Leggo il bellissimo libro di Filippo Tuena Il volo dell’occasione e già dopo aver finito di leggerlo cambio il titolo in Il volo dell’ossessione.
Il libro ha una storia sua di continue apparizioni, è stato pubblicato nel lontano 1994 da Longanesi e ripubblicato a distanza di dieci anni da Fazi, dopo vent’anni viene proposto da TerraRossa edizione nella collana Fondanti con copertina creazione di Francesco Dezio
Un libro di ritorni così come di continui ritorni sembra essere fatta la storia. Il volo dell’occasione è stato scritto nel 1993 e la Parigi che descrive è contemporanea a quel tempo. Siamo da subito a Parigi a Parigi, siamo in un luogo dove si battono oggetti vari. Un’asta. "Nella sala numero 7 dell’Hôtel des Ventes di rue Drouot. Mezza Parigi compra e mezza vende, lì dentro. Quasi una stazione affollata della metro, Strasbourg Saint-Denis, per esempio. Le scale mobili, i due flussi della folla: salire scendere, andare venire, comprare vendere."
Ed eccoli i personaggi, la voce narrante e i rigattieri, i mercanti d’asta che partecipano all’acquisto. L’oggetto acquistato lo troveremo per tutto il racconto, desiderato e usato, così come per tutto il racconto uno strano odore seguirà la voce narrante e lo renderà sospetto: Un odore d'aglio, di aglio muffito che Renant, l'acquirente emana.
Ci troveremo con la voce narrante ad inseguire quello strano individuo che compra un orologio da tavola anche sulla bancarella al Marché aux Puces in un box di un rigattiere "Renant, quella mattina, al mercato, s’era imbattuto in un’occasione perfetta: riprendersi parte del passato che, chissà come e perché, aveva perso. Era questo il suo destino di collezionista: tornare a possedere quell’orologio. Si era lasciato beatamente travolgere dalla sua passione e certo aveva considerato quel caso quasi come un invito della sorte, o meglio, una prova della capacità di piegarla ai propri desideri. Una dimostrazione della propria forza. Che importa allora il prezzo che si paga? Può la felicità fare i conti? Sottostare ai freddi calcoli della contabilità, del dare e dell’avere? Il caso, l’occasione, l’imprevisto sopraffanno la ragione. Ci si lascia cullare dalla meraviglia di una specie di musica delle sfere. E quasi si crede di essere stati capaci di possederlo, il caso, l’occasione. E nell’acquisto si rinnova il piacere del potere. Sembra quasi di ripercorrere il tempo, replicare gl’istanti passati, tornare indietro, e correggere, potendolo, il passato. Per questo si è disposti a pagare volentieri un prezzo due o tre volte superiore alla cifra che ad altri appare alta, inavvicinabile. Non ha prezzo la possibilità di riavvolgere il tempo in senso inverso, di tornare indietro seguendo il filo d’Arianna, d’ingannare il labirinto dei giorni trascorsi. Non ha prezzo rivivere le emozioni del passato. Essere capaci di ripeterle."
Dettagli. Una storia fatta di dettagli, accurati, ben evidenziati con una lingua precisa e competente. Una storia di ossessioni. Pian piano la seduzione della scrittura ci convince e siamo a Parigi con le sue storie di fantasmi, mi sono ricordata il fantasma del Louvre, uno sceneggiato televisivo che io seguivo da bambina con terrore. Parigi con la gendarmerie nel cupo ingresso sul quai des Orfèvres dal commissario Robinet. Ed è lì che vi lascio per lasciare tutta la curiosità intorno a questa storia narrata con maestria da uno scrittore capace e competente.
Gli applausi di tutto il Regno della Litweb a Filippo Tuena e a TerraRossa Edizione
Ippolita Luzzo
Filippo Tuena è nato a Roma nel 1953. Con Le variazioni Reinach ha vinto nel 2005 il premio Bagutta, e due anni dopo si è aggiudicato il premio Viareggio con Ultimo parallelo. È anche autore di Il volo dell'occasione (1994; nuova edizione 2004), Cacciatori di notte (1997), Tutti i sognatori (1999, superpremio Grinzane-Cavour), Michelangelo. La grande ombra (2001; nuova edizione 2008) e Manualetto pratico a uso dello scrittore ignorante (2010). Ha curato un'antologia dell'epistolario di Michelangelo Buonarroti (2002), I diari del Polo di Robert F. Scott (2009) e il volume fotografico Scott in Antartide (2011). Dirige per Nutrimenti la collana Tusitala.