"Le persone non cambiano, si rivelano."
Leggo e conservo dai tuoi racconti, avuti in anteprima e ora accompagnati in libreria appena ho avuto la notizia che sono stati pubblicati.
Non so se sia un diario, uno zibaldone di pensieri, bozzetti e frammenti, so però che si seguono e si leggono come se ci appartenessero.
Esiste sicuramente un filo conduttore che ci lega, dai ricordi dell'infanzia, alle relazioni amicali, dal voler parlare di uomini e donne che noi stimiamo e vorremmo fossero conosciuti da tutti, al grande amore verso la letteratura. Questo è tutto ciò che ci accomuna e ci fa sentire quella comunità di anime che si incontrano. Lei ci regala sprazzi, attimi, visioni di tempo, di ciò che ha conservato, ne fa dono.
"La mamma che canta e tutto canta con lei" scopriamo che la mamma è un ricordo della bimba di otto anni, e " Voglio ricordarti così" dedicato a chi ha preso il posto della mamma, andata via troppo presto.
" La spiaggia deserta che mi dà la giusta distanza" e ricordi la Fossey, affinché tutti ricordino lei, una zoologa statunitense che ha
dedicato gran parte della sua vita all'osservazione e allo studio dei gorilla. Dian Fossey fu assassinata la sera del 26 dicembre 1985 nella sua capanna a colpi di panga, un bastone usato dai bracconieri per uccidere i gorilla. Farley Mowat, il biografo di Fossey, ha scritto nel suo libro Woman in the Mists, che la morte della studiosa è da attribuire a chi in Ruanda non aveva interesse alla salvaguardia dei gorilla o chi vedeva in Fossey una minaccia alla attività turistica della regione
" Nel paradiso perduto dentro di noi incontriamo una rete di anime che ci tendono le mani. Nel paradiso perduto possiamo rivivere le nostre esperienze e perdonare. Nel paradiso perduto possiamo imparare persino a perdonare noi stessi. Ed è la cosa più difficile"
Sono pensieri sparsi che si susseguono, pensieri sull'amicizia, desiderata, rispettata, il trovarsi fra amici, e pensieri sulla casa abitata, nella " Serenità del caos", e pensieri su cosa sia realtà di un singolo individuo, da cosa venga creata, nell'immaginario.
" La realtà sarà superiore a qualunque aspettativa, perché tu in realtà conosci già il tuo futuro. Il futuro già c'è perché esiste il destino."
Ogni cosa è intrecciata e quando arriverà il presente tu lo riconoscerai. Mi piace che ciò di cui si era parlato, ciò di cui si era pensato possa essere un atto del presente, del momento continuo di un cogitare.
Nella somiglianza delle nostre elaborazioni c'è "la capacità di comprendere il ritmo delle azioni silenziose" e con questa stupenda immagine di comunicazione voglio salutare il libro, con la felicità immensa di essere io la prima a parlarne nel regno inesistente della Litweb, dopo la prefazione recensione di Davide Grittani che di Lidia scrive: "Non è una narratrice, perlomeno
non nel senso più profondo e consapevole del termine. Forse più una distillatrice di versi. Lo si capisce dalle continue incursioni della poesia nella sua prosa, dal fatto che molto spesso la narrazione ceda il passo all'estasi, l’atmosfera delle parole all'incanto dei periodi
sospesi" ed ancora "Ma proprio la consapevolezza di non poter reggere la perfezione di un racconto compiuto, la
dannazione di un romanzo esemplare, consentono a Lidia Popolano di accamparsi in una terra di mezzo in cui allestire una propria dimora provvisoria eppure eterna"
Una specie di campo d'accoglienza per richiedenti asilo, ci dice ancora Davide Grittani e noi lettori concordiamo, ben felici di far parte di questo mondo senza età, della chimera che si chiama letteratura.
A grandi cose con Rinascite
Di Lidia Paola Popolano continuiamo a seguire i suoi pensieri, le sue sceneggiature, le sue poesie. Finalista in molti concorsi nazionali, Lidia ha da tempo conquistato il suo posto in Litweb.
Ippolita Luzzo
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