora piano nelle mani”

La vita è un acquario e la bimba, "nell’Eleganza del riccio", guarda nella boccia i pesci rossi, i suoi genitori, tu darai mangime ai tuoi pesci,” Il perdono”

 Dopo “Corto circuiti affettivi” già sto male, malissimo, bene benissimo, un gemello, e va bè che abbiamo stessa luna come Goethe, ed ecco

“ poeti a duello”

Onestamente io accanto a questa tua avevo scritto- Esagerato! Non è vero!-

Ora ti dirò che sei stato preveggente come solo la luna in pesci  sa



“ a una manciata di secondi dall’epilogo- inevitabile- lo schianto secco delle buone intenzioni”

A una manciata di secondi dopo io vengo ributtata indietro e “Una dea”

“Un uomo solo sono io” dici tu

 "una donna sola- dico io

e “mentre mi dispongo e solo all’ultimo boato l’amore smette di annidarsi… la mia inquietudine, la mia ingenuità”

“me ne vado dannato e incantevole” amandoti come solo i simili nella loro diversità sanno fare- da lontano

Diario di un complotto per non uccidere, solo un taglio, che scorcia la falsità  e scorcia la pelle per renderla bella

Nella fiaba però lei muore scorciata, noi speriamo di cavarcela… dal complotto.

Grazie Gianluca, sei un poeta  e se lo dico io…



   

venerdì 2 agosto 2013

Dentro l'amore- di Stefania Convalle



"Dentro l’amore" di Stefania Convalle



 -In viaggio con Rebecca- Luna calante ti sfido- Il calendario-

-Posso fare le valigie- Il ritrattista e i fiori da innaffiare- sono alcuni dei titoli presenti "Dentro l'amore"



Leggo da quando ho trovato il suo libro nella mia  cassetta della posta.

Stava lì di sbieco, metà fuori e io, poggiata a terra la borsa gialla con il telo mare, ho sorriso.

Arrivato, finalmente, dopo dodici giorni. Al sud

Sono salita per le scale spogliandolo, ho mangiucchiato i fagiolini al dente guardandolo, ho fatto un messaggio su Facebook e uno al cellulare a Stefania, l’ho chiamata per dire che oggi lo avrei letto e ora sono qui.

Il libro “Chiedi alla polvere” di Fante è qui sul mio tavolinetto del telefono, conosco il fatto della lettera, so che l’editore lo chiamò incuriosito e gli promise la pubblicazione, così come succede alla protagonista del racconto. Sempre da una lettera nasce un bel racconto.

Incontrai Fante seguendo Daniele Semeraro e il suo bel romanzo “ Scrivere polvere”, ritrovo ora Fante leggendo e scrivendo di lei febbrilmente, dopo non saprei più.

“Scrivere è fatica, ma è una droga” 

 -Stefania,
ti ho conosciuta su un blog dove scrivevamo e commentavamo senza fermarci, ho letto molti dei tuoi racconti ora nel libro, li avevo assaporati e ti avevo sempre scritto su quanto mi piacessero.

All’improvviso dal blog tu eri sparita ed io iniziai a domandare dove tu fossi finita. Mi risposero che ti eri ritirata. Certo era così, però mi urtò il fatto che, in un luogo dove tu eri stata la protagonista, la tua assenza fosse ignorata.

Ti chiamai, ci chiamammo, continuammo a leggerci tramite mail e una notte tu mi mandasti  l'inizio di un tuo racconto…

Io andai a dormire solo dopo aver finito.

Sono convinta che il tempo è la girandola che  hai soffiato davanti agli occhi di Rebecca, la bambina di cui tu sei la Tata (che bambina fortunata! )

Sono convinta che bisogna avere un interesse, uno, e che questo non possa essere solo comprare, sparlare e mangiare.

Sono convinta che noi siamo essenze e la tua raccolta segue il mio dire in una mano di tarocchi che io smisi di fare.

Il punto interrogativo sta nella domanda

-Posso fare le valigie, il destino è compiuto?-

Tu, lo so, non hai messo il punto interrogativo al racconto “Dentro l’amore” , io lo avrei messo.

Io non ho le tue realtà, io sono ferma a quel calendario, e ”Forse sono pazza anch’io: la seconda occasione si concede a tutti. Chiamami”

Anche la prima occasione, può capitare, vero?-

Ci sono scrittori che non sapranno mai di essere stati pubblicati e di essere letti, ci sono donne e uomini che non conosceranno mai l’amore. 
Alcuni scrittori si incattiviscono, le donne inacidiscono, altri invece...

non smetteranno mai  sia gli uni che le altre di crederci ancora

Ed è questo l’entusiasmo che tu trasmetti a me, a Francesco Meccariello, come se lo conoscessi, a Daniela Fontana, uguale, e a tutti noi che  leggiamo “ Gli occhi non invecchiano mai” una ragazzina sempre adolescente che inventa la sua vita.

