Peppe Millanta è proprio così, come scrive.
La rotta delle nuvole è la bussola che vuole dare in mano a chi viaggerà da ora in poi con la testa fra le nuvole. All'inizio sembra che non sappia come costruirla questa bussola e il racconto sembra perdersi in un girovagare biblico. Poi però trova il suo uomo, trova Luke Howard, Colui che ha dato il nome alle nuvole, e da quel momento si vuole leggere e rileggere la storia di questo chimico di trent'anni che lavora in una farmacia e che utilizza il laboratorio chimico sottostante per riunioni settimanali con l’Askesian Society. Ogni settimana si tengono conferenze scientifiche da parte dei soci, tutti quaccheri, che leggono e interpretano la Bibbia senza intermediari. Lui, quel 6 dicembre parla delle nuvole.
“Se le nuvole fossero il mero risultato della condensazione del vapore e se le loro variazioni dovessero essere provocate soltanto dai movimenti dell’atmosfera allora il loro studio potrebbe considerarsi una inutile caccia ai fantasmi”
Conosciamo la storia delle nuvole in questo modo così sorprendente e scopriamo che anche Goethe come noi voleva conoscere Howard, e scrisse poi dei versi in suo onore.
Era dunque il 1783 e Luke aveva dieci anni quando in Islanda a seguito dell’eruzione del vulcano Laki il cielo divenne altro e il ragazzo stava ad osservare. Osserva sperimenta e impara, osserva e riconosci i fenomeni, l’atteggiamento che sta alla base di ogni scoperta. Noi siamo contenti che sia questa la bussola di Peppe Millanta e siamo contenti di leggerlo imparando a guardare il cielo, a guardare le nuvole, oggi nel Regno della Litweb.
Leggendo Incontriamo Ralph Abercromby, "sempre a inseguire le nuvole con il naso all'insù". Lui ci ha dato la faccia del cielo e nel 1896 avremo un libro con tutte le tipologie di nubi.
Con la rotta delle nuvole di Peppe guarderemo al cielo con le parole di Lucio Dalla, con le canzoni di Lucio Dalla, al quale oggi dedichiamo il pezzo.
Ippolita Luzzo
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