Il Grande
freddo 2014
Un grande
freddo che spiegazione non ha, o forse sì, nella frase della Arendt che
ricorda non esser possibile vivere in società senza pregiudizi e senza
conformismo.
Ma io non
vivo in società, mai avuta questa bellissima occasione, quindi dovrebbe essermi
possibile, con grande educazione, con distinzione, con stile, esprimermi sui
fogli bianchi di uno schermo, in un blog visitato da pochissimi, fedelissimi,
da quasi due anni aperto per farmi aria, come un ventaglio.
Invece mi
sento dire che sono sempre distruttiva e
che critico tutto, che niente mi va bene e che esagero, provo a chiarire ed
ottengo effetto opposto, provo a dire di quanto mi esalti ed inneggi alla
bravura che tocca mio cuore, nulla.
Più spiego
più sbaglio.
Ok
Contenti voi
contenti tutti.
Il grande
freddo sta, non nel mare, splendidamente azzurro, verde e grigio, atlantico che
stamattina colorò i nostri occhi, il
grande freddo sta, non nel cielo di nuvole e nuvole allungate lungo la
linea dell’orizzonte, non nel vento e
nelle gocce che poi ci bagnarono sulla sabbia e sotto gli ombrelloni,
Il grande
freddo, che coprire non puoi con telo mare e avvolti da spugne e coperte, è il
freddo della conversazione, della distanza, del silenzio, dei giorni trascorsi a desiderare quello
squillo che ora non vuoi più, il freddo di un tempo dell’anima, sciupato a
rincorrere chi al vento avrebbe detto no.
Il freddo lontano di frasi interrotte, di periodi non terminati, di piano inclinato e scivoloso dove portare parole sdrucciole.
Il freddo lontano e vicino, ora, di luoghi inventati e chiamati cultura, sbeffeggio continuo a chi ci crede, a chi non vuole chiamar come gli altri il puzzo un Dior o un Lancetti d'annata.
Il freddo freddo di Nada sul palco dell'Ariston. Senza nenneno spogliarsi un po'.
Dettagli di freddo
Seguendo i
dettagli di chiunque di noi, che stiamo e non stiamo neppur con noi stessi, ora
mi ritrovo accaldata da tanto calore e ringrazio il mio post e chi mi vuole
vicino.
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