"Amare profondamente ci rende coraggiosi"Lao Tzu, hai messo come un Virgilio alla porta dei tuoi racconti.

Io lo scrivo monco del primo assioma, una premessa che, a volte, ci sfugge." Essere amati da qualcuno ci rende forti"

Ci accorgiamo quando siamo amati? Molto spesso la risposta è no. Ci accorgiamo di amare? molto problematica la risposta.

Stefania lo  crede possibile io meno, questo però non ci impedisce di capire le trame dei nostri pensieri e di essere amiche come se ci conoscessimo davvero.

La rete magica del web ha tessuto altri legami, ha inverato altre situazioni ed ora io dedico il mio blog al suo libro, stuzzicante la curiosità di leggere ancora cosa  per lei voglia dire”Dentro l’amore”

mercoledì 31 luglio 2013

Rocco Carbone - Per il tuo bene



Rocco Carbone- Per il tuo bene



L’unico libro che ho letto di Rocco Carbone è Il Padre Americano, pubblicato postumo nel 2011.

Il solo libro che ancora viene stampato, mi dice il libraio, nel prenotarlo.

E gli altri?- domando.  –Non sono in ristampa- mi viene risposto

Ed ora? Come leggerò Agosto e Per il tuo bene?

Non ho mai saputo di lui, fino a quando un articolo della Gazzetta del Sud non riporta una intervista a Romana Petri, (ma non sono sicura) scrittrice sua amica e finalista al premio Strega.

Ora so ancora pochissimo e moltissimo

Scrittore nato a Cosoleto in provincia di Reggio Calabria, del segno dei pesci? nato a febbraio del 1962 e laureato alla Sapienza di Roma con tesi sui Malavoglia.

Scrittore che io ora stringo nelle mani, leggo convulsamente in questo ventilato pomeriggio di fine luglio, e amo infinitamente conoscendolo.

In ogni foglio mi dico:- Ecco- e ci sono le pagine che mi illacrimo e ci son le pagine che inghiotto a vuoto e ci son le pagine che accarezzo.

Come una cretina.

Lo sento che lui è Ernesto, che si nasconde nel personaggio dell’amico.

Sento sempre quando i personaggi sono vivi, sono noi, sono nostri pensieri, nostre sofferenze, irruenze.

Febbrilmente me lo bevo questo romanzo, ne resto scossa, mia sorella mi vede turbata e ci rinuncia, rinuncia a riportarmi ad un usuale.

Vero è quello che poi leggo di lui  e cioè che lui era esageratamente entusiasta nei rapporti con quelli che erano esagerati uguali, ci dice Chiara Gamberale, nel suo blog Sentimentalisti anonimi.

Ma io questo blog suo lo leggo solo ora, dopo che ho parlato di lui, per molto tempo,  con la poetessa, mia amica, che non lo conosce.

Il padre americano è un bellissimo romanzo, postumo, mi ripeto.

Lui morì nel luglio del 2008 e il suo romanzo è nato nel 2011.

Postumo come i grandi. Tutti i grandi sono postumi da Pessoa a Carbone.

Una scrittura lineare, lucida, visiva, immaginativa e discorsiva.

Ci parla, ci scrive, ci fotografa, ci, surrealmente, prende per mano,

nel suo narrare a pezzi, nel suo interrompere e ripartire.

Certo questo raccontare non mi è nuovo, certo riprendere da dove si era lasciato, dal padre a Reggio Calabria, dal nonno in America, da lui che vince il posto di Italianista e…

È una tecnica di altri scrittori, tiene desto e sveglio lo sguardo.

L’altra tecnica si chiama sincerità, verità.

Romanzo verità sui nostri giorni, una vita, tante vite, incroci, bivi, ed Ernesto che scrive.

Scrive agitato e fremente, non sta mai fermo, si agita, si taglia, si esalta, si infastidisce.

Ha successo.

Ha successo perché due critici letterari si scontrano- uno parlandone bene, uno denigrandolo- per il loro narcisismo, la vogliono vinta. Creano il caso.

Ernesto è già bravo, anche senza di loro, però con la schermaglia diventa visibile, un personaggio.

Vedo sorridere sornione Rocco.

Io che vorrei leggerlo tutto, ora che ho capito che lo amo, poeticamente, letterariamente, non posso non abbassare la testa e pigiare i tasti convulsi per dirlo a tutti

-Leggete Rocco Carbone-

Vi innamorerete della sua arte