martedì 31 agosto 2021

Si chiamava pudore

 Si chiamava pudore una volta l'atteggiamento riservato con cui non si mettevano in mostra le cose intime, la morte, la nascita, il dolore, la malattia, le esigenze corporali.

 Si chiamava pudore ed insieme rispetto il tacere le misere cose noi siamo davanti al mistero dell'esistenza. 

Si chiamava pudore e non si fotografavano tragedie e corpi annegati ma si interpretava ogni fatto  donando con l'arte la denuncia e lo sdegno

venerdì 27 agosto 2021

Felicitas Hoppe Pigafetta


Nel febbraio 2021 per Del Vecchio Editore viene pubblicato il primo romanzo di Felicitas Hoppe. Nato nel 1999 a seguito di un'esperienza reale dell'autrice che, avendo vinto un importante premio con la raccolta dei racconti, decide di fare un viaggio intorno al mondo su una nave cargo. 

Nata ad Hamelin, paese famoso del pifferaio magico, anche lei come il pifferaio ci porta in giro ammaliati dalla sua scrittura. 

Il libro, tradotto con grande perizia poetica da Anna Maria Curci, ha un titolo che da subito ci porta a Pigafetta, il cronista di Magellano, autore delLa Relazione del primo viaggio intorno al mondo, il manoscritto in italiano, uno dei più preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento. 

Il viaggio della Hoppe parte e arriva ad Amburgo e ricorda molto quel viaggio che il nobile vicentino Antonio Pigafetta fa negli anni dal 1519 al 1522 con Ferdinando Magellano. 

Nel libro di Felicitas Hoppe il personaggio Pigafetta ha il suo posto fisso sotto l'orologio della cabina occupata dalla protagonista. ci invitano entrambi al viaggio "Allora i veri inventori delle storie incredibili da marinai stanno seduti al caldo e all'asciutto?" ci chiede Felicitas Hoppe nel racconto Nani con le orecchie grandi. 

La spedizione di Magellano, e gli avvenimenti della storia si mescolano con i personaggi letterari, come se il libro, la narrazione fosse la finestra dalla quale da bambini guardavamo il mondo. 

Leggo con grande attenzione La scatola nera del traduttore, di Anna Maria Curci, e con lei siamo invitati a salire in questo viaggio. "Per chi legge e per chi traduce si delinea un ulteriore viaggio, quello tra i procedimenti letterari." Così ci avviamo in tre viaggi con la Hoppe: "In primo luogo il sogno del viaggio, in secondo luogo il viaggio reale e in terzo luogo il loro racconto." Nel terzo momento si ritrasforma la realtà 

In Ospiti paganti la Hoppe stessa ci parla del perché e del per come nel 1997 sale su una nave e ci chiede se il compito della letteratura non sia proprio il ritrasformare la realtà. 

Vi affido in lettura un libro entusiasmante e trascinante che vi farà viaggiare intorno al mondo  con il suono  e l'incanto del pifferaio di Hamelin

Ippolita Luzzo 

Anna Malerba Intorno a Roma

 


Gite gitarelle e passeggiate con Anna, il sottotitolo

Un libro che mi ha fatto compagnia nei pomeriggi assolati, nel salotto di mamma, sul divano a fiori liberty anni cinquanta. Gli scuri in legno accostati, la penombra e il silenzio di una casa antica. 

Sono andata in vacanza con Anna Malerba, con il suo libro ho viaggiato uguale e ho conosciuto borghi e città abbandonate, palazzi e fontane, piazze e musei, cattedrali e muraglie.

Il libro di Anna potrebbe essere una guida, lo è, per chi vuole fare viaggi intorno a Roma, per chi vuole conoscere luoghi e storie, per chi non ama il turismo pronto e servito delle agenzie. Non che viaggiare in gruppo non sia anche comodo ed esente da problemi, ma vogliamo mettere la gioia di viaggiare con un'amica e disporre del tempo a proprio piacimento? 

In viaggio con Anna, Intorno a Roma, con lei alla guida della sua auto verde oliva, andiamo, anch'io mi sistemo dietro e si parte. 

