Giancarlo
Paola- Melodie e racconti a Palazzo Nicotera
“Se il mio
nome saper voi bramate” di Rossini
Inizia
serata alla Biblioteca di Lamezia Terme, con una sorpresa, almeno per me. Sono
venuta per presentazione, condotta da Salvatore D’Elia, di un libro di Claudio Metallo, " Come una foglia al vento" e ascolto,
prima, una piacevole voce cantare questa
romanza.
Bravo- penso
fra me. Giancarlo ripone educatamente chitarra e aspetta. Giovanissimo,
Giancarlo è tenore, conseguito diploma
in canto nel 2013.
Modi
garbati, e misurati, insieme fanciullo, perché felice.
Felice di stare a suonare e cantare e recitare per noi, per i suoi cari, ho visto la nonna, per tutti noi che l’abbiamo applaudito, chiedendo contenti ancora un altro, dopo " La donna é mobile" " A Spuntunera" e " Mattinata".
Felice di stare a suonare e cantare e recitare per noi, per i suoi cari, ho visto la nonna, per tutti noi che l’abbiamo applaudito, chiedendo contenti ancora un altro, dopo " La donna é mobile" " A Spuntunera" e " Mattinata".
E lui ha
intonato” Libiamo ne' lieti calici” il brindisi in tempo di valzer del primo atto
della Traviata di Giuseppe Verdi
Ed è
sentendo questa aria, cantata da Maria Callas, che scrivo questi miei appunti
su una bellissima serata in biblioteca. Una delle più sorprendenti.
Giancarlo
non è solo un bravo tenore, ma anche un fine dicitore, ha letto con voce pulita
e con partecipazione, a volte ironica, a volte incuriosita, i racconti di
Saverio Strati, ”Gianni e la zappa”,” Il Prete e la pioggia”, “ Il contadino e
le fate” racconti scelti da lui, per dirci che nessuno deve scordare le sue
origini, nessuno si mette d’accordo per un benessere generale e nessuno è
felice se non si accontenta e non smette di chiedere.
Adesso
ascolto ”Libiam dai lieti calici” cantata da Pavarotti, Carreras e Domingo e
auguro a questo ragazzo una carriera
luminosa come l’entusiasmo e l’amore
che ha lui verso il canto.
“Se il mio
nome saper voi bramate”
Solo alla
fine so che lui è figlio di Elio, un carissimo uomo, anch’esso entusiasta e
sempre sorridente, presenza solare nella
nostra adolescenza lontana e idealmente fiduciosa di poter creare
giustizia e parità.
La fiducia
non ci ha lasciato, malgrado ora sappiamo che non siamo noi a forgiare gli
avvenimenti… però crederci non ci abbondonerà.
Credere in sé
stessi è già una fortuna immensa, coltivare le passioni e i doni che abbiamo
ricevuto sarà l’impegno di una vita.
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