I paradossi di Ippolita Luzzo, questo il titolo del mio intervento ad Una Montagna di pace, giorno 1 luglio, con i pezzi dalla Litweb.
Intanto i paradossi fondamentali:
Paradossi di Zenone (esiste il movimento? : Achille e la tartaruga - La freccia)
Paradosso del mentitore (che cosa è la "verità"?)
Paradosso di Moore (che cosa significa "sapere"?)
Paradossi dell'infinito
Paradosso dell'ipergioco
Paradosso dei gemelli (dalla teoria della relatività)
Paradosso di Russell (o del barbiere, nella teoria ingenua degli insiemi)
Antinomie kantiane
Paradosso di d'Alembert
Paradosso di Condorcet
Paradosso di Monty Hall
Paradosso di Arrow
Paradosso meccanico
ed infine Paradosso della Litweb
Diceva il mio papà: Centu nenti ammazzaru u cavullu di Bonsignore! Traduco: Cento niente ammazzarono il cavallo di Monsignore.
si caricava con dei pesi il cavallo del monsignore ed ad ogni peso aggiunto i due si chiedevano: E chistu? è nente, e chistu? è nente, finché il cavallo morì.
Aggiungendo ogni volta un peso da niente sul povero cavallo alla fine questo stramazzò schiacciato.
Altro esempio del mio papà: Un tale voleva abituare il suo asino a vivere solo bevendo acqua. Senza cibo. Acqua, dategli acqua, diceva ai servi. Ed era quasi riuscito nel suo intento quando l'asino morì.
Continuava nei suoi esempi ormai facenti parte del suo frasario conversativo da essere diventato anche lui un paradosso del sud.
Ed ora, per la legge del contrappasso, mi porto appresso i miei pezzi ed i suoi paradossi.
Ippolita
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