giovedì 10 gennaio 2019

L'agenzia della buona morte di Massimiliano Nuzzolo

Leggo gli articoli di oggi e il libro di Massimiliano Nuzzolo mi ritorna in mente:"È morto il pioniere della lotta all'Aids Fernando Aiuti
Per una caduta di oltre dieci metri nella tromba delle scale del policlinico Gemelli. Non escluso il suicidio" Molti scelgono di fare un salto, spinti dalla disperazione, ricordiamo Monicelli. 
Sembra quanto mai urgente saper aiutare le persone ad andare via dalla vita, quando essa è solo peso e dolore senza più speranza di guarigione. 
Si chiama eutanasia e dovrebbe, credo, essere un diritto che ognuno di noi vorrebbe. Andare via con dolcezza, con il conforto di affetti e di una medicina che lenisca. 
Ciò è l'idea che sta alla base del testo di Massimiliano Nuzzolo. Un pretesto per affrontare con levità e arguzia, infelicità e rock, la morte e la vita, con l'amore per "Grease" e per le tastiere, i synth, i campionatori, il pianoforte, le chitarre, per la Musica amata.    
L'agenzia della buona morte aiuta tutte le persone ad uscire dal dolore e all'improvviso l'idea diventa virale e il protagonista con i suoi compagni proveranno cosa vuol dire essere al centro della bolla mediatica. 
"Il telefono inizia a squillare alle 5,45. Io rispondo. È il Corriere. Mi chiedono se ho qualche dichiarazione da rilasciare... Il giornalista al telefono mi dice di accendere la tivù. Accendo e cado dalle nuvole. Siamo in tutti i telegiornali. ... Nei giorni successivi è un vero delirio. Non riesco quasi a camminare per strada che vengo assalito da sostenitori, fans, gente che mi sputa addosso... I nostri telefoni squillano senza sosta. Ho due emittenti televisive accampate con tanto di roulotte davanti al mio giardino... E su tutto il suolo nazionale si scatenano campagne a favore e contro la nostra Agenzia." la viralità del leggere.
Il libro molto divertente, si raccontano alcune telefonate, per dire quanto possa essere grottesca, a volte, e pura fantascienza ciò che si richiede.
E leggiamo del marito che vuole morire perché tradito dalla moglie, e a ragione sembrerebbe in quanto sta tutto il giorno sul divano con il telecomando in mano, al quale viene consigliato, ridendo suppongo, di mangiare un candelotto di dinamite oppure andare in una periferia della città abitata da "energumeni di colore"  con un fazzoletto della Lega al collo e pronunciare frasi razziste. 
Addirittura un grande marchio sportivo vuole l'esclusiva, vuole mettere su i suoi prodotti la dicitura " Agenzia della buona morte". Insomma un vero spasso quando una idea prende a volare, anche questo verbo mi sembra appropriato. 
E poi? Poi arriveranno le minacce. 
Il fenomeno virale prevede l'ascesa e poi la caduta e poi insomma l'alterno muoversi dei giornali, della comunicazione, del popolo commentante. Una goduria. 
Fino al caso del suicida famoso che lascia un biglietto...
Vi leggerete questo libro scritto con ironia e sagacia, vi troverete molto altro, la musica e l'amore, vi troverete il ritmo e la voglia di rileggervelo. Ne sono sicura
Ippolita Luzzo    

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