Un blog per Tommaso Giglio direttore dell’Europeo.
Dal 1966 al 1976, lui direttore dell’Europeo, il suo giornale
vendeva 230.000 copie a settimana.
Un giornale amatissimo e premiato, una sua copertina da Life
nel '75 fu giudicata fra le più belle di tutte le cover dei giornali di allora.
Articoli interessanti, interviste deliziose fatte da Oriana
Fallaci, denunce civili di Camilla Cederna, e poi Indro Montanelli, Oreste del Buono, non posso continuare.
L’emozione di dover riprendere dalla memoria articoli di
letteratura, letti e riletti, fino ad impararli a memoria, uno per tutti, uno su
Machiavelli e Guicciardini , dal particulare al generale, questo l’avrà scritto proprio
lui, Giglio, che amava la letteratura e ce la fece amare per sempre.
Un giornalista, un direttore che credeva nell'uomo, nel
temperamento e lasciava i suoi collaboratori liberi di esprimere quel tocco di
originalità che fa vivere.
Un uomo vero, anche timido, la timidezza delle persone
disincantate che probabilmente hanno smesso di credere a grandi rivolgimenti ma
non hanno mai smesso di credere nella dignità personale.
Non si stupì più di tanto quando venne licenziato da
Rizzoli, senza alcuna motivazione reale se non quella di essere un uomo libero,
ed andò a dirigere nel 1981 il Secolo XIX dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1987
a soli 63 anni
Si può amare un giornalista, portarlo nel cuore, scoprire
che non esiste di lui nemmeno una pagina di Wikipedia? Ed arrabbiarsi perché la
mia amica Giovanna, giornalista della Repubblica, non lo ricorda?
Non si può
L’anormale allora sarò io che continuo ad amare un uomo
lontano, un giornalista e direttore del decennio d’oro della carta stampata,
quando il mio mondo era fatto da Paese Sera e dall’Espresso, dall’Europeo e dal
Manifesto
Ora, che non compro più giornali, ritornano in piedi nella
mia vita gli uomini veri, i giornalisti che seppero stare per sempre diritti
davanti a qualsiasi imposizione e poi abbandonare se quello non era
il loro sentire
Tommaso Giglio, Montanelli, Andrea Barbato e la Cederna, magari fra loro
non erano nemmeno amici, sicuramente erano diversi, ma donavano a noi
l’illusione che l’uomo è uomo se è dignitoso, se non accetta la corda al collo, se proprio non ce la fa a passeggiare col suo padrone come i cagnetti sullo
stradone.
Grazie d’esistere mi sento di dire proprio stamani ad Antonello Caporale, grazie
di nuovo a tutti quelli che riescono ora ad avere il coraggio ed il
desiderio di scegliere ancora come inventare ogni giorno di nuovo la nostra
avventura senza aspettarla confezionata in un pacco del supermercato… Prendi
due e paghi una?
Maledizione,- si dica chiaro, una volta per sempre,- che a noi ce ne serve una, una e soltanto copertina che sia però la sola la vera la più bella, quella che Life allora premiò.
Maledizione,- si dica chiaro, una volta per sempre,- che a noi ce ne serve una, una e soltanto copertina che sia però la sola la vera la più bella, quella che Life allora premiò.
I tempi andati li giudichiamo più belli del presente, come le canzoni di un tempo, ma allora era la nostra giovinezza a farci vedere il mondo della speranza colorato di verde. Nel presente noi sopravviviamo, sentendoci estranei, Ma è vero che il mondo si è complicato, inquinato, imbruttito. Ci restano i ricordi e ad essi ci attacchiamo.
RispondiEliminaBaldo endofirmato
Io ero attaccato a Paese Sera.
RispondiEliminaNon so perché, forse semplicemente perché Paese Sera mi sembrava un giornale estroso.
Sì, estroso, pieno di idee e di buone letture.
Poi Paese fallì e arrivò la Repubblica.
Un giornale, a me sembrava, monolite, una solida ammucchiata di idee uguali e grigie.
Poi ho scoperto che si può vivere anche senza giornale.
Però, io toglierei Montanelli ... era troppo cretino.
RispondiEliminaProprio qualche giorno fa, guardando un'intervista a Ferdinando Scianna del 2013, lui ha ricordato in più momenti il mitico Giglio, il suo direttore a L'Europeo e sono rimasta incuriosita a tal punto da fare ricerche fino a finire oggi in questo blog. Sì, Giglio, doveva essere proprio una persona speciale e sono d'accordo, dovrebbe essere ricordato come merita.
RispondiEliminaAnche dopo Giglio l'Europeo era un ottimo giornale
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