mercoledì 23 ottobre 2013

Tre ore, tre donne, senza dirsi nulla



Tre ore, tre donne, senza dirsi nulla

Parlando tanto.

Siamo in tre davanti a crema di zucca fumante, crostini e tre donne. Non ci vediamo da tempo. Una, l'amica a me tanto cara, è stata molto tempo fuori, dalla figlia, dal nipotino, ha trascorso l’estate al mare con loro, ora non so. Dell’altra donna, conosciuta da me, in tempi difficili, non so assolutamente nulla. So soltanto che io e lei siamo agli antipodi, quanto più lei è misteriosa, una sfinge, celata, sul suo vivere, tanto più io sono un megafono sul mio. Stima reciproca certo ma due modi  diversissimi. Loro due, la mia amica e lei, si ritrovano in maggior sintonia. Ne sono felice. Non ho mai avuto gelosie, sono sempre molto consapevole delle innumerevoli possibilità negli incontri.

Su una tovaglia bianca, piatti bianchi con bordo rosso, e l’arancio della zucca.

Parliamo, dunque.

-La crema di zucca, squisita, con una mezza patata, per rendere cremoso il tutto, ci voleva la panna nella ricetta originaria-
 invece io ho messo il latte,
 -hai fatto benissimo-
 -la densità è quella giusta- 
-anche la cipolla si sente pochissimo-
- poi ho frullato dopo aver lasciato qualche cubetto a parte-
 Squisita.

Golosamente finiamo di assaporare quella bontà e arriva il petto di pollo all'arancia con contorno di verdure, scarola con uvetta passa. 
Qui io consiglio di comprare dal macellaio non il petto, sempre insapore, ma la sopra coscia, disossata, tolta la pelle, aperta a libro e fatta arrosto come se fosse una bistecca, una vera prelibatezza.

Alla frutta io sgranocchio felice un melograno, lo succhio, sputacchio i semi, e poi avrei macchiato tovaglia,
- però c’è il Vanish per le macchie-
- forse è meglio lo Chanteclair-
 -una spruzzata e via-
 -certo che candeggiare rovina i tessuti…io preferisco sempre il bianco, proprio per questo, biancheria deve essere bianca-
 -Sarà- intervengo io- però le lenzuola rosse, arancioni, gialle, verdi, sono allegre, un giorno nell'azzurro-
-No, no- fa lei- io non saprei dormire in un letto colorato.

Che vi dicevo prima?
 Continuiamo al caffè, non senza aver disquisito di sfilati e corredi, loro due, 
che io sin da piccola sono allergica a dodici paia di asciugamani in cotone o di spugna, mi piace comprare secondo il gusto mio, non avere cassetti già scelti da tempo, infatti loro due aggiungono che le figlie, una, già sposata, ha lasciato tutto dalla mamma perché,
- sai, indovinare il tavolo da pranzo che si sceglierà è difficilissimo. Tondo, quadrato, ovale, oppure  allungabile e allora cambiano tutte le misure delle tovaglie.-
- Sono utilissime, queste, perché nei tempi in cui si facevano le feste, i bambini festeggiavano il compleanno a casa-
 Io ricordo come un incubo quei bimbi sciamanti, loro, le mie amiche, sì, riconoscono che quei piccoli finivano anche sotto il letto, però le tante fotografie con le candeline, con la torta, quelle  nello scatolone, rimangono. 
Appunto.

Siamo sedute ora su una terrazza baciata dal sole, i monti circostanti verdi, i ruderi del castello ci fanno  da spettacolo e lei si fuma una sigaretta parlando del libro di Piperno. Persecuzioni. Vincitore del premio Strega, anzi no, lui il premio lo ha vinto con Gli inseparabili, ma avrebbe dovuto vincerlo con Persecuzioni, asserisco io.

Lei dice che è una vicenda impossibile, io teorizzo che è la realtà di nostre esistenze, insicure e deboli, in mano ad eventi che se chiudiamo nel bozzolo ci  avvolgono e ci annegano come il protagonista.  Due visioni diverse. Abbiamo trascorso un bellissimo pomeriggio senza parlarci.



  

1 commento:

  1. Interessante menù, interessante conversazione, interessante il finale sul balcone.
    Mi ha colpito:
    a) i semi di melograno sputati sulla tovaglia bianca (se lo facessi volerei dal 3° piano).
    b) la sovracoscia al posto del petto di pollo (però i ruspanti sono un'altra cosa).
    c) il rovesciamento dello scopo del mangiare assieme, cioè dal conversazione -a voce s'intende-, al conversare muto (forse ci si riempie troppo la bocca - di parole? di cibo? o di cosa? -).

    PS. sono pieno di melograni ma temo che la distanza sia il nostro limite, per cui li distribuirò (ma sai raggiungerci).

    Saluti da Claudio Moras

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