venerdì 6 giugno 2025

Patrizia Tocci In difesa delle imputate di Laudomia Bonanni

 


Tre volte finalista al Il Premio Strega, Premio Viareggio, Premio Campiello, premio Bagutta  eppure io e la mia amica, pur docenti di lettere e lettrici instancabili, non abbiamo mai sentito parlare di Laudomia Bonanno e ce ne facciamo un rimprovero su chissà quanti autori e autrici ci sfuggano. 

Laudomia è nata nel 1907 ed è morta nel 2002 quasi centenaria dunque ha attraversato tutto il secolo scorso. Di età simile ai miei nonni anch’essi nati nei primi anni del novecento. Nel 1948 Laudomia vince un importante premio, creato da Gli amici della Domenica, quasi un Premio Strega, avendo in giuria Maria Bellonci, Alberto Moravia e altri nomi di grande importanza e nel 1950  vince il premio Bagutta opera inedita, mai assegnato a una donna fino ad allora. Ha pubblicato con Bompiani e fu, come ho già detto, finalista al Premio Strega. Il suo libro ultimo La rappresaglia fu pubblicato postumo dopo che l’autrice aveva subito un lungo isolamento. Ora dopo un periodo di dimenticanza vi è una Associazione che porta il suo nome e si occuperà, come ha già fatto, di pubblicare le sue opere dalla Rappresaglia a Il fosso, L’imputata, L’adultera. Molti critici ora la studiano e fra questi Patrizia Tocci con questo suo interessante saggio. Patrizia analizza il primo lavoro di Laudomia Notarelle scolastiche e poi Le imputate. Storie di donne di una vedova Anna che vive in un Casamento con molti altri nel periodo della guerra e del dopoguerra. Viene raccontata la forza di reazione delle donne quasi donne mitiche. Leggendo Patrizia conosciamo L’adultera, libro del 1964, premio selezione Campiello e poi tradotto in francese.  Dopo quel libro la scrittrice attraversa dieci anni di buio creativo. Questo libro è una specie di giallo  psicologico, libri simili venivano letti con voracità da Laudomia. Mi immergo nel libro di Patrizia e trovo un bellissimo pezzo sui bambini che somigliano a un chicco di Malvasia e ritorno anch’io all’infanzia che aveva il sapore della Malvasia.

Nelle città invisibili Italo Calvino mette il nome di una città e la chiama Laudomia e sembra si sia ispirato al racconto Il fosso di Laudomia. Un saggio che continuo ora a leggere nella piacevolezza della lettura ed incontro Laudomia scrivere sul Corriere della sera un articolo su I solitari abruzzesi dove parla di Silone, e di altri autori abruzzesi e di D’Annunzio da lei amatissimo. Giorno 4 giugno 2025 il libro viene invitato agli archivi del Il Vittoriale degli Italiani; nel saggio ci sono infatti 2 capitoli dedicati ai rapporti e alle citazioni con il suo conterraneo D’Annunzio.   

Un grande grande a Patrizia per averci fatto conoscere Laudomia Bonanni

Ippolita Luzzo 



Patrizia Tocci è nata nel 1959 a Verrecchie (AQ). Laureata in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, insegna materie letterarie e vive a Monza.

Studiosa di Eugenio Montale, di Laudomia Bonanni e più in generale del Novecento, è stata presidente dell’Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni” (sezione “L’Imputata”, L’Aquila)  Collabora con il quotidiano abruzzese regionale IL CENTRO, con varie rubriche  settimanali: Alfabeto dedicata a Dante Alighieri; Carboncino, La Valigia di cartone, Diacromie, Erbario, Il setaccio.

Ha pubblicato il romanzo Nero è il cuore del papavero, con la prefazione di Paolo Rumiz, per la casa editrice Tabula fati Chieti 2017 Con questo libro la scrittrice ha vinto il Premio nazionale di Narrativa intitolato a Vittoriano Esposito ( comune di Celano), è stata finalista al premio Abruzzese per l’editoria nel 2017; finalista nel concorso festival Controsenso e ha vinto il primo premio nel concorso nazionale “Quel libro nel cassetto.”; finalista con menzione speciale per il racconto “Gli Sperduti” al FLA a di Pescara 2020

Per la poesia ha vinto il premio Scrittori di Montagna,; il Marianna Florenzi, per una lettera d’Amore, con la giuria presieduta da Cesare Garboli; il premio Tagliacozzo e il premio Libero de Libero.

Nel 2021 ha dato alle stampe Alfabeti : le parole di Dante, Tabula fati. Per questo libro ha vinto nel 2020 il premio Internazionale A. Ferrariis Città del Galateo per la saggistica ed è stata finalista al premio per l’Editoria abruzzese. Nel 2021 ha pubblicato I semi del silenzio poesie \1990-2020 dalla Tabula Fati, volume che ha vinto il primo premio per l’editoria abruzzese nel 2023.

Nel 2024 ha pubblicato un saggio Le viole raccontano, incentrato sul rapporto Duse – d’ Annunzio in una antologia che celebra il centenario della morte di Eleonora Duse. L’ antologia é stata pubblicata da Solfanelli editore.


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