mercoledì 4 marzo 2015

Marco Peano: La somma che tu fai.-Un peana per Peano

Caro Marco Peano, io non ti conosco, io non so chi sei, so che hai cancellato di colpo i sogni miei...
Ero da mia  mamma, domenica a pranzo, e dal telegiornale, di rai due o rai uno, mi appari tu, in intervista. 
Tu che dici una cosa assurda. 
La Memoria somma le cose buone e le cose cattive...
Che fa? Che fa?- Somma, stai dicendo. 
Quindi sommiamo tutto, e nel sommare,  gli addendi, cambiando di posto, danno sempre la stessa somma. 
Scusa tanto se posso intervenire e invitarti a scegliere, a selezionare, come ogni giorno fa la nostra memoria.
Sarà solo la mia a selezionare con un principio che non conosco?
Quindi tanto per restare in tema:
Come si scrive un racconto? Si prende una madre che muore, si trafiggono i cuori  dei lettori, si scrive l'invenzione  di una madre che va via, senza fermo immagine e poi 
e poi un peana sarà

Ora però so di te molto di più: Marco Peano,nato a

 Torino nel 1979, si occupa di narrativa


 italiana per la casa editrice Einaudi. Tiene 

laboratori di scrittura narrativa presso la Scuola 

Holden. Insieme a Giorgio Vasta è curatore 

di Esor-dire, una manifestazione dedicata alle 

scritture esordienti.

Quindi come direbbero a Carosello:- Con quella

 bocca puoi dire ciò che vuoi 

Anzi con quelle mani puoi scrivere e scrivere che

 tutti vorremmo quella moviola per fermare

 immagine e arrotolare una pellicola che non è più. 

Con la stima immensa verso chi già è una somma di 

tanto. 

Io e la mia mamma non sommiamo, non avendo

 niente da sommare.

 Possiamo guardarci  e stare vicino nella costrizione

 del quotidiano.

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