Tutto è relativo i nostri saldi no
La propaganda di un centro commerciale
campeggia con il faccione linguacciuto di Einstein
“Non tutto ciò che può essere
contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato” disse lui, io
lo riporto da Google.
Riscrivo quello che sembra il
mio sentire.
Tutto è relativo anche
diventare icona, solo un dipinto da affiggere al muro, su un cartellone al lato
di una strada.
Questo è un vero artista, ma
quanto è quotato?- Mi domandano
Oppure potrebbero
chiedermi:-Quanto vende l’artista l’emozione che da? A quanto al peso? Sarebbe
disposto a farmi una tela 70 per centottanta, ahah, perché le pareti sono
immense?-
Mah
Ricordo quando io,
timidamente dissi ad un pittore che avrei desiderato un campo di grano e lui,
giustamente, mi rispose che non dipingeva su commissione.
Tutto è relativo.
Otello trascina il suo
trolley sui marciapiedi della città, a testa bassa, reitera un gesto antico. Mi
fermo? Mi chiedo ogni tanto, ferma al 1972, quando lui era insieme nella foto
con Cristina, giovani e belli, esponenti di una
sinistra sognatrice e libertaria
che nessuno partito avrebbe incanalato.
Cristina è morta giovanissima
Come morti furono i tanti
proclami, le assemblee e i tazebao, ora sono diventati campagne marketing.
Tutto è relativo.
Continuo a pensare che tutti
dovremmo essere liberi dalla schiavitù di chiedere, di avere bisogno, continuo
a pensare che la ricchezza in denaro sia una grande iattura per chi la
possiede.
I ricchi di soldi sono avidi,
più posseggono e più vogliono, sono abituati a conteggiare il prossimo solo dal
conto in banca.
Comprano le emozioni un tanto
al peso e tutto diventa un ornamento.
Un libro, una musica, un
viaggio, una cosa, soltanto una cosa.
Anche Einstein e la sua
teoria, buona soltanto questa mattina ad inaugurare una campagna pubblicitaria
Ecco perché io abolii il
denaro, il lavoro e i pubblicitari. Per non dover vergognarmi di essere
soltanto una cosa da plastificare.
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