venerdì 28 dicembre 2018

La stanza dei lumini rossi di Domenico Conoscenti

La stanza dei lumini rossi di Domenico Conoscenti
Nella sua seconda vita.
Stampato nel 1997 da E/O e riproposto nel 2015 e poi con ristampa a Marzo 2018 da Il Palindromo. 

“Albus Silente come Domenico Conoscenti” mi viene da mettere in relazione Albus Silente il preside della scuola di Hogwarts, molto abile  nella Legilimanzia, quel particolare tipo di magia mentale che permette di conoscere il corso dei pensieri di un'altra persona capendo le sue intenzioni senza essere scoperti, con l’abilità dell’autore di creare una Palermo magica, gotica, hanno detto altri lettori, con l’abilità di leggere, più che i pensieri, le concatenazioni degli avvenimenti. 
La stanza dei lumini rossi di Domenico Conoscenti come Hogwarts, come ogni luogo magico, misterioso, come ogni luogo con il suo Voldemort, con la morte nella stanza, ci invita con immagini forti in stanze polverose, buie, in un palazzo di Palermo raggiunto da Saverio con un viaggio lentissimo. Il protagonista, Saverio, si avvia da Partanna a Palermo per lavorare in un albergo importante della città e trova pensione da una donna anziana e solitaria. 
Sul treno verso Palermo, su un treno verso l’ignoto “Non mi importava voltarmi indietro. Contava solo quello che sarebbe accaduto. Ero pronto allo scatto” A Palermo a Palermo. “Scesi a Piazza Politeama. L’ultimo tragitto fu interminabile” Tutta la fatica e il sudore per giungere Via Houel, al primo piano di un palazzo dal portone pesantissimo. Lentissimo il viaggio, pesantissimo il portone. I superlativi assoluti mi piacciono molto. 
E siamo già nell'oscurità. Nelle chiavi che girano e rigirano, nelle fiabe terribili. Erano terribili le fiabe della nostra infanzia, erano terribili gli incontri degli eroi con le streghe, con le megere, erano uguali a questo incontro, ma Domenico attualizza la fiaba e gli eroi ora sono uomini con debolezze e mancanze. Come Saverio, in questa fiaba gotica, si trovano in un albergo di prima categoria a Piazza Croci i vari comprimari della storia, sia i clienti venuti dal Nord per un affare che la donna “fatale” da Saverio trasfigurata in un suo amore.   
Leggerete questo racconto e vi sentirete la sensazione che qualcun altro abbia aperto la porta, che qualcun altro vi stia a guardare, che qualcun altro, come Albus Silente, vi stia leggendo i pensieri e vi stia portando con lui nella seduzione della letteratura. 
Un racconto seducente, condotto con virtuosismo e conoscenza dei luoghi e delle situazioni, strutturato con quella verità di fondo che fa scolorare le fiabe più terribili, la fiaba della realtà. 
Credo che stia nel racconto finale, nella trasfigurazione del racconto in un luogo magico benché riconoscibilissimo, quello nel quale l’autore ci racconta quale sia stato il pretesto per raccontare la storia, la vera terribilità, e di come ci stia poi l’abilità grande dello scrittore nell'averla, con azione magica, alla Albus Silente, regalata a noi, in ricordo. Nella postfazione sta il senso grande della tragedia di ciò che è la realtà. L'impostura, la prevaricazione sui vecchi, deboli e soli.Ed è questa la molla per cui si scrive, quasi un voler dare giustizia.   
Ippolita Luzzo   
La stanza dei lumini rossi di Domenico Conoscenti 
Edizione Il Palindromo 


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