Dopo averlo
ucciso, lo lasciano sanguinante e squartato sul tavolo della conferenza, sullo
sgabello della libreria, sul trespolo della biblioteca, alla mercé dei
passanti. Senza pietà.
Nessuna
forza pubblica arresterà i colpevoli, nessun processo li condannerà, anzi,
costoro, convinte e convinti di essere al top, continuano ad uccidere libri in
ogni luogo ci sia un microfono e quattro persone.
Forse sono
inconsapevoli, forse nessuno ha avuto il coraggio di dirlo proprio
pubblicamente che noi ascoltatori non ne possiamo più di vederci raccontato
tutto il libro, per filo e per segno, comprese le virgole, il finale che ha
immaginato l’autore e come lo avrebbe finito la conferenziera.
Ricordo una
volta Anna Rosa Macrì, famosa e preparata moderatrice, ci deliziò tanto che dal
pubblico protestammo insieme contro di lei, pregandola di lasciarci il piacere
di leggere il libro, di non raccontarci tutto, tutto, come stava facendo.
Terribile
cosa la supponenza. Lei continuò, ignorando le nostre preghiere.
Ricordo
conferenzieri che ammazzano un libro, raccontando i fatti loro, le lotte alle
mafie, il loro percorso, ignari che noi il loro percorso non lo vogliamo sapere, raccontano a
lungo ed infine noi moriamo insieme al libro.
Ricordo
assassini e assassine, presentarsi con mille fogli, lunghissime ricerche hanno
fatto, ed ora leggono, leggono tanto, mentre il libro muore asfissiato,
incaprettato, sul tavolo stanco.
Ricordo
moderatrice, bella presenza, una autorità nel giallo, nel noir, che, allo
scrittore presente, sciorinò tutti i libri noir che lei aveva divorato, famelica.
Lui, l'autore, insieme al suo libro, prima di esalare l’ultimo respiro, sussurrò:”
Non conosco tutti questi libri. Non li ho letti”
Assassini e
assassine, senza che scontino pena del loro vuoto non amore verso un libro, lo
uccidono per indifferenza, lo usano per vessillo politico, lo violentano con ignoranza e infine ci
sputano sopra con eleganza. Possono presentare cazzate e capolavori allo stesso
modo, con le quattro frasi di circostanza: Siamo tutti fautori di una rete
sociale! Fare rete salverà il mondo? Siamo tutti ottimisti o pessimisti? E ricordare o dimenticare a
cosa serve? Una emozione ti ha emozionato? I giovani diventeranno vecchi? In cosa abbiamo sbagliato? e il
futuro?
Il futuro è
nella morte che voi possedete dietro le spalle e nella bocca.
Piangiamo l'ennesima coltellata al libro.
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