2018 l'anno dei racconti e Storia dei miei fantasmi di Francesco Borrasso sta fra i bei racconti pubblicati alla fine del 2017:
"Credere in qualcosa vuol dire non mollare, e questa cosa l’ho
capita con gli anni che passavano; ho sempre creduto fermamente
nella scrittura, senza arrendermi, senza resa dopo le porte in
faccia, i lividi emotivi, dopo le batoste emozionali. Ho smesso
di credere a mio padre quando ho visto il suo corpo dentro una
bara; ho smesso di credere che sarei potuto diventare un calciatore,
quando vidi ragazzi molto più bravi di me, restare fermi nelle
piccole squadre di periferia. Ho smesso di credere in qualche
rapporto, quando mi accorgevo che quella vicinanza di corpi mi
dava fastidio, disinteresse.
Gli anni che passavano mi hanno fatto diventare un mago
stanco, che non aveva nessun interesse nel credere ancora alla
magia; e puoi ben capire, cara piccola mia, che un mago che non
crede nella magia è un ossimoro, un errore del sistema. Ho sempre
posseduto le qualità per fare i giochi di prestigio, ma erano
informazioni disarticolate che il mio corpo percepiva in modo
inadeguato. Tu sei stata la bambina che mi ha fatto credere nei
miracoli." Prima che io parli è uno dei racconti più lunghi. Già i titoli, che vi metto secondo l'indice, raccontano la storia. Poi come è scritto in prima pagina:“I libri sono ponti ostinati: uniscono, creano legami.”
Il bambino alfanumerico
Un posto nascosto
Storia dei miei fantasmi
Lascio la porta aperta
Parlami di te
Cosa siamo diventati
Una cattiva notizia
Uomo da niente
Qualcosa di perfetto
Piccola intervista nell’ultima ora di vita
Il posto minore
Quella te
Le aritmie del ricordo
Non esiste separazione
Nessun commento:
Posta un commento