Mi trovo a Cascia, nella Val Nerina, e lei vuole andare al Santuario di santa Rita. Mi ritrovo ad invitarla quasi qui da me, di fronte casa di mia madre ci sta la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con la statua di Santa Rita, ed ogni anno sulle scalinate viene fatta la messa dopo la processione della Santa. 

Vado con lei a Cocullo, alla festa dei serpenti durante la processione di San Antonio Abbate. Mai saputo prima che facevano una festa con tante serpi! 

ed ora sto ad Offida, una piccola città medioevale, rossa come la Città delle Pieve.

Non avevo mai sentito nominare molti di questi luoghi e ringrazio Anna per avermi portato con lei, ringrazio gli incontri con Luigi Malerba, presente già nella dedica che Anna fa a Gigi, suo marito, e ringrazio le sue amiche che mi hanno accettato nella loro compagnia. Viaggiare leggendo si può, e l'estate ora va ricominciando a rileggere dall'inizio, da una gita a Canale Monterano. 

Una città scomparsa da visitare 

Con Anna nel Regno della Litweb

Ippolita Luzzo 

giovedì 26 agosto 2021

Il Premio Tre Palle

 Nel regno abbiamo già due premi. 

Uno per l'estate ed uno per l'inverno. 

In inverno, per il premio delle Tre Palle,  abbiamo dato  tre palle, una rossa, una d'oro e una d'argento, di cui la rossa fu consegnata dalla stampa a me personalmente. 

Questo anno le palle saranno date nella splendida cornice della aula magna,  così come fu l'anno scorso.

 Il premio estivo è in fase di elaborazione... Posso dire una parolaccia?

 Con le cornici sarebbe ora di finirla.

Post antico

mercoledì 25 agosto 2021

La vinella

Tutti possiamo giocarci i titoli di scrittrici, giornalisti e quant’altro e a furia di dirlo far credere sia vero agli altri ma poi dovrà pur esistere un contenuto che suffraga quelle affermazioni, un contenuto riconosciuto fuori dalla vinella di appartenenza, altrimenti quelle affermazioni resteranno puro esercizio di menti ammalate di protagonismo.


mercoledì 18 agosto 2021

Presentando Malinverno di Domenico Dara a Corazzo


 Non c'è due senza tre, esordisco, ricordando le altre volte che qui a Corazzo abbiamo portato il Breve trattato sulle coincidenze e gli Appunti di meccanica celeste. Ora siamo col terzo libro di Domenico,  alla terza ristampa, un successo di vendite e di letture. Già fortemente voluto da Domenico io ho  parlato della genesi del libro un anno fa a Lamezia Terme, al Civico Trame, nel corso di una partecipata e calorosa accoglienza a Lamezia. Oggi vi racconterò alcuni episodi che intrecciano ancor di più una lettrice, io, con i libri di Domenico. 

Durante l'inverno Domenico viene invitato da Annalisa Criscuolo, mia amica e referente al Liceo di Acerra, ad una diretta con gli alunni. Ritarda un po' e pensate voi a chi chiama Annalisa per risolvere l'attesa? Chiama me. Io la rassicuro e mi attivo subito, ed infatti dopo poco Domenico appare in collegamento. Questo per dire che ormai molti legano il mio blog o i miei pezzi a Domenico e questo mi fa piacere ancor di più perché, come dico sempre, accorgersi della bravura dell'altro, fin dal suo apparire, rende migliore il proprio vissuto. Durante l'inverno poi ho raccolto i pezzi su Domenico e ne ho fatto una raccolta, Dareide, il titolo, con prefazione di Domenico e postfazione di Giovanna Villella e di Olimpio Talarico. Ebbene quale la coincidenza ulteriore? la copertina è di Marcello Sestito, architetto creativo e multiforme di Reggio Calabria, molto amico di Domenico, tanto amico da essere un personaggio del libro di Malinverno! Coincidenza stratosferica!

Ed al libro torniamo con Marcello Soriano, il personaggio del libro, "Marcello Soriano era un famoso architetto del paese: insegnava all'università di Reggio Calabria e la sua fama era legata alla progettazione di ponti perché, diceva, gli piaceva unire ciò che la Natura aveva diviso. E per un ponte nella primavera del 1964 fece un viaggio di studio in Giappone offerto dall'Università" Lì in un viale un giorno vede un matrimonio, uno sposo sguaiato nella risata, e una sposa molto triste. Marcello continua a guardare la sposa e i loro occhi si incrociano... Vi lascio con la lettura di Malinverno e con Domenico Dara.

