lunedì 6 giugno 2016

Tutto finto. Olè

Finta la giornata della solidarietà, finta la giornata della libertà, ogni giorno del calendario è una giornata dedicata a... nessuno, eppure ci saranno tavoli, ci saranno eventi e intorno un fiorire di salsicce arrostite. 
Finto il mondo delle adunate, dei congressi, delle tavolate.
Finti i premi, dal famoso Campiello con Vecchione giurato al premio dei premi, con targa annessa, ai  premi di scambio, io premio te poi tu premi me, nei vari paesi della penisola, dove ognuno premia sé stesso.
Finti i partiti e le ideologie, ognuno sceglie in base al momento, all'alleanza, alla supponenza. Nessun progetto che non sia contro, nessuna idea da difendere, una politica che si fa per un vitalizio, un conto in più.
Tutto finto intorno a noi.
E sull'individuale il finto si stampa, leggendo notizie che sono finte, vedendo programmi che sono costruiti per far in continuo rimbecillire, portando in giro il niente assoluto di un girovagare al nulla perfetto.
Finto è quel mondo, direbbero gli artisti, i pochi che sono rimasti a dirlo, contro i tanti ottimisti e felici che parlano e sparlano positività. Finta anche quella. 
Finto poi è il social con le invettive, con le pagine già preconfezionate, con i necrologi ad ogni morto, con le liti su. Finto è il livore eppure nefasto, finto, eppure fa poi tanto male stare nel finto che non viene via.
E le parole divennero finte: Cultura, giovani, emozioni, libertà.
Finte oramai per tutta la gente: legalità, bellezza e sanità.

Senza un criterio con cui separare il finto dal vero non si può stare, eppure anche il criterio vien sbeffeggiato preferendo non averne affatto, non fare fatica poi a spiegare cosa impone un criterio, un punto fermo. 
Così
In un mondo tutto finto solo il dolore e la malattia restano veri, verissimi, nascita e morte, con niente intorno.   


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