23
MAGGIO 2013 Biblioteca comunale - Palazzo Nicotera
Dettagli-
da Frontiera di Pina Majone
Una
volta ad un alunno di ritorno da una gita scolastica a Segesta, domandai cosa
avesse visto
Pietre-
rispose- tante pietre
Un
altro di ritorno da Vienna alla stessa domanda rispose- Case, tante case e
strade, tante strade.-
Luoghi
che non erano stati visti perché non c’era l’idea, il riferimento di quei
luoghi nella loro testa.
Francesco
Bevilacqua ci racconta spesso questo scambio di battute con un indigeno
calabrese che gli domandò il motivo del suo essere lì.
Cerco
la bellezza che è qui…rispose Francesco, indicando il cielo, gli alberi…-
-La
bellezza qui?- quello di rimando:- Non è che per caso la bellezza è un
tramonto?-
Certamente-
Ma
guarda! Non ci avevo mai pensato!
Lo
stupore e la meraviglia di accorgersi di un tramonto…
Durante
la partecipata manifestazione per il premio Costabile è stata letta una poesia
di Mastroianni scritta alla notizia della morte del poeta a Roma. Un dialogo
fra i due, quasi
Una
interazione un parlarsi … il filo conduttore delle poesie.
Ci
parleremo e vi parleremo con i versi di poeti che si parlano, che si dicono…
Solo quello che ci interessa non ci da noia
Solo quello che ci interessa tratteremo bene
E
ricorderemo, porteremo al nostro cuore
E
riconosceremo quando, con gli occhi , lo guarderemo
La
realtà interessante se… illuminata dai
versi
Cercando
un altro Egitto- le suggestioni della lettura…
I
riferimenti che ci fanno vivere
Cercando
una società più giusta
Nell’asfittico spazio del destino…
…
Il poeta trova sempre il varco della poesia
Il
canto laterale che illumina le cose e le fa vivere.
La
Frontiera dell’anima
Nella
storia di ognuno, nella storia dei libri, c’è sempre stato un altro che si è
fatto carico del dovere quasi di parlare di quell’uomo, di quel libro.
Così
è successo a Tabucchi con Pessoa
Così
accade a tanti e così a me che porto questo libro nelle scuole, felice di farlo
conoscere ai ragazzi.
.
Quando
lei, questo inverno me lo ha dato in
mano
io
ho iniziato a leggerlo, disordinatamente.
Aprivo
e leggevo.
Ogni
tanto sottolineavo
Imparavo
a memoria qualche sfraghis sigillo
Quelli
che lei mette di chiusura alle sue canzoni
Più
leggevo, più mi sembrava che il suo dire riportasse ad altro.
Più
ripetevo i suoi settenari più mi erano
già conosciuti
D’altronde
tutto è già scritto, cambia solo la sensibilità originalissima del porgere…
i concetti del nostro vivere sono tutti nella Biblioteca del nostro sapere, in tutti i
libri che sono stati scritti prima.
Questo
è il senso per cui il libro Frontiera, omaggio alla fratellanza con altri
poeti, viene presentato qui.
Un
libro che ama Borges, Neruda, Montale, Quasimodo e i lirici Greci, e poi Argiroffi e le sue Azzurre sorgenti
dell’Acheronte che non è citato ma…se ne sente il rumore, Calogero, Mastroianni, Costabile, Repaci, non
poteva che non venire ad incontrarli tutti ed a salutarli.
UNA
FINZIONE POETICA
Pessoa
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
Finzioni Borges
nel sogno dell’uomo che lo sognava, il sognato
si svegliò
E la finzione è così talmente
storica da assumere i connotati del vero
Una finzione che ci
raccontiamo… da secoli
L’Elaborazione della realtà
Pina Majone in Frontiera
Troviamoci una sera a
riparlare
Dell’antico progetto
Irrisolto per troppa
presunzione
…….
