La signora milanese e la
signora calabrese
Uguali
Lei, la milanese, è ricca,
ben sposata, molto ben sposata, con palco alla Scala, posizione vip,
vicinissima Borrelli, vicinissima l’Elkann e la Borromeo.
La incontro sul viale
stazione di Lamezia e la saluto. Fa parte delle parentele acquisite. Lei
rallenta, stranamente. Si ferma e facciamo due passi insieme.
Inizia subito l’attacco
contro una donna che io conosco superficialmente, che fu allevata nella
famiglia del marito e che visse sempre con loro tanto da avere un lascito, un
appartamentino, un vitalizio, da una famiglia che lei aveva tanto amato.
Qui, la signora milanese,
ingioiellata e imbellettata, ricca in anni che dovrebbero dare saggezza mi fa:-
Capisci, capisci, questa donna mi ha rubato anche una coperta! Come se non
bastasse il resto, anche una coperta!-
Sono imbarazzata, mi verrebbe
voglia di rispondere:- Io non conosco la ladra, ahah, se vuole posso comprarle
una coperta, ahah-
Saluto velocemente e vado via, prima che il
mio diavoletto impertinente risponda per me.
Passano gli anni e l’altra
mattina incontro una signora calabrese, molto dotata intellettualmente,
laureata.
La saluto educatamente e lei
anch’essa per la prima volta si ferma, mi intrattiene.
Su una sua collega che, non
sposata e non avendo figli, fa , secondo lei, sposata e genitrice, una vita
grama senza botta.
Insomma una botta e via,
forse qualche volta la può rimediare, continua l’esimia, arricchendo le sue
osservazioni con altri coloriti e poco opportuni giudizi su chi viva sola
Se c’è una cosa che mi lascia
male è la volgarità e questa non ha ambienti, non ha ricchezza, non ha
bellezza.
La volgarità degli animi
risiede sia in una ricca gentil signora milanese che in una splendida laureata
calabrese.
Non è il luogo bello o brutto
che fa un animo bello o brutto, io credo che si nasca diversi, sensibili o
meno.
L’educazione serve per
frenare istinti, correggere, indirizzare, chiarire, far sapere…tutto il resto
lo abbiamo innato.
Nessun commento:
Posta un commento