“Maschere di vetro e polvere” dal Salone del Libro di Torino
Al Palazzo Nicotera Michele Falco editore parla del libro di Jesa
Aroma con attenzione ed affettuosità.
Libro da lui letto in Agosto, riletto e pubblicato, libro che
lui ha voluto con copertina rifrangente uno specchio in cui tutti possiamo
guardarci, e poi con due piedi nudi sul pavimento. A piedi nudi nel parco, mi
ricordano subito quella deliziosa commedia americana.
Jesa Aroma è scrittrice di suo, dai tanti libri letti, dal
segno che abbiamo in comune, il segno delle persone analitiche e razionali, ed
insieme fortemente viscerali, con in testa un cammino dignitoso, anche a costo
di scelte difficili.
Le difficoltà, a noi della Vergine, non ci abbattono, anzi ci
esaltano, nel tentativo di dare il meglio in una sfida continua di dignità e
senso.
Così Jesa decide di essere scrittrice e non solo avvocato, e
nello stesso tempo di trasfondere tutti i suoi studi in temi assolutamente
intimi e nascosti, in ua interiorità troppo spesso violata e mortificata alla
quale nessuna denuncia può rendere giustizia.
Il tema del libro sembrerebbe da donne in cerca di guai,
donne sottomesse e schiaffeggiate, donne picchiate… invece il coro da tragedia
ci informa quanto il cammino verso donne rispettate parta sempre dalle stesse
donne, parta sempre dal credere in sé stessi.
Nessuna legge può aiutare se, se tutte e tutti, non facciamo
un cammino di ricostruzione- identità nella morsa di necessità e costrizione.
Potenza della scrittura vera, stasera. Mine Vaganti siamo. Il
brano del celebre film “Mine vaganti” diretto da Ferzan Özpetek dove il protagonista
confessa come mai lui scriva:
" perché non sono bravo a parlare. a volte, quando mi fate una domanda, vorrei quasi chiedervi di aspettare un attimo: prenderei un foglio, una penna e scriverei la risposta, così forse mi capireste meglio"
" perché non sono bravo a parlare. a volte, quando mi fate una domanda, vorrei quasi chiedervi di aspettare un attimo: prenderei un foglio, una penna e scriverei la risposta, così forse mi capireste meglio"
Commossa di aver partecipato ad incontro vero, ascolto la
voce di Januaria, cantante di strada, e figlia di Jana, cantare una canzone
scritta dalla sua mamma in un momento complesso in cui solo scrivendo le cose
si possono dire e musicare.
Musica e parole stasera hanno sorpreso stasera un Palazzo Nicotera ed
un Maggio dei libri donando un momento di verità Ippolita Luzzo
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