giovedì 12 febbraio 2015

Sono un padrone povero

Alla cantata di “ Sono un ragazzo padre” di Jannacci
Sono un padrone povero questa è la verità
Stamattina ho appena pagato un rimanente dei contributi INPS, per miei operai che giammai andarono nei campi. Sapete com’è la favola qui? Se hai un pezzo di terra devi assumere cognati, compari e comare, un proletariato di nullafacenti che ritrovi sul tuo groppone ad urlare scomposti se azzardi a licenziare. Si fecero assumere per poter figliare e prender sussidio, si fecero assumere per prendere poi la disoccupazione, senza nemmeno un grazie. Una pretesa forte, la loro.
Stamattina mi sono svegliata e Oh bella ciao O bella ciao
La Melanide, società che si occupa di riscossione tributi, mette balzelli su pezzi di terra che non producono niente. Ma che importa? Vuole la tassa sul macinato, sul non macinato, finanche la tassa sulla gramigna. 

Sono un padrone povero chiedo la carità
io sono un peccatore per questa società.
Sono un padrone povero non so più dove andare
ho chiesto anche in comune, non mi lasciano entrare
ho chiesto anche in questura, non mi lasciano entrare
ho chiesto anche alle suore, non mi lasciano entrare
ho chiesto anche a mio figlio, m'ha detto: "Vai....
Sei un padrone povero  chiedi la carità




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