Evviva
Sei Viva?- domanda cara amica al mio squillo.
Se ho fatto il numero e telefonato sicuramente sì, per ora, avrei dovuto rispondere, invece cincischio risatina scema sul sottile disagio che domanda rimproverante mi causa.
Altra amica, altro giro.
Telefono per farti gli auguri di tuo compleanno- esordisco io e lei, incurante mio tono dolce e affettuoso, si inerpica su una conversazione su chi fosse la ragazza che ha visto accanto a me su facebook, su quale marito abbia oppure su storia recente dell'altra.
La freno e gentilmente, cerco di riportare la conversazione su di noi, noi due, ma lei, che in effetti non mi chiama mai e non sa da tempo immemore cosa dirmi, mi intrattiene sull'altra, sulla casa dell'altra, su altro che io non ascolto più.
Capisco che io non la interesso, capisco che è difficile dire ad un'altra che non vuoi più sentir nulla di lei, e finalmente mi libero anche io dalla malia di pensar importanti e vere amicizie create solo in testa da me.
Altre amiche ad un tavolo di bar
I viaggi di una, il suo gruppo universitario, ascoltiamo tutto il resoconto di viaggi e poi le faccende dell'altra, ascoltiamo ed io penso che forse verrà il mio turno per dire il mio scrivere qui, sui tasti neri di un pc, il mio stare sui social nell'impossibile avviare una conversazione con loro.
Niente di tutto questo e dopo averci sollazzato con piccole incombenze ecco la domanda di una:- Tu cosa hai fatto questa estate?
Rispondo decisa di non aver fatto niente. Si irrita lei, allora sommessamente aggiungo che qualche ora sono andata a mare.
Le carissime amiche sincopatiche dicono anche di leggermi ogni tanto, si offendono e parlano tra loro di quanto io sia malvagia a dipingerle così. Infatti non è vero che sono così.
Sono tutte signore splendide ed eleganti, sono tutte prese da tante fatiche e sono oberate e felici dalla famiglia che li assorbe tanto.
La sincopatia è il loro metodo per non dover fermarsi un momento a guardar il volto che è il loro volto, a guardare il tempo che è il loro tempo, a chiedersi se c'è ancora spazio per una emozione che sia anche un litigio e poter dire all'altra, che sarei io, che le ha infastidite con tutte ste fisime e tutte ste analisi.
Evviva giornata di amicizia che amicizia vuol dire chissà
Sei Viva?- domanda cara amica al mio squillo.
Se ho fatto il numero e telefonato sicuramente sì, per ora, avrei dovuto rispondere, invece cincischio risatina scema sul sottile disagio che domanda rimproverante mi causa.
Altra amica, altro giro.
Telefono per farti gli auguri di tuo compleanno- esordisco io e lei, incurante mio tono dolce e affettuoso, si inerpica su una conversazione su chi fosse la ragazza che ha visto accanto a me su facebook, su quale marito abbia oppure su storia recente dell'altra.
La freno e gentilmente, cerco di riportare la conversazione su di noi, noi due, ma lei, che in effetti non mi chiama mai e non sa da tempo immemore cosa dirmi, mi intrattiene sull'altra, sulla casa dell'altra, su altro che io non ascolto più.
Capisco che io non la interesso, capisco che è difficile dire ad un'altra che non vuoi più sentir nulla di lei, e finalmente mi libero anche io dalla malia di pensar importanti e vere amicizie create solo in testa da me.
Altre amiche ad un tavolo di bar
I viaggi di una, il suo gruppo universitario, ascoltiamo tutto il resoconto di viaggi e poi le faccende dell'altra, ascoltiamo ed io penso che forse verrà il mio turno per dire il mio scrivere qui, sui tasti neri di un pc, il mio stare sui social nell'impossibile avviare una conversazione con loro.
Niente di tutto questo e dopo averci sollazzato con piccole incombenze ecco la domanda di una:- Tu cosa hai fatto questa estate?
Rispondo decisa di non aver fatto niente. Si irrita lei, allora sommessamente aggiungo che qualche ora sono andata a mare.
Le carissime amiche sincopatiche dicono anche di leggermi ogni tanto, si offendono e parlano tra loro di quanto io sia malvagia a dipingerle così. Infatti non è vero che sono così.
Sono tutte signore splendide ed eleganti, sono tutte prese da tante fatiche e sono oberate e felici dalla famiglia che li assorbe tanto.
La sincopatia è il loro metodo per non dover fermarsi un momento a guardar il volto che è il loro volto, a guardare il tempo che è il loro tempo, a chiedersi se c'è ancora spazio per una emozione che sia anche un litigio e poter dire all'altra, che sarei io, che le ha infastidite con tutte ste fisime e tutte ste analisi.
Evviva giornata di amicizia che amicizia vuol dire chissà
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