Ippolita Luzzo 

Poi continuo 

 


martedì 10 agosto 2021

La stizza ovverosia la scontentezza

 Molti chiamano invidia quella irritazione che proviamo tutti quando qualcun altro fa quello che vorremmo fare noi e a noi è impedito per ragioni varie. 

Io non credo sia invidia, cioè noi non vorremmo essere al posto dell’altro ma addirittura vorremmo togliere anche a lui la possibilità di fare ciò che sta facendo. 

La stizza è irragionevole e non porta beneficio a chi la sente dentro e avvelena i rapporti 

Cancellando

La telefonata è sembrata innocua. 
Quasi gentile-
Ciao cara, cosa fai?
e l'altra di risposta
Sto passando, per andare a mare, tieniti pronta. Prima passo a prendere Tizia e poi verrò da te.
Sembra uno scambio gioioso se non fosse che 
se non fosse che 
l'altra risponde
Come posso essere pronta se io neppure sapevo che stavi andando a mare?
Vai pure, vai pure. 
E non finisce qui perché l'altra ancora più gentile risponde che non le ha telefonato prima perché sa le sue abitudini.
Quale abitudini?
Cancelliamo pure
se questa non fosse poesia
Ippolita Luzzo 

mercoledì 4 agosto 2021

Aldo Presta e i suoi Appunti in attesa di discorsi compiuti


 Arriva nel Regno della Litweb il libro di Aldo Presta “Appunti in attesa di discorsi compiuti - Tra disegni e scritture” edito da Lettera Ventidue.

Su cosa ci stia succedendo ci si prova a dircelo, con il disegno, con la scrittura, con il cinema. Sembrano essere sempre di meno coloro che ancora posseggono l'arte del distacco e della riflessione, due condizioni necessarie per guardare i tempi che inesorabilmente stanno distruggendo ogni certezza su ciò che ci stia accadendo. Si prova con la linea, con la matita, ci prova in questi appunti Aldo Presta, donandoci vignette, chiamarle vignette è riduttivo, disegni filosofici, suvvia, che invitano ad un sorriso amarissimo. Parlo spesso di una mia risata di denuncia ed è una risata irritante la mia, qui invece troviamo l'eleganza del tratto, troviamo la serietà dei modi, troviamo la disciplina del gesto. 

"Quelli che vi dico io come stanno le cose" e poi "Com'è fuori" e poi " Raccolgo i pezzi e arrivo"  e continuo a scendere anch'io avvinta dal disagio, dalla tristissima realtà che mi spinge sui tasti a rincuorarmi.


Qui sui tasti trovo amici carissimi, trovo chi ha scritto i pezzi sui disegni, trovo chi volentieri ora abbraccerei, ma posso solo scriverlo. "A ciascuno la sua bolla (intera, semi, part time, etc.) (2021)" questa non c'è nel libro ma la faccio mia, una bolla che ci aiuta a vivere. Chi vorrà leggere e insieme ammirare il dialogo di Aldo con noi può acquistare il libro, può parlarne e insieme diffonderlo come io cerco di fare con un atto di civiltà. 

Dico spesso che siamo in resistenza, resistiamo con un diario, queste immagini che Aldo Presta ci dona sono un diario, un fermo immagine su ciò che nel naufragio resta, la fede indissolubile nella posizione da cui si sta. Stiamo ancora in una posizione mentale sia a pezzi che nel mare, stiamo dove stiamo, dentro e fuori, nelle domande eterne sul chi siamo e nemmeno vogliamo sapere dove andiamo.

Stiamo nel Regno della Litweb  

Ippolita Luzzo 


Gli scritti e i commenti sono affidati a Luisa Bocchietto, Massimo Celani, Domenico Cersosimo, Michele Costabile, Mariadelaide Cuozzo, Emanuele Fadda, Cinzia Ferrara, Daniele Gambarara, Claudio Gambardella, Mario Piazza, Ida Giulia Presta, Matteo Presta, Marina Simonetti, Aurelia Sole, Giovanni Sole, Marco Tortoioli Ricci, Silvia Vizzardelli e Salvatore Zingale. 

Il libro è una raccolta di disegni. Alcune riflessioni intorno e su di essi e sul disegnare, sulla pagina, su come interpretiamo (i fatti). E sul viaggio che il disegno-pensiero compie tra mano e cervello. E su quello che sta accadendo fuori, su come stiamo cambiando, sulla dissoluzione della vita e delle relazioni così come le abbiamo conosciute fino a un attimo fa.

I disegni sono tutti di Aldo Presta, progettista della comunicazione, socio Aiap e che da anni insegna design della comunicazione e grafica all’Accademia Abadir e all’Università della Calabria, dove lavora nell’ufficio identità visiva. presta-lab.it. 


lunedì 2 agosto 2021

I Cani Di Gerusalemme di Luigi Malerba e Fabio Carpi


Pubblicato nel giugno 2021 per la collana Novel della Casa Editrice Kappalab, Bologna, I Cani di Gerusalemme mi giungono stamani a rallegrare un mio soggiorno intorno alle stanze e salendo su e giù le scale di casa mia. Il libro, ora ripubblicato con il permesso degli eredi di entrambi gli autori, nasce per le Edizioni Theoria nel 1988 ma del titolo e del testo si aveva traccia nel 1979, come soggetto cinematografico. Esce poi il film I cani di Gerusalemme nel 1984, con la regia di Fabio Carpi e la sceneggiatura di Carpi e di Luigi Malerba. Seguirà una versione teatrale e in seguito il libro. Questo devo scriverlo per dare al libro, ora nel Regno della Litweb,  una storia temporale. 

"Un viaggio sedentario" come si può viaggiare restando nella camera da letto, scendendo le scale per aprire al corriere della posta e seguire le avventure del barone Nicomede di Calatrava e il suo scudiero Ramondo. Il servo col padrone ci riporta alle tragedie greche, alle commedie di Aristofane, Le Rane, una commedia politica ateniese del V secolo avanti Cristo, con Dioniso e il suo servo alla ricerca della porta dell’inferno per andare a prendere e portare in vita Euripide, affinché lanci un messaggio di coesione ad una città, Atene, dilaniata da una schermaglia politica senza fine.

Nella prima parte della commedia Dioniso e il suo servo si scambiano la pelle, a seconda la convenienza di Dioniso, a seconda la convenienza di tutti i padroni, lesti a lasciare ai servi il momento del ricevere insulti e bastonate che spetterebbero a loro.

Anche nel Medioevo del barone Nicomede il rapporto servo padrone è immutato, dall'antica Grecia a oggi, oserei dire. 

Il barone Nicodemo si rifiuta di andare alle Crociate e in una Sicilia teatrale inventa un viaggio verso Gerusalemme, compiuto in cinquecento giorni, intorno al suo castello con un mulo e il servo. 

Un miraggio vero e proprio.

Come Le rane di Aristofane, anche I cani di Gerusalemme sono un'opera di denuncia e di indignazione politica. 

Tutti sono partiti per la prima crociata ed il prete Blasco snocciola al cinquantenne barone Nicomede i nomi dei cavalieri già in guerra contro gli infedeli, andati per liberare il Santo Sepolcro. 

Anche la sorella Adelaide lo invita ad andare a Gerusalemme per riempire un'ampolla con l'acqua del Giordano e portare a lei un cofanetto di terra santa della Palestina. 

Allora il barone decide di mettersi in viaggio verso una Gerusalemme verbale per  aver condonato i debiti dalla Chiesa.

Osservati dall'alto di una torre da Adelaide e dal prete, anche noi vediamo apparire e scomparire i due, leggiamo le disavventure e ascoltiamo lo scambio di battute e di vestiti.

Siamo presi dalla magia del linguaggio, rimaniamo avvinti alla sorte del barone e del servo, come se la storia fosse la nostra storia, come se anche noi ogni giorno, come Oblomov, altro personaggio leggendario di Goncarov, ci rifiutassimo di partire e vagassimo intorno alle stanze del nostro patrimonio libresco.

Leggiamo questa paradossale avventura come se fosse accaduta nel Regno della Litweb, leggiamola come se nel 2021 fossimo avvinti dalla stessa malia.

Ippolita Luzzo