Lunga storia di arrivi e
partenze
Che inconsapevoli e dannati
Aedi e mercenari noi vivemmo…
Il poeta, il libro, la
poesia, la realtà e noi
Fra tanti di loro io l’ho vista molto vicina a Pessoa,
al suo orgoglio di essere… poeta
Fernando Pessoa e i suoi tanti eteronomi…
Pessoa significa persona e
lui, il poeta, ha dato vita a tanti personaggi, autori, inventandone la
biografia e mandando loro nel mondo con i suoi versi.
L’orgoglio di essere diversi
Di essere se stessi una poesia
La frontiera della nostra
individualità
Tutti i passi sono tratti dal libro dell’inquietudine di
Soares- Pessoa
Dai giorni di luce perfetta
Da Et cetera e Frontiera
una passeggiata sul corso Giovanni Nicotera
Andata e ritorno
Una
passeggiata nei boschi narrativi
Pina Majone
Senza
cannoni senza bandiere
……..
Contro
noi stessi e i fantasmi del passato
Quante
presenze in questa solitudine
Quante
voci nel nostro silenzio pag 220
Nei giorni di luce perfetta Fernando Pessoa
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei
Nel minimo che fai,
Come la luna in ogni lago tutta
Risplende, perché in alto vive.
Dal libro dell’inquietudine, frammento 126
Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere
compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso sul serio per quello
che non sono, umanamente ignorato, con decenza e naturalezza.
Io non esisto… continua Pessoa altrove…ma
drammaticamente il contenuto del sentire mi è estraneo, sento con i sensi
altrui quindi e divento poeta nel momento della relazione col mondo.
Nel momento in cui è più forte la perdita di identità…
un tramonto e già esisto
Io
sono quella che non c’è- Pina
Majone
Ho
amato le mie catene
Ho
amato la notte e la sua voce
Non
mi è mai piaciuta
Quella
luce allo Zenith
Della
planetaria idiozia
Solo
un esiguo raggio mi è bastato
Che
mi ha portato dall’altra parte della vita
Ora
tu mi vedi in carne e ossa
Parlo
rido cammino ti telefono
Ma
io sono una che non c’è
E continua Pessoa…Ci sono supplizi dell’intelligenza
come ve ne sono del corpo e del desiderio. E questi supplizi, come gli altri,
procurano una certa voluttà.
Figurati che…
Nel 1915 fondai con alcuni amici e Mario de Sa-
Carneiro- Orpheu- una rivista che uscirà
per soli due numeri, scatenando un maremoto.
Troveranno spazio in questa rivista il cubismo, il
futurismo e lì pubblicherò Oppiario
Ti riporto
Solo due versi in cui dico…
Il fatto è che questa vita è una villa
Dove un’anima sensibile si annoia
La reazione dell’intellettualità conservatrice sarà
feroce e denigratoria
Mia cara …. Scrivo per lapsus di stanchezza Lisbona revisited
Ognuno
ha il suo tempo e la sua storia pg 33 lo consola Pina
Ma
ancora fermi a questo capolinea pag 217
Non
ci sappiamo decidere
Se
è meglio restare dove siamo
E
stringere la cinghia barattando
La
vita alla catena o ritrovare
La
regalità d’essere uomini
E racconta Pina a lui una identità smarrita di un luogo senza
anima… anima che non sa dove cercarsi
E noi seguiamo tutti i viaggi che hanno desolato la Calabria,
lasciando paesi senza uomini, lasciando paesi senza giovani.
Solo vecchi e bambini, sempre
troppo pochi, ad aspettare le feste oppure l’estate il ritorno dei privilegiati
che si erano impiegati.
Tutti i viaggi dei nuovi
disperati che alle prime luci dell’alba sbarcano sulle nostre coste… chissà
cosa pensano di trovare?
Con lei siamo in viaggio e
siamo fermi, siamo con la cartelletta in mano, siamo pronti a non partire mai
E con Pessoa 369
La vita è un viaggio sperimentale, fatto
involontariamente. E’ un viaggio dello spirito attraverso la materia, e siccome
è lo spirito che viaggia, è in esso che si vive.
