La banalità del male e il
dovere del bene
Pif- La mafia uccide solo d’estate
Come si fa a ricordare senza
mettersi a piangere, rivendendoli ora?
Pif organizza un film dolce e
delicato, partendo dallo spermatozoo che riuscì a perforare la barriera uterina
malgrado l’attacco mafioso e il suono ripetuto dei mitra nello stesso palazzo
dove abitavano i suoi genitori. Era la sera del 10 dicembre 1969, quella della
strage di Viale Lazio, la notte di San Bartolomeo, la notte in cui fu concepito
Arturo
Con le immagini di “ Tutto
quello che avreste voluto sapere sul sesso ma…” di Woody Allen inizia la
carrellata di morti ammazzati, a Palermo.
Siamo negli anni settanta
ottanta e novanta, siamo al tempo del governo Andreotti.
Andreotti sarà l’idolo del
ragazzino, perché in una puntata di Bontà Loro con Maurizio Costanzo, lui, il
senatore aveva risposto, implicitamente, ad una sua domanda.
Sia Veronesi che Pif
riconoscono che senza Maurizio Costanzo quel periodo non avrebbe connotati.
Cose di Cosa Nostra era il
libro di Marcelle Padovani che io facevo ogni anno leggere ai miei alunni:
Cesare Terranova, Gaetano Costa, Giovanni Falcone, Mario Francese, Boris
Giuliano, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici...
Questo film é un atto d’amore
a loro che hanno creduto, a loro che sono persone perbene.
Se la mafia uccide solo d’estate,
la codardia e l’assuefazione uccidono ogni giorno.
Mi chiedo spesso cinicamente
a cosa sia servito tutto questo sterminio, me lo chiedo e oltrepasso i secoli,
mi ricordo sempre di altre stragi che privarono il nostro paese delle
intelligenze più vive.
Nel 1799 a Napoli con le
parole di Giustino Fortunato « Parlo di quella vera ecatombe, che
stupì il mondo civile e rese attonita e dolente tutta Italia: l'ecatombe de'
giustiziati nella sola città di Napoli dal giugno 1799 al settembre 1800 per
decreto della Giunta Militare e della Giunta di Stato.
Anche a Palermo è stata una
ecatombe decisa politicamente per deliziarci poi di tutto quello che è seguito.
Nessun commento:
Posta un commento