A Gianrico Carofiglio- Il matto o la matta
seduti sempre in quel posto lì
Ho subito guardato il mio
posto per essere certa di essermi seduta
nel posto giusto,
nel posto di chi legge
diversamente
Nel posto di chi mangia con i
personaggi e se li porta a spasso nel viaggio della sua vita
nella dimora abitata dalle sue
tante letture.
A Gianrico Carofiglio che ha
detto:- Questa sera il posto è vuoto-
posizionandolo a sinistra
Beh, in libreria come nella
vita, il lato sinistro è quello più impedito,
Il lato sinistro, ma verso il
centro, un lato ancora più scomodo, nemmeno un lato.
Ma non abbiamo parlato di
lati, stasera, ma di attenzione, di ironia, di uomo scisso e di confine
Un confine, quello fra il
bene e il male, leggermente illuminato prima
dal tramonto dell’onestà del sole
E poi fiocamente
dai lattescenti colori della disonestà della luna.
Un confine non confine, una
ammunsillata.
A Gianrico Carofiglio
che ci ha scritto –La manomissione delle parole-
Il primo libro al mondo amato e cercato in libreria prima ancora di
essere scritto
Ecco cosa vorrei dire questa
sera …dal suo libro
Dal profondo della notte che
mi avvolge
Nella feroce morsa del caso
Oltre questo luogo di collera
e lacrime
Non importa quanto sia
stretta la porta,
quanto pieno di castighi il
destino.
Io sono il padrone della mia
sorte.
Io sono il capitano della mia
anima
Henley lo scrisse,
Gianrico Carofiglio lo riporta nel suo libro
Gianrico Carofiglio lo riporta nel suo libro
E io lo leggo come se fosse
solo per me
E lo ripeto come un mantra
sul mio blog
Ringraziando la scrittura
memoria del mondo
E i suoi ammanuensi
Che riportano con gioia e con
amore
Scegliendo e sottraendo
Il meglio e il tanto di un
sapere non indifferente