Solo negandola può essere vissuta nella sua sostanza…
continua Pessoa.
Una spirale senza fine
Pessoa-
frammento114
La spirale è un cerchio che sale senza riuscire mai
a finire.
Qui non sono d’accordo i due
poeti
Per lui la spirale è tensione,
un elastico
per lei il cerchio è vita
Tutte le forme tonde creano
la vita.
La poetessa è donna, mamma, e
ama
Pessoa è uomo, solitario e
non conosce amore
La letteratura per entrambi
consiste nel trasmettere la realtà le impressioni tutte intrasmissibile se non le rendiamo letterarie.
In comune hanno la cura
La cura che salverà chi
scrive e chi legge dalla desolazione del quotidiano
Una cura che tutte le donne
hanno perpetuato con gesti e con carezze, nenie e tovagliati, per salvare i
piccoli dalla paura, l’uomo dal selvatico e avviarlo sui sentieri della
bellezza e dell’affetto.
E il loro essere nulla,
essere quella che non c’è non è una vera
negazione, è la negazione del poeta, dei poeti che
dicono insieme
Dove non posso con la volontà
sicuramente potrò con la classicità, con la musa, con il verso, con lo scritto.
Il furore di chi scrive e poi
nasconde i suoi scritti in grossi bauli come Pessoa o come quel poeta contadino
Vincenzo Rabito che scrisse il suo diario Terramatta in sette febbrili anni e poi morì senza sapere che il
figlio lo avrebbe ritrovato. Pessoa uguale tale e quale
ed in Pina Majone si percepisce il suo
appartarsi, il non farsi vedere, e nello stesso tempo la spinta involontaria di
un canto, di un messaggio, di passare un testimone a chi lo prenderà dal suo
baule.
Lasciamoli litigare un po’,
lasciamoli al bar
Pessoa prenderà un brandy,
Agua Real, lei un caffè quel bar sarà per lui il Cafè brasileira nel Chiado di
Lisbona e per lei suppongo Il bar sotto casa
.
Io ho letto così.
Leggendo, come riporto
da Pessoa, il lettore dopo un po’ va per
i fatti suoi, costruisce immagini e riferimenti e riscrive quello che legge con
ogni altro libro precedentemente letto e amato.
Una lettura personalissima
sul testo poetico che porge in quel momento il testimone universale di frasi e
versi al lettore affinché lui, il testo,
continui a correre.
Così succede a me, leggendo
Frontiera, riaprendo ogni volta il libro a caso.
da tempo, sfoglio e leggo con un disordine che
mi appartiene e che solleva il testo nel continuum dell’interesse perché è solo
l’interesse che non ci fa pesare il mondo intorno a noi… infatti
ad
ogni uomo non pesano le proprie membra, né il capo sovraccarica il collo, né
avvertiamo che il peso del corpo poggia interamente sui piedi; mentre ogni peso
che venga imposto dall’esterno ci arreca molestia anche se sovente è minore.
Così
ha grande rilievo il diverso potere delle cose.
Così
non vedi quanto potere abbia una tenue forza, se unita ad un corpo pesante,
come l’aria è unita alla terra e la forza dell’anima a noi?
Così Dice Lucrezio nel libro
V del De rerum natura
Così dice Frontiera e così
dice Pessoa
Nel ricomporre quell’indiviso
che lacerato tanta noia ci da
Nell’appropriarci di terra,
mare, sole e aria
Nel bere alla fonte di acqua
pura del paese che portiamo sul nostro capo, la frontiera della nostra appartenenza.
Solo se un luogo è unito allo
spirito diventa il nostro luogo, ci interessa,
Per i riferimenti che ci
portiamo dietro
Lisbon story Wim Wenders
Sostiene Pereira Antonio Tabucchi
Cercando un altro Egitto Francesco De Gregori
Cercando un altro luogo
Un viaggio fantastico
La nostra Frontiera fatta di
cinema musica e libri
Il nostro paese inventato che
dimenticare…
Tu c’hai provato …io non ho potuto
Io non ho potuto