giovedì 9 luglio 2015

Whiplash- Da UNA



Whiplash: la stessa storia per un  cortometraggio al Sundance Festival poi diventata un lungometraggio, vincitore di tre Oscar,  il film  è stato diretto da un regista sconosciuto quasi trentenne: Damien Chazelle, che ha raccontato una iniziazione crudele  alla vita, al successo con  musica, competizione, passione, sacrifico. Una scuola di vita?
Siamo in una prestigiosa scuola e uniche  parole sensate del professore mi sembrano queste: Non c’è nulla di più dannoso che dire ad un altro “ Ben Fatto”
Mi ha ricordato una mamma di una mia alunna, molto brava, che venne a rimproverarmi per aver io messo ottimo, come sempre,  al compito di sua figlia. Alla mia sorpresa domanda lei mi rispose che se la figlia non avesse sentito lo sprone a far meglio, se avesse visto sempre premiato anche un tema minore, avrebbe livellato le sue capacità e si sarebbe impegnata di meno.
Più o meno lo stesso concetto del protagonista della vicenda.
Allora io diedi ragione alla mamma, anche se lasciai il voto, che pur sempre meritato era. 
Questa sera riconosco unica frase plausibile in un insegnante terribilmente sadico che abusa del suo potere per far sclerare i suoi alunni.
Credo proprio che il regista abbia voluto proprio affermare questo ed in effetti fa iniziare il film con una batteria che suona rabbia, più forte, sempre più forte in un incontro fra allievo al primo anno e il professore mitico che sparisce e ritorna per prendersi la giacca, quasi per umiliare col silenzio ed indifferenza.
Swing in double time.
In tempo doppio.
 La cosa più vergognosa che fa il professore sarà usare informazioni private, confidenze fatte a lui dagli allievi in un momento di fiducia, per darli in pasto, in pubblico, deridendoli.Ma magari tanti fanno così. Se qualcuno si confida con un altro, queste confidenze verranno sparpagliate al vento come le canne del canneto di re Mida. Chi sparpaglia ed offende una canna è 
Doccia scozzese, colpo di frusta, altalena di esaltazione e di annientamento sarà questo l'insegnamento che mira a fortificare o a distruggere animo di alunno?
Tu sei qui per un motivo- il professore intima. 
“ Io sono qui per un motivo” l'alunno soggiace.
 Ed io aggiungerei che l’alunno è lì per dare un motivo a questo insegnante monco, mancante di equilibrio, di rispetto.
Certo Parker divenne Parker e produsse Bird per aver ricevuto una batteria in testa da Jones ma questo metodo educativo aveva anche procurato impiccagione in Ben  Casey, Alunno di Flecter e da lui compianto, dopo morto.
“Metz non era stonato” dice Flecter, il professore, dopo aver umiliato alunno ed averlo espulso dall'orchestra, come faceva mia collega di francese, in quella classe di cui sopra.
Ero sempre stupita di come gli alunni stessero immobili con lei, nelle ore di compresenza, e di come lei li umiliasse con metodo.
Ho sempre accettato che nelle mie ore gli alunni si sentissero più liberi, e,  malgrado meno disciplinati, più rispettati. Per questo non riesco a veder nessun elemento di scusante in un professore che esercita un potere su menti giovani ed invece ammiro alunno che, forte del suo entusiasmo, continua a battere fino al sangue i piatti.
Un film quindi di grande amore verso la musica, verso una fissazione, alla Coltrane, un film di scontro fra due personalità forti, perché nessuno dei due avrebbe mai voluto vivere la banalità degli altri. Credo che la testardaggine del ragazzo venisse più dalla ribellione verso un modello familiare di rinuncia che dalla vessazione di un professore cattivo. Sono sicura che il regista aveva modello preciso davanti a sé.  
Un film con un ritmo continuo e spezzato, una musica insegnamento ad una vita difficile. 
Caravan suonerà



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