giovedì 20 ottobre 2022

Raffaele Donnarumma La vita nascosta


Professore di Letteratura Italiana contemporanea all’Università di Pisa Raffaele Donnarumma ha scritto il romanzo “La vita nascosta” con protagonista narrante un professore universitario di Letteratura Italiana,  sarà un caso? " Ho sempre guardato con sufficienza e sospetto a tanti miti e tante chiacchiere sull’ispirazione; invece, ho dovuto riconoscere che l’ispirazione esiste eccome." così ci dice l'autore nell'intervista data all'uscita del libro proprio in questi giorni a Il ramo e la foglia edizioni  e poi ancora " Nella scrittura saggistica, quella cui ero abituato, ho cercato sempre controllo, sobrietà, chiarezza. Qui invece mi sono abbandonato, mi sono consentito lussi di pensiero, di stile e di immaginazione verbale che altrimenti mi vieterei. Ho giocato a volte su una certa non dico oscurità, ma implicitezza o elusività. Mi è venuto del tutto spontaneo prestare molto orecchio alla musica – delle frasi, del ritmo con cui far susseguire le scene, della struttura generale, delle idee. Credo che sì, ad apertura di libro si riconoscano subito una voce e i suoi toni." 

Un divertissement mi è sembrato, un vero gioco di situazioni a volte inverosimili ma certamente godibili nella lettura e una riflessione seria e continua sui disastri della dipendenza amorosa. 

Il protagonista viene lasciato, viene tradito e ha tradito, incontra un altro e un altro ancora, ha un'amica, Anna, alla quale chiede consiglio.

 L'amica mi sembra un espediente letterario per avere quell'uscita fuori dal personaggio e non mi è sembrata nemmeno tanto reale quanto invece mi siano sembrati perfetti tutti i professori incontrati in Università, perfetti nel senso di una loro possibile esistenza reale. Ed ho riso molto, moltissimo, su questi ambienti claustrofobici eppure tanto frequentati, sulle palestre luoghi d'incontri come le aule di un dipartimento.

 Ed eccoci a scriverne per omaggiare una scrittura brillante, con ritmo battente, si inizia a leggere e non si smette o almeno si fa una pausa ma poi si diventa amici del personaggio e ci si ritrova a consigliarlo.

 "Ce l’hai presente D’Attilio? – Il teorico della letteratura, quello che sta a Bologna? Certo: ho anche recensito un suo libro. È uno gentile. – Gentilissimo. Ha il suo bravo profilo in tenuta leather, una specie di poliziotto o nazi, non ho capito bene. – Come nazi? mica è fascio, anzi. Sarà uno che gli somiglia: non può essere lui. – Ah sì?" e siamo precipitati in una commedia plautina, almeno un po', nello scoprire ciò che era nascosto. 

Per questo il titolo La vita nascosta, la vita nascosta anche a sé stessi, ciò che non vorremmo si sapesse di noi, di lui, di loro, ciò che alimenta il traffico delle palestre e dei siti internet, ciò che non so ma mi è stato raccontato ed è esistente, il brulichio come insetti in volo a cercare il fiore. Rido ancora se non fosse che è la distanza a farci ridere, ognuno di noi può essere una caricatura ed è ciò che fa magistralmente l'autore, ci regala delle caricature, ci regala la caricatura dei siti d'incontri, "come la letteratura inizia dove la vita finisce, in rete i più davano sfogo a pulsioni che non avrebbero saputo realizzare, erano nevrotici che affidavano alla tastiera le loro perversioni pur di tenerle a bada." e poi e poi l'amore e poi la noia, e poi la distanza la distanza fra noi e l'altro ed è ciò che il personaggio interpreta, la distanza fra lui e l'altro, la cancellazione dopo la sofferenza e poi "quando non prende nessun canale e nessuna parola si distingue. La distanza. Nelle storie d’amore, come nella vita morale, non esiste nessuna legge che valga per tutti, e basterebbe questo a far capire quanto sia contraria alla ragione la pretesa di imporre norme e divieti in quelle materie. Il cielo stellato sarà pure lo stesso, sopra le nostre teste; ma sprofondati dentro di noi, gli imperativi diventano dialetti, e neppure: gerghi idiosincratici che anche se li pronunciamo in pubblico non è detto si possano comunicare. Così, raccontare storie sentimentali produce l’illusione di ripetere sempre la stessa, insopportabile solfa; e invece, la superficie piatta della noia nasconde piccole schegge senza forma, disperse" e noi le troveremo queste schegge leggendo La Vita Nascosta di Raffaele Donnarumma

Ippolita Luzzo 


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