Le mille e una storia che non ci sono più- Lino
Raccontare una storia, con un inizio, svolgimento e una
fine, raccontarla con fotografie dei tempi che andarono via lasciando niente,
un niente perfetto.
La storia morì, si estinse da sola, per troppa importanza al
vero, ai popoli, ad individui sociali e non.
Ho una storia con lei, diceva un tempo Onorio, ho una
storia. Poi lui si separò, se ne andò con una ragazza molto più giovane, lei lo
lasciò, lui scese nella depressione, si ammalò. Non so i figli… quale storia
raccontano.
Non ci sono più le belle storie di una volta, nemmeno le
brutte.
Senza storia e senza storie è il filo conduttore, dire che
conduce eresia è, che apre sul mare dei
bagliori rosso sul nero.
Seguo le immagini apparire sul video e il mare rosso, nero,
una testa, orologio e spirali, sangue, Lsd, e lui vola, l’airone.
Precipitano stelle e la mongolfiera va, mentre un uomo?
precipita, faremo ancora il viaggio fra i papaveri con tante clessidre che
segnano il tempo che non abbiamo più.
Un camioncino porta via il pianoforte e qualcuno suona e
suona lassù, suona la musica antica del volo dei mondi possibili, l’universo
elegante, le stringhe, il prisma, un ammasso di cellule riprendono a muoversi.
Che storia è?
Pensiero volante non identificato. Installazione ambientale
con video, stampe digitali, opere di suono e mixed media
Luce, tempo, spazio per epidermico fruizione di un pensiero
che non conosce nemmeno se stesso.
Dico sempre che allargando a dismisura gli spazi
all’individuo si toglie tutto, una individualità che gassosa si approccia tra
corpuscoli atmosferici.
Continuiamo a chiederci, con gli occhi su mutazioni
genetiche, cosa mai si tramuterà ancora nel nostro linguaggio per far vivere il cinema
dell’immaginario.
Sarà che è ancora un gioco?
Il cinema
Da Hugo Cabret a The Time
Una grande illusione
Volando e danzando un pensiero debole
Forte, fragile e aereo, un gas!
Non identificato
Pensiero stupendo non identificato
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