Il dogma di
Nunzio e la tensione di Alfredo Cosco
Nunzio Belcaro, libraio della Ubik di Catanzaro Lido,
nel presentare il libro di Alfredo Cosco e Carmelo Musumeci “ Fuga dall'assassino dei sogni”, confessa di
non avere altro dogma all'infuori della letteratura.
Dal”Le Mie prigioni” di
Silvio Pellico a “Libera i nostri nemici” di Rocco Carbone, solo la letteratura
può raccontare meglio di un saggio l’aberrazione del carcere.
Da Limonov di
Carrère ad Arcipelago Gulag
di Aleksandr Solženicyn fino al racconto di Alfredo e Carmelo, la letteratura
dice l’indicibile.
Il silenzio, la costrizione, la non vita di chi è privato
per sempre.
Colui che è punito con
ergastolo ostativo come Carmelo, spiega Alfredo, sconta pena che quasi mai lo farà uscire, se non con
un beneficio impossibile quasi da ottenere.
Un libro scritto insieme ad un uomo in
carcere, conosciuto tramite un racconto
che Alfredo lesse su una rivista, caro Nunzio.
La letteratura dogma e tramite.
Messaggio e ponte. Luce.
Come se una luce calasse sul senso di smarrimento di
esistenze cancellate. Comincia così l’avventura del romanzo senza aver
immaginato per quella storia una storia ma come una risposta ad un dirsi a due.
La tensione inizia con Nunzio che legge articolo 13 e articolo 27 della
costituzione in cui le pene tendono alla rieducazione, con Erri De Luca che ha
scritto prefazione su isole trasformate da paradisi in prigioni, mura, tufo. Le
Tremiti, Pianosa, Asinara ed in mezzo rimane Alfredo che conclude con tensione
fortissima.
Solo uno sforzo portato all'estremo eleva, solo una difficoltà
enorme crea una disciplina interiore e una potenzialità che nessuno pensa di
avere se non viene messo alla prova.
Vero, Alfredo.
I Pink Floyd
iniziano a cantare
È più forte delle parole
Questa cosa che facciamo
Più forte delle parole
Il modo in cui si spiega.
È più forte delle parole
La somma delle nostre parti
Il battito dei nostri cuori
È più forte delle parole.
Più forte delle parole.
Più forte delle parole
Questa cosa che chiamano anima
È lì che palpita
Più forte delle parole.
Più forte delle parole.