Buzzi, tutti
parlano di te.
Noi ti
conoscevamo bene
Potere della
letteratura
Pochi giorni
fa, io e Bruno Corino, profetizzavamo Buzzi su tutti i giornali del regno
letterario.
Profezia
istantaneamente avverata: Un cotale Buzzi imperversa su Huffington post, sul
Fatto Quotidiano, sul Corriere della Sera.
Buzzi di
Racalmuzzi, leggendario uomo che, senza nessun pensiero, o almeno con un sol
pensiero, pensa di esser tutto possibile con il denaro.
Damo tutti
sti soldi a questo? Si domanda lui, il Buzzi, dalle pagine del racconto Di
Bruno Corino alle cronache vere di questi momenti.
Il buzzi,
sempiterno, che non dovrebbe mai votare, che non dovrebbe mai esistere,
continua imperterrito a scappare dalle pagine dei racconti nella realtà,
regalando bustarelle e pastarelle, gioielli e appalti.
Infelici
noi, visionari, che ancora sappiamo immaginare altri mondi, oltre il denaro il
baratto, oltre il ricatto la stima.
Buzzi è il
capo di tanti premi letterari, decide sempre lui chi vincerà, Buzzi è colui che
sa tutto di come va il mondo, come Al Capone, ogni uomo ha il suo prezzo, Buzzi
non ama, compra. Buzzi inquina senza coscienza e ha intorno una plebaglia
indistinta di pance senza testa. Senza capu, dicono al mio paese.
La Grandezza
Di Bruno Corino è di averlo pittato, immaginato e fatto vivere nel suo
racconto, non pensando che se le cose si descrivono poi esisteranno, non
pensando lui di aver generato un Buzzi vivente.
Ed ora
leggiamoci Buzzi Di Racalmuzzi
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