Già Fortini lo scriveva nel
1960-I luoghi dell’opinione e del gusto letterario sono stati sorpresi
nel giro di pochi anni dall’insorgere di forme
per noi nuove dell’industria della cultura
che hanno mutato aspetto e funzione agli
organi di mediazione fra scrittori e pubblico.-
All’apparir del vero tu
misera cadesti…
la società letteraria all’apparire di internet
si è erosa, oppure è esplosa,
e trasformata in pulviscolo è diventata una
delle prime cause dell’inquinamento atmosferico.
La letteratura web, croce e
delizia di tutti noi, utenti di un pc.
Nel 1993 Emanuele Trevi, nel
suo Istruzioni per l’uso del lupo, lamenta la fissità marmorea e un po’ demente
delle istituzioni.
Macchine sociali produttrici
di consenso…noi cercavamo altro, abbiamo trovato internet, abbiamo il web.
Sarai regina e regnerai, le
cose che tu sognerai diventeranno realtà- cantava Moustaki, un tempo lontano.
Perché non crederci?
Così anche io, a un anno a
questa parte, pigio frenetica i tasti di un pc, iscrivendomi ai siti letterari,
così è scritto su Google.
La Recherche, Neteditor,
Alidicarta, Descrivendo, Altramusa…una infinità di siti dove, senza
sbarramento, tutti possiamo iscriverci, tutti possiamo scrivere, tutti
possiamo leggere e commentare.
Liberi tutti
Scriviamo tutti, molti,
numerosissimi.
Scriviamo e scriviamo, poi
litighiamo.
Le risse diventano furiose come in un salotto letterario vero,
Le risse diventano furiose come in un salotto letterario vero,
per una virgola, per un commento,
per come e per quanto un romanzo possa chiamarsi romanzo.
per come e per quanto un romanzo possa chiamarsi romanzo.
Io, nel mio sito di allora, divento la pietra dello scandalo, io
canticchio, faccio collage di canzoni, parole ed opere, di poesie, di film, un
minestrone e i classici si impuntano, ne nasce un bellissimo dibattito e vengo
incoronata regina della litweb da dissidenti dell’ordine costituito.
Mi aprono un blog, mi
invitano in un altro blog, divento una blogger e tutto si trasforma
sotto il regno del nuovo
millennio
Evviva questo mondo,
Evviva noi, in fondo siamo in
tanti a crederci, però, una volta tanto vorrei che fossi tu a dirmelo, lo sai.
Tu… che non ci credi veri,
tu che non ci leggi mai,
tu, editore, scrittore,
tu giornalismo di prestigio,
tu premio letterario,
tu Università
il tu tu tu tu sempre
occupato, una linea intasata da tante richieste.
Ma noi leggiamo e scriviamo, poi litighiamo, senza stancarci,
senza annoiarci, perchè
nel regno della litweb non tramonta mai il sole,
come potrebbe?
Manca il cielo in questo regno,
a dir la verità manca anche la terra.
come potrebbe?
Manca il cielo in questo regno,
a dir la verità manca anche la terra.
Ippolita Luzzo