martedì 17 maggio 2016

Scuola è fare libro

Nel locale a piano terra  del Palazzo Nicotera e nel giardino adiacente stamattina sono ospiti gli alunni della scuola primaria di S.Eufemia e di Gizzeria. La seconda porta Danze e canti arbereshe. Si esibiranno gli allievi in costumi e lingua originale.
La scuola primaria di S. Eufemia porta dei lavori, frutto di un laboratorio artistico, progetto di tutte le insegnanti e curato, grazie alla collaborazione, da Francesco Antonio Caporale,  artista e scultore con prossima mostra al Marca
."L'albero delle mani, l'albero delle parole" e'  uno spazio creativo e mentale.
Il libro e le parole, le immagini incise sulle tavolette di terracotta dagli allievi, numeri e sillabe appese all'albero rosso nell'installazione presente in sala.
Gli alunni hanno composto storie semplici, storie di animali, come le prime storie che si narrarono gli uomini nell'infanzia dell'umanità. Esopo, Fedro, gli apologhi del ghiro, dell'uccellino, storie incise su un lessico universale che ci riguarda tutti.
Il cibo, il sole, la natura che ci fa compagnia donandoci le stagioni della vita. Ascolto le loro storie, le vedo, dalle storie in terracotta alle storie sul foglio coloratissimo del pensiero evolutivo, dai sei agli undici anni, il colore che astrae, dalla forma concreta all'astrazione." Primula Gialla. Storia di un fiore addormentato" Gli alunni leggono le storie, forse io avrei preferito maggiore silenzio e concentrazione, avrei chiuso ogni rumore esterno, per seguire come un rito religioso la lettura delle storie, ma io sono esagerata, tutti hanno ascoltato, le maestre, i genitori, gli alunni, tutti hanno partecipato sentendo proprio quel momento.
Andrea, alunno di scuola media, stringe il suo libro di fogli, gli altri bimbi della prima elementare guardano le loro tavolette, le prendono in mano e ne hanno cura.
La loro insegnante mi confessa quanto sia loro legata, quanto le mancheranno, anche i momenti più difficili. Sempre così ascolto da insegnanti che amano il mondo della scuola come lo amo io, un mondo di relazione affettuosa e di voglia di far conoscere quel che si ama, facendo il viaggio continuo verso l'infanzia che si lasciò. Credo che nessun altro lavoro dia lo stesso biglietto per un viaggio nel tempo. Lasciando gli alunni nella lettura di " Con il mondo nel cuore" ambientato al palazzo dei Conti de Franchis, vado via da Palazzo Nicotera verso un altro regno possibile:La scuola che fa libro.   

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