Angelo
Tolomeo: La parentesi di passaggio
Ho
conosciuto Angelo a Cropani nel 2013,a chiusura del festival letteratura parole erranti, con poeti a duello, singolare tenzone come
slam poetry, poi i suoi
genitori nel 2015, alla cena per la raccolta fondi in favore della Masnada a
Cropani. Con Angelo non ci eravamo più rivisti dal 2013 ma quella sera del 2015 sembrava naturale
riparlare di lui e ripassarmelo al telefono, lui a Trento dove lavora e noi a
quel tavolo.
Eravamo in
tanti la sera di aprile e su ogni tavolo Nunzio Belcaro aveva messo per
segnaposto il libri amati e consigliati da lui nella libreria Ubik di Catanzaro
lido.
Io ero al
tavolo di Nunzio con Daniela e Lo Straniero di Camus e guardavo golosa tutti i titoli dei tredici
tavoli. Nel girare per raccogliere i segnaposto mi sono seduta accanto alla
mamma di Angelo ed al suo La Balena ed altri cetacei, celeste e serena
copertina della prima opera poetica.
Era il suo
debutto in società… il viaggio della balena con i suoi amici presenti: Andrea
Giannasi, editore di Tra Le righe libri,la casa editrice, Gianluca Pitari, poeta
e amico, Carmine Torchia, Carlo Scaccia, Raffaele Mercurio… tutti i masnadieri
e loro seguaci.
Sfogliando sfogliando parlavamo.
Angelo a Trento fa il bibliotecario e con un pulmino porta in giro i libri a spasso per la città e li fa conoscere, li presenta per darli in prestito. Un lavoro stupendo. Una fiaba per chi, come lui, come tanti, amiamo leggere e giocare con il libro. Un gioco che ci permette di sopravvivere gioiosamente.
Angelo a Trento fa il bibliotecario e con un pulmino porta in giro i libri a spasso per la città e li fa conoscere, li presenta per darli in prestito. Un lavoro stupendo. Una fiaba per chi, come lui, come tanti, amiamo leggere e giocare con il libro. Un gioco che ci permette di sopravvivere gioiosamente.
Da qualche
giorno mi sono arrivati a casa La Balena ed altri cetacei, dal mare del
Trentino fin nella piana di Sant'Eufemia, dal mare che navighiamo poetici con
Kavafis.
Ho preso a
portarmi i suoi cetacei, che poi sarebbero versi, in giro, in borsa e in casa e
ho letto e ammirato la veste tipografica e poi mi sono accorta che i cetacei
avevano fatto amicizia con Gianni Celati," Quattro novelle sulle apparenze."
Stessi colori di copertina, stesso formato. Affinità elettive.
Nella quarta di copertina Celati fa quello speciale gioco che consiste nel “Raccontare storie per rendersi perplessi” un ordine narrativo che si avanza fino a portarci sospesi, vero Gianluca? Davanti ad una immagine abbagliante e normalissima. Quella cosa che si chiama partecipazione e capacità di sorprendersi.
Stessi colori di copertina, stesso formato. Affinità elettive.
Nella quarta di copertina Celati fa quello speciale gioco che consiste nel “Raccontare storie per rendersi perplessi” un ordine narrativo che si avanza fino a portarci sospesi, vero Gianluca? Davanti ad una immagine abbagliante e normalissima. Quella cosa che si chiama partecipazione e capacità di sorprendersi.
Le poesie di
Angelo hanno titoli fra parentesi quadre, le parentesi algebriche di mezzo. Le
parentesi di passaggio.
Le sue
poesie sono racconti. Ogni poesia è un racconto da fabula… fabulare raccontare.
Nel
tentativo comune di rendere lieve il nostro stare qui ci sta il sollevarci dalle cose guardandole
come giochi, come strumenti con cui tediarci di meno. Simboli di altro, altro
che vive in noi. Un meccanismo che si incastra in un altro e sorride felice il
bimbo quando è riuscito a sistemarlo per il gusto di tornare a disfarlo.
“Lascia che
le ore decantino” “ c’era un tramestio
di cose rotte” tramestio ritorna “nel gracile tramestio autunnale” ed in
l’esilio “ non vedi quale oscuro tramestio/ha sostituito la nostra poesia?”
“ Ed io che
credevo di poter riporre” cosa riponiamo? Ancora dobbiamo giocare… “ Prendete
una vita/disorientatela/deponetela in una tela malvagia./ cosa resta?”
“Non posso
uscire da qui:
Sono
prigioniero/di precise disposizioni mentali/e costrizioni fisiche/Non posso/ E
quindi vivo/ e ristabilisco il disordine”
Una domenica
vastissima ci attende. E so a memoria le innumerevoli e uguali vastissime
domeniche vuote di giochi che non siano versi.
Tutte le
domeniche che furono come “Il giorno è come distesa d’acqua senza suono” di
Wallace Stevens.
“ Ma oggi è
un giorno nuovo/e non ha importanza il suono o il silenzio/o lo stravolgimento
del disordine/ ma il significato/che perviene a me/a questo mio essere/in
questo mio dato istante/in una casa non mia/in vesti non mie/nell'annullamento della personalità/…Vivo in bilico
Con versi di
Angelo: una altalena poetica sulla quale
dondolare nel gioco del poeta che non ha poesie.
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