Domani mi chiamerà per dirmi tanti auguri ed io non risponderò.
Non so spiegare quale sia il motivo per cui alcune persone care, carissime, intime, intimissime, in tempi però ahimè lontani, lontanissimi, debbano prendere il cellulare in mano e chiamare solo al compleanno, Natale e Capodanno, a Natale o a Capodanno, una festività esclude l'altra festività. Queste telefonate diventano così epitaffi funebri, sono scorie morte di momenti mai più sentiti o vissuti insieme e benché rimanga intatta l'amicizia nel recesso più intimo, e rimanga l'affetto, ormai ha la stessa vita dell'ibiscus surgelato.
Bellissimo l'ibiscus, bellissimo come i nostri affetti, come le amicizie che ci sono state. Bellissimo il rosa dei petali così, bellissime le chiacchiere amicali, quando ci furono, le telefonate, le visite.
Certo ero sempre io a farle, quasi sempre, però mi sentivo amata, mi sentivo di far parte di quelle amicizie. Amicizie in rosa come l'ibiscus. Amicizie surgelate nel deserto cittadino.
Sul web ho scelto io, invece.
Domani ho messo l'opzione "Solo io", così chi vorrà mi farà gli auguri quando e come vorrà e non perché un social lo ricorderà.
Domani inizia in città TeatrOltre e per le vie del Corso Numistrano, del Corso Giovanni Nicotera grande festa sarà. La Sbrindola uno spettacolo nato da un incontro di due incredibili personalità: giocoliere, clown, performer uno, batterista l'altro.
Festa grande e forse ci rincontreremo anche con lei e lei mi dirà: Ti ho chiamato per farti gli auguri. Non hai visto la telefonata?-
So già cosa non risponderò, e sorridendo le dirò grazie.
Grazie degli auguri
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