W la libertà
Un uomo solo al comando… nemmeno di se stesso
Il filosofico straorzante film di Andò riflette
sull’impossibilità di essere noi, veramente noi, nel mondo vuoto, vacuo, della
rappresentazione.
Lui è un capo e viene accompagnato, deve chiedere permesso
anche per andare in bagno, e poi nel cesso controllare come salgano i sondaggi.
Si ferma, si allaccia una scarpa, deve solo leggere un
discorso preparato in un quadro già affrescato.
L’aula è grande, i droni sono seduti, aspettano il viatico,
la benedizione, per essere qualcuno.
Una si agita scomposta, urla e si dimena, sarà anche lei una
telecomandata da chi gli vuole male.
Comincia così una Via
Crucis, una espiazione dei mali di noi stessi, delle nostre individualità
sbiadite e frantumate, appiccicate ormai solo allo spettacolare.
Da immagini così vorremmo tutti fuggire, che cosa mai
vorremmo dire se manca chi ascolterà?
Lui fugge nel ricordo, fugge nella età in cui si innamorò di
lei, del cinema, del suo Mung.
Fugge e si ritrova, forse… Allegro ma non troppo.
Un duplice si incontra, il doppio siamo noi.
Abbiamo tutti dentro quel gemello che vorrebbe farci andare
oltre il piatto banale del pranzo e del caffè, dell’arraffare un posto, del
dover dire sì.
L’unico e il suo doppio come la foglia del Ginko biloba, che
Goethe ricordò, e che Andò chissà perchè scordò.
Sarebbe stata bene anche quella poesia insieme a Blaise
Pascal, Fellini, gli Haiku, Brecht e ad Epimenide che è famoso per il
paradosso, però… in un mito dormì per cinquanta anni e poi si risvegliò e si
domandò smarrito:-Dov'è la mia casa? Dove sono i miei genitori?- e poi
guardandosi in uno specchio d’acqua:- e questo chi è?-
Andò ci chiede questo, con insistenza, per tutto il film.-
Chi siamo? Chi siete? E lui chi è?-
Bluff o genio collettivo? Sparire del tutto per tornare ad
essere liberi? Il diavolo è al governo? Il consenso nella coscienza? Cosa
intuiamo se non c’è niente da capire?
è la paura la musica della democrazia.
Il sospetto la diffidenza la calunnia la mistificazione in
un mondo che va che va che va che va
Rotolando
“ tuttavia ne risulta un invito accorato da parte del
regista a riaffermare il ruolo del cinema, della scrittura e della cultura nelle dinamiche sociali e nelle
suggestioni esistenziali di tutti giorni. Perché l’uomo è animale politico, è
macchina raziocinante e individuo animato da passioni. Ma anche capra che fissa
il muro e storce il muso.” un critico
“ l’involontaria espressione di una paralisi” giusta considerazione
La libertà va pretesa con grande forza- dice Mastrandrea.
L’attore, interprete di appoggio al personaggio, colui che guarda, che scrive i discorsi, che diaframma il suo uomo con il resto del mondo, afferma con decisione una scomodità.
L’attore, interprete di appoggio al personaggio, colui che guarda, che scrive i discorsi, che diaframma il suo uomo con il resto del mondo, afferma con decisione una scomodità.
La libertà è partecipazione…non rappresentazione.
W la libertà- La verità vi farà liberi- La verità è un
romanzo, un film, una musica per noi. La verità è scomoda.
Siamo tutti con Andò, per quel che abbiamo capito…
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