venerdì 27 settembre 2024

La Benevolenza

 Mer, 24/07/2013 - 17:32 

Prima telefonata:- Scusami, potresti passare a prendermi per andare a mare?

I tuoi orari? Allora passi, vero?-

Io rispondo che per andare da lei dovrò risalire la città, lei invece non può scendere da me perché non sa far uscire la sua auto dal garage, io prometto che andrò e per due giorni risalgo e trascorro, a dir la verità,  due ore piacevoli con questa prof di italiano e latino, ormai in pensione e presidente di una associazione di cui faccio parte.

Seconda telefonata da un'altra referente di una associazione culturale:- A M. domani sera relazionerà Tizio, ti andrebbe sentirlo?- e dopo il mio assenso- allora puoi passare a prendermi domani sera?-

Qui io rispondo la verità, e cioè che di sera non so guidare e che certo mi piacerebbe, potrei portare la mia auto e lei guidare.

Risposta negativa, lei cercherà un passaggio altrove e di me non sa più che farsene.

Terza telefonata uguale.

Stessa richiesta stessa risposta  e ora che avranno trovato chi le porterà nessuno più mi chiederà se, nel caso ci sia un posto, io voglia andare.

 Mah!

Mi sforzo di non pensare a niente

l'unica volta che io chiesi un passaggio ad un'amica di mia sorella per una serata musicale lei, elegantemente, 

mi rispose:- Certo, sarò felice che tu venga, vieni, vieni, non hai una tua amica con cui venire?- ed io incassai e trovai un'amica che andai a prendere, allora guidacchiavo di sera, con molta paura.

La benevolenza sociale mi impedisce di pensar male ma io, giuro, non ho il brevetto di Autista, allora perché, ditemi perché, si ricordano di chiamare da me, ultimamente, stranamente, solo per non chiamare un taxi?

 

Ed ora scrivo e scrivo sì, autista no.

Non so guidare!


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