sabato 23 marzo 2019

Fabrizio Coscia I Sentieri Delle Ninfe

Nei dintorni del discorso amoroso
Appena nato il libro di Fabrizio Coscia ha il sapore di un classico, il senso di un saggio sull'arte, il profumo di un passato lontano e il continuo delirio felice che da "Soli eravamo" a "La Bellezza che resta" ci giunge fino a noi. 
I sentieri attraversati da lui, insieme ai suoi lettori, percorrono luoghi bellissimi, "testimoniati" da quadri, per "imparare a vedere di nuovo attraverso lo sguardo dell'artista" e capire dove si nasconde ciò che crediamo sia perso. 
Uno svelamento.
Fabrizio Coscia continua con questo libro a svelarci cosa sia il compito dell'arte, cioè il continuo svelamento sulla soglia dell'impossibile. Per riuscire nel suo intento chiama alla memoria libri, film, quadri, dialoghi, momenti fra il sogno e la veglia, in quel cadere, in quell'abbandono che può regalarci una percezione dilatata.
Qui sembra siano le ninfe a percorrere i sentieri e a sparire fuggenti alla nostra vista, una pura apparizione, un dono di levità e bellezza, fatto di acqua e vento, di bellezza e illuminazione, quasi un rito, ed è proprio un rito ciò che avviene leggendo il libro, fermandosi di volta in volta davanti ai quadri di Bonnard e di Marthe, la modella moglie raffigurata più e più volte nella sua quotidianità e sempre svestita, eppure sempre enigmatica, misteriosa, come se il nudo non svestisse alcunchè.
Fermiamoci con Fabrizio a rileggere Albertine, nel romanzo di Marcel Proust, a rileggere Lolita di Nabokov, e camminando con lui arriveremo ai film, al film di Rossellini " Un amore"  da un atto di Jean Cocteau "La voce umana" con la voce di Anna Magnani al telefono che si strugge per l'impossibilità di poter raggiungere e avere il suono della voce amata, di un lui irrangiugibile. 
Sentieri impercorribili quelli del possesso e della certezza, quelli dell'amore e dell'amato,  ci dice Fabrizio con i suoi riferimenti ai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.
Sentieri impercorribili anche voler conoscere tramite la fotografia, con le immagini, nel disagio delle mille e mille immagini che vorrebbero rapirci e trascinarci lontano da noi.
Bisognerà reimparare a guardare per distinguere l'Altro, ci suggerisce Fabrizio Coscia, in questa passeggiata per i sentieri delle ninfe, fermandoci e attendendo di vederle riapparire sorridenti a farci ciao. 
Ippolita Luzzo 

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