L’amico immaginario
I bambini nei loro
primi giochi costruiscono un amico immaginario. La mamma li sente
parlare, domanda e loro rispondono di
essere insieme a Mario, Giovanni, di essere insieme ad un amico. Poi si
diventava adulti, una volta, e si scordava l’amico dei giochi fantastici. Una volta le tappe dell’auxologia erano stabili. Ho
studiato psicologia dell’età evolutiva -trenta e lode – Ho vinto un concorso per
l’insegnamento, ho partecipato a
seminari sull’argomento. Una volta si diventava adulti. Quando ancora non
esisteva il cellulare, il computer, internet. Noi eravamo adolescenti, giovani.
Lo spartiacque fra il prima e il dopo credo che siano stati gli anni novanta. Venti
anni. Gli anni dei puntini sospensivi. Gli anni della metamorfosi. Nella metamorfosi un giovane di nome Lucio
vuole trasformarsi in uccello per poter volare ma per una sostituzione si
trasforma in asino. Un asino sempre uomo. Quante peripezie! Credeva di volare e
non vola. Apuleio dove sei stato, cosa hai fatto mai, -dimmi -cosa vuol dire
essere un uomo ormai! Ma quante braccia
ti hanno stretto tu lo sai per diventare quel che sei! Oh non importa tanto tu non me lo dirai !Siamo
arrivati al canticchiare davanti un bancone di un supermercato, alla posta, facendo
il pieno al distributore di benzina, scribacchiando qua e là pensieri in
libertà. Apuleio fu accusato di aver
sedotto e derubato la moglie ricca ereditiera, dopo averla incantata con un
filtro magico. Lui fece una brillantissima difesa di se stesso al processo… ed ebbe l’assoluzione, come lui tutti gli uomini vengono assolti dalla
stessa accusa. . La seduzione -un giro- un gorgo appunto. Ma che bello!
Apuleio come Platone –che bello.! La seduzione,
il momento della freccia che scocca, il momento senza coscienza, simbolico, il
mistero e la trasfigurazione in tutti noi che brancoliamo nelle nebbie di un
mondo che va. Che va che va che va Ma dove va?
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