martedì 21 gennaio 2014

Il sud è niente morire



Il sud è niente morire

Il meridione sotto la cappa del silenzio. Il sud é niente, Il corpo é bianco, diafano, la pelle copre. L'acqua ti bagna. l'ossigeno nel mare sale su in alto, il buio dell'acqua ed il lento movimento della cinepresa. Il tempo del male é un tempo lungo, il tempo del sospetto, dell'attesa. Il mare. Preferisco il rumore del mare-Mimmo Calopresti. Sulla pelle bianca dell'adolescente Grazia e del coetaneo Carmelo il colore di una storia d'amore impalpabile nata da scontri e cementata con la fiducia nella  musica. Come Pif- La mafia uccide solo d'estate- come lui Fabio Mollo, salta la trasversale disperazione dei singoli con la scena dell'abbraccio di totale affettuosità fra due innocenti, dalla pelle candida. Personaggi minimali tutti, piagati da una sorte inesorabile. Una grande storia su un lutto, sull'incuria del sud in tutte le sue sfaccettature, dai particolari più sciocchi, i bagni di luoghi pubblici senza carta igienica, senza tovagliette, università non collegata a ferrovia, ad un ambiente vituperato disprezzato, non finito. Tutto incompleto, inservibile, difficile. Eppure da tutto questo può nascere un fiore... sui monti di pietra... ahahah basta andare via, studiare, diventare bravi e vincere fuori con grande competenza tecnica, puntuale scelta dei tempi, rumori, silenzi e luci del sud.

Il sud non ha luce, ha solo accecante fulgore, ha livide mattine e puzzolente afe. Tutto l'incompleto che è in noi suona una musica dissonante che Fabio porta in tutto il mondo come il grido dell'orgoglio di Quasimodo, Alle fronde dei salici,  Lamento per il sud, il manifesto del partito di quelli che sono diversi per studio e passione dal silenzioso ignorante di troppi soprusi

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