martedì 5 giugno 2018

Il nostro tempo è terminato da Salvatore Parise a Michele Vaccari Il tuo nemico

Leggo entrambi i libri in tempi differenti e ne sento la familiarità, la vicinanza per il tema trattato, Hikikomori: gli adolescenti chiusi in una stanza con tutti gli strumenti connessi su tutto un mondo digitale, su relazioni ed immagini che sono i nuovi mezzi per restare in comunicazione. 
Nel libro di Michele Vaccari  "Gregorio è un ragazzo prodigio, un genio dell'informatica, il bersaglio preferito dei bulli della scuola. Quando la professoressa di economia gli comunica l'intenzione di sostenere la sua candidatura al MIT di Boston, Gregorio vorrebbe gioire per la notizia ma non può: c'è un ostacolo, e sono i suoi genitori.Gregorio sceglie l'esilio, diventando un NEET giovani che non studiano e non lavorano." Questo sta scritto nelle note di presentazione e questo mi piace riportare oltre la prosa eccellente e il periodare curato usato da Michele. Nel libro c'è molto di più ma preferisco limitarmi alla vicinanza con Ramy, l'altro ragazzo incontrato in questi giorni sul libro di Salvatore Parise, come se volessi farli incontrare.
Gregorio mi sembra Ramy, il ragazzo protagonista del racconto "Il nostro tempo è terminato" di Salvatore Parise ed infatti leggo questo racconto con in testa Gregorio. Le famiglie di entrambi sono famiglie infelici, irrisolte, composte da esseri umani in difficoltà e che creano a loro volta difficoltà. Il difficile delle famiglie e nelle famiglie è proprio non fare danni, o almeno cercare di limitare i danni. 
Le famiglie, questi organismi mutanti, composti da individui inermi e sconsolati, falliti ed egoisti, hanno al loro interno spesso, dei figli. I figli di genitori oramai senza ruolo, senza funzioni, senza il senso vero della vita, direbbe Battiato. I genitori di Gregorio e di Ramy si somigliano. Gregorio e Ramy reagiscono con gli strumenti di ora. I collegamenti internet, il ciberspazio, il virtuale come vero momento di scelta. D'altronde il virtuale è reale ed io non vedo nessuna divaricazione se non un altro modo di comunicare con strumenti anche questi da qui a poco antelucani.  
Solitudine umana  sempre più ampia, grande superficialità nel voler risolvere rapporti e ansie, desideri e umiliazioni con semplici strumenti. Ho sempre in mente un quadro "Il seppellimento di Santa Lucia" di Caravaggio a Siracusa. In quel quadro più si amplifica la scena più l'individuo resta solo. Così ora più il mezzo, i mezzi, ci connettono, io a te, voi a noi, più noi restiamo soli e fissati come Gregorio e Ramy. Le ossessioni, le fissazioni si ingigantiscono. I genitori sono altrettanto sprovvisti di difese interiori e vengono fagocitati dal loro orizzonte, una rotatoria, un complimento, un momento di gratificazione. I figli si guardano e non si vedono e volano nella dimensione onirica dell'infinito. Lo psicologo dove Loser il padre di Ramy si rivolge ammette la sua impotenza "Sai, che a noi psicologi non è dato di conoscere tutti i segreti della memoria, della mente umana. E come dice uno scrittore, ognuno di noi è padrone di ciò che tace e schiavo di ciò di cui parla. Ciò che ti interessa è il presente, per oggi il nostro tempo è terminato" Fra la vita e la morte ondeggiare fra orgasmo e finitezza, fra piacere e disgusto, fra un vorrei e non vorrei, con nuovi mezzi più potenti e maggior nausea si creerà. Nella condizione di essere umani la famiglia affonda e chiede aiuto a chi ne fa parte vedendo però i suoi componenti fuggire a quel S:O:S: inascoltato in due punti e zero, nuove tecniche di chat.
Leggo Michele Vaccari e Salvatore Parise nella famiglia dei libri veri, famiglia che non fuggirà alle richieste di aiuto. 
Ippolita Luzzo 

Michele Vaccari si occupa di editoria e comunicazione dal 1999. È consulente per la narrativa italiana di Chiarelettere ed è copywriter per Paramount Channel. È stato direttore editoriale di Transeuropa Edizioni. Ha scritto tre romanzi: Italian fiction (ISBN Edizioni), Giovani, nazisti e disoccupati (Castelvecchi Editore), L'onnipotente (Laurana Editore). È nato a Genova nel 1980.
Salvatore Parise, scrittore calabrese, vive a Crotone. È bassista e cantante del gruppo “Il Genere”. Alla sua quarta pubblicazione, ha pubblicato Poesie Metropolitane (Princesse Editrice, 2006), In Vivo (Csa Editrice, 2012), Sono una rockstar (Csa Editrice, 2015). Con Musicaos Editore, nel 2018, ha pubblicato il romanzo dal titolo “Il nostro tempo è terminato